Attenzione, se salutate con Ciao Bella, rischiate accusa di harassment
di Odoardo Di Santo
Due setttimane fa, come ogni anno, fu celebrata la festa della donna in tutto il mondo.
Una ricorrenza triste per ricordare le ingiustizie sofferte dalle donne nei secoli e richiamare l’attenzione del mondo civile all’impegno per eradicare gli obbrobriosi fenomeni di femminicidio e di vessazioni di cui sono piene le cronache quotidiane.
Fu fatto riferimento alle vicende del Governatore dello Stato di New York Andrea Cuomo accusato di “harassment” da alcune donne e gli fu intimato di dimettersi immediatamente .
Le molestie sessuali sono una piaga sociale deprecabile ignorata per secoli e che giustamente si vuole cancellare dal vocabolario delle persone civili.
La delicatezza del problema richiede l’impegno di tutti e se i fatti sono accertati chi e' colpevole va punito.
Con mente serena siamo tornati alle accuse al Governatore Cuomo.
La ex assistente Ana Liss accusa il governatore perche' “Le chiese se aveva un fidanzato, la chiamo' “tesoro” (sweetheart) e una volta le bacio' la mano”.
Kare Hinton segretaria stampa dice che una volta le fece domande personali e l'abbraccio' al gtermine di meeting.
Un’altra donna lo accusa perche' ad un matrimonio in pubblico aveva interpretato un approccio del Governatore come un invito ad un rapporto sessuale anche se aveva ammesso che Cuomo non glielo aveva chiesto e che era stato un suo pensiero.
Secondo le accusatrici il comportamento di Cuomo non aveva scopo sessuale ma di imporre il suo “dominio”.
Il ministro della giustizia di new York Letitia James ha nominato investigatori indipendenti cosa sensata .
Come e' sensato attendere il risultato e non condannare Cuomo solo perche’ e’ stato accusato e secondo i giornaloni americani bisogna credere alle accusatrici.
Se vogliamo correggere le storture della storia lungi dal rifugiarci in dogmatismi partigiani, non dobbiamo abrogare il principio fondamentale di giustizia che ogni cittadino e' presunto innocente fino a quando non viene condannato.
Il governatore ha negato di non aver mai fatto nulla di inappropriato.
Chi gli vuol concedere il beneficio del dubbio puo' trovare sollievo nella frase di San Paolo nel Nuovo Testamento, e precisamente nell'epistola a Tito (1:15) : “omnia munda mundis” cioe' ” tutto e’ puro per i puri di cuore”.
Ma nel mondo del politically correct anche le regole ed i principi macchiavellicamente talora si forzano per giustificare i fini anche se cozzano con il buon senso.
E qui devo confessare che mi sono sentito chiamato in causa direttamente.
Non dal Washington Post o dal Wall Street Journal che nemmeno sanno della mia esistenza .
Sono stato chiamato in causa dal terzo colosso del giornalismo americano il New York Times non personalmente ma come si dice in termini legali come “correo”.
Ricorre oggi il compleanno di mia figlia che ci ha fatto visita sulla terrazza.
Dopo tanto tempo di lock down l’ho salutata come di abitudine con : “Ciao Bella”.
Non l’ho abbracciata anche se avrei voluto fortissimamente.
Poi ho appreso che il NewYork Times riferisce di nuove accuse che sarebbero domande personali fatte dal Governatore come per esempio : “Perche’ non porti la fede al dito” oppure “come va il divorzio”.
Ma la cosa che mi ha fatto strabuzzare gli occhi e’ stata l’accusa a Cuomo di averla offesa in Italiano dicendo: “Ciao Bella”.
Dalle nostre parti e’ una espressione che si usa come complimento per salutare con affetto donne di tutte le eta’ .
Mi e’ venuto in mente anche che, ai nostri tempi a scuola tutti in coro cantavamo: ”Bella ciao” la canzone dei partigiani che sulle montagne combattevano i nazisti per liberare l’Italia.
Tutto e’ relativo.
Lo scrittore Italian Luigi Pirandello scriveva: “Cosi e’ se vi pare”.