Canada Day, c'e' chi lavora per necessita'come una volta facevamo noialtri italiani

Una canadesino, probabilmente figlio o pite di emigranti, festeggia il Canada’s Day

di Nicola Sparano

Un elettricista e' venuto stamattina ad fare un lavoretto nel “basamento”.

Oggi e' festa, Canada Day, eppure questo operaio e' venuto a guadagnarsi qualche soldo.

Ha la pelle di tonalita' scura, da come smozzica l'inglese si capisce che in Canada c'e' da poco.

Vorrei chiedergli: non sai che giorno e' oggi, come mai non stai a casa a festeggiare?

La domanda mi resta in gola perche' all'improvviso ricordo che anche altri emigranti hanno lavorato ogni festa comandata o non: Natale, Pasqua, sabato, domenica, di sera o addirittura di notte.

Quegli emigranti venivano dallo Stivale, avevano poco, eccetto la voglia di lavorare per dare un futuro ai figli.

Oggi a lavorare ogni giorno, feste comandate incluse, sono altri poveracci, eredi virtuali degli italiani di allora.

Anche loro hanno famiglia, anche loro hanno la possibilita' di creare per se e per la famiglia un avvenire migliore, certamente piu' pacifico, possibilmente piu' prosperoso.

Buon compleanno Canada, thanks a nome di tutti che hai accolto a braccia aperte.



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