*Adieu playoff, segnano sempre i “nostri” ma il Montreal rimonta e condanna Toronto

Capitan Bradley a terra, in questa foto il simbolo della fine dei sogni playoff

di Nicola Sparano


Fine delle illusioni. I “nostri” continuano a segnare, ma quello che Bernardeschi e Insigne costruiscono la difesa distrugge. Il Montreal vince in rimonta (4-3), andra' al playoff che i Reds guarderanno in tv.

Per il prossimo campionato non ci sono santi, il team va rifondato intorno a Criscito, Bernardeschi e Insigne e con un tecnico di prima bacchetta.

Il primo tempo e' stato un a girandola incredibile : 5 gol fatti, almeno altrettanti mangiati, molteplici errori tattici frutto di un calcio approssimativo, senza schemi, sempre con il piede a tavoletta, all'arrembaggio di difese allegre e mal disposte.

La partenza e' tutta dei Reds, dopo 7 minuti sono in vantaggio 2-0. Akinola si procura un rigore che Bernardeschi realizza come sta facendo dall'inizio.

Due minuti dopo Insigne raddoppia con una grande girata dai 12 metri.

Segnano sempre loro, gli italiani della Serie A, ma non basta, purtroppo.

Il Montreal e' in bambola, il Toronto cerca il terzo gol quando sarebbe stato piu' sensato non esagerare in avanti e proteggere di piu' il tallone d'Achille del team, la difesa.

Infatti, nel giro di 13 minuti gli ospiti prima accorciano le distanze, poi pareggiano con la gentile collaborazione di un Bono: il portiere prima non ferma un tiro dal limite, e Miller tocca in rete, poi si fa uccellare da un tiraccio da 30 metri di tale Mihailovich.

Dopo 21 minuti, 2-2, ma il peggio arriva al 43': Mavinga si fa soffiare al pallone da Kamara che realizza da due passi.

Il primo tempo si chiude con il Montreal in vantaggio per 3-2.

In avvio di ripresa arriva anche il quarto gol, lo sigla il terzino della nazionale canadese Johnston che chiude un triangolo di testa con Kamara.

E' il colpo di grazia per una squadra che riesce anche a segnare, ancora con Insigne, ma troppo tardi per cambiare il d estino di una squadra che, nonostante abbia il trio Bernardeschi-Insigne-Criscito, resta senza capo ne' coda.

Nel 2017 dopo una sconfitta a Montreal Seba Givinco ebbe l'incarico di andare a Torino per chiedere ad Antonio Conte gli schemi di quella Juve che vinceva sempre.

L'anno dopo il Toronto gioco' come Dio comanda e vinse tutto.

Per l'anno prossimo chi fara' il Giovinco? Bernardeschi puo' andare a bussare alla porta della Juve, mentre Insigne conosce bene Sarri.

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