Ci sono sgarbi e Sgarbi, Vittorio banderuola sboccacciata
Una caricatura di Vittorio Sgarbi
Il personaggio noto per le sue stravaganti volgarita’, specialmente televisive, e' diventato sottosegretario alla cultura. Benche’ critico d’arte il poliedrico e’ stato un politico che ha cambiato schieramento un numero incredibile di volte. Ha subito condanne penali e civili, principalmente pene pecuniarie per i reati di diffamazione e ingiuria.
di Odoardo Di Santo
Il 26 settembre gli italiani hanno eletto al governo una coalizione di destra, formata da Giorgia Meloni leader del partito Fratelli D’Italia, Matteo Salvini della lega e l’ultra ottuagenario Silvio Berlusconi con i superstiti di Forza Italia.
Giorgia Meloni e’ la prima donna ad essere eletta Primo Ministro in Italia.
Provenendo da lunga militanza nel partito postfascista MSI,con toni pacati ed aria suadente ha cercato con successo legittimazioni in Italia e nell’occidente.
Ora in luna di miele, sta muovendo i primi passi nella critica situazione Italiana ed europea alle prese con inflazione, crisi energetica,guerra in Ucraina e non solo..
Ha colpito la prima dichiarazione criptica fatta a sangue caldo appena eletta .
”E’ finita la pacchia” sentenzio' seccamente senza spiegarci a chi si riferiva.
Essendo Italia quel che e’, benche’ senza prove, abbiamo subito tristemente pensato che per certi figuri incollati da sempre alle poltrone, la pacchia continuera’, sfidando la morale,il buonsenso,la decenza e persino il codice penale.
Il due novembre cioe’ l’altro ieri ne abbiamo avuto una riprova.
Tra la lista dei 31 sottosegretari ed otto vice ministri abbiamo trovato Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura.
Il quale Sgarbi alle elezioni era stato candidato al senato ma solennemente trombato.
Cose d’Italia abbiamo pensato.
Per curiosita’ siamo andati a spulciare Wikipedia una fonte obiettiva non sospetta per cercare di capire le possibili credenziali a noi ignote del personaggio noto per le sue stravaganti volgarita’, specialmente televisive.
Essendo un politico abbiamo consultato il suo curriculum su Wikipedia, una fonte di informazioni non sospetta ed abbiamo appreso che Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi ormai settantenne e’ nato a Ferrara, l’8 maggio 1952.
E’ un critico d'arte, storico dell'arte, saggista, politico, personaggio televisivo e opinionista italiano.
Più volte membro del Parlamento e di diverse amministrazioni comunali. Dal 2022 è assessore alla Bellezza del comune di Viterbo, una perla ed primato unico nel mondo.
È anche un personaggio televisivo famoso per l'irascibilità con cui ha fatto scoppiare numerosi diverbi, sfociati spesso in insulti e aggressioni, nei confronti di altri politici, giornalisti e personaggi televisivi.
Sgarbi ha dichiarato di "essere fiero di essere cattolico", mentre altre volte si è proclamato ateo.
La polemica con Federico Zeri.
Nel 1989 augurò la morte al noto critico artistico Federico Zeri nel corso d'una puntata del programma di Costanzo show.
Il critico televisivo Beniamino Placido lo defini «il Fatuo Magico».
Benche’ critico d’arte il poliedrico Sgarbi e’ stato un politico spesso incline a cambiare schieramento.
Alcuni lo hanno definito "il più grande trasformista d'Italia".
Da giovane ha fatto parte dell'Unione Monarchica Italiana e da allora ha vagato peripateticamnte tra i le piu’ svariate formazioni politiche.
Inizio’ accettando la proposta di candidarsi al consiglio comunale di Pesaro, nel 1990 con il Partito Comunista Italiano, candidatura poi fallita per avere contemporaneamente accettato anche la proposta di candidato per il PSI, portando così al ritiro di entrambe le candidature.
Per concisione citiamo le sue scorribande nei vari schieramenti politici.
Partito Socialista Italiano,1990; DC-MSI, nel 1992; Partito Liberale Italiano ,deputato nel 1992; Forza Italia, nel 1994, nel 1996, nel 2001 e 2018;Unione Federalista fondata nel 1995; Elezioni europee del 2004 Partito Repubblicano Italiano;Lista PanneIa Liberal Sgarbi nel 1999;"Polo Laico", nel 2000; Lista Consumatori nel 2006 ;UDC-DC nel 2008;Movimento per le Autonomie nel 2009; Rete Liberal Sgarbi-Riformisti e Liberali nel 2010 ;"Partito della Rivoluzione-Laboratorio Sgarbi", nel 2012 "Intesa Popolare", nel 2013 ;Rinascimento", con Giulio Tremonti nel 2017; Noi moderati, lista elettorale formata in vista delle elezioni politiche anticipate del 2022 con Sgarbi che non risulta rieletto pur diventando sottosegretario alla Cultura.
Nella sua precedente incarnazione era diventato sottosegretario ai Beni culturali dal 2001 al giugno del 2002.
L'incarico fu revocato a causa di numerose polemiche e tensioni con l'allora ministro Giuliano Urbani il quale espresse giudizi duri sul critico «Preferisco citare il Federico Zeri su Sgarbi: narcisista, presuntuoso, impreparato, superficiale. Non sono parole mie, insisto, ma di Zeri. ».
Procedimenti giudiziari
Sgarbi ha subito condanne penali e civili, principalmente pene pecuniarie per i reati di diffamazione e ingiuria, di cui per ragioni di spazio diamo un veloce conto .
Nel 1996 passa in giudicato la sentenza che lo condanna per truffa aggravata e continuata e falso ai danni dello Stato. La condanna è a 6 mesi e 10 giorni di reclusione e 700 000 lire di multa.
Condanna per diffamazione aggravata contro Caselli e il pool di Milano
Il 14 agosto 1998, dopo il suicidio del magistrato Luigi Lombardini, in un'intervista a Il Giornale ne attribuisce la responsabilità alle "inchieste politiche di Caselli [...] uomo di Violante". A una delle udienze, tenute a Desio, «non si presenta in Tribunale, dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio». ]
Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1 000 € di multa.
Condanne civili per ingiurie contro Marco Travaglio
Il 1º maggio 2008, Il 10 dicembre 2009 il Tribunale Civile di Torino condanna Sgarbi a 30 000 € di risarcimento per ingiurie durante la puntata televisiva al giornalista Marco Travaglio
Il 6 ottobre 2010 è stato nuovamente condannato al pagamento di 35.000 €, avendo ripetuto "Mi correggo. Travaglio non è un pezzo di merda. È una merda tutta intera",
Condanna per diffamazione contro il sindaco di Piacenza Roberto Reggi
Nel luglio 2009 Sgarbi è stato condannato per diffamazione dal tribunale di Monza a 6 mesi, pena sostituita da un risarcimento.
Condanna per diffamazione contro Raffaele Tito, procuratore aggiunto di Udine ed ex pm di Pordenone, per averlo pesantemente diffamato,
Condanna per ingiuria contro Gianfranco Amendola
Con sentenza del 15 settembre 2003 del Tribunale Civile di Roma, Sgarbi è stato condannato al pagamento a favore del magistrato Gianfranco Amendola di 30 000 euro più spese legali per le frasi ingiuriose pronunciate nel corso di una serata del Maurizio Costanzo Show nel 1993, quali, come da sentenza, "incapace, ignorante, bugiardo, maiale". A oggi Sgarbi non risulta aver onorato la sentenza.
Condanna per diffamazione contro Ilda Boccassini (confermata in Cassazione)
Nel maggio 2011 la Corte di Cassazione con sentenza n. 10214, conferma la condanna al risarcimento per danni da diffamazione, a favore del pm milanese Ilda Boccassini, a carico di Sgarbi e del circuito televisivo di Mediaset.
Condanna civile per diffamazione contro il pool di Mani pulite (confermata in Cassazione)
Nel 2011, a seguito di una vertenza che durava dal 1994, Sgarbi 60 000 euro a tre ex pm del pool di Mani pulite di Milano, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo e Francesco Greco, la Cassazione ha i addebitato nel 2015 a Sgarbi il risarcimento, obbligandolo a pagare tale somma ai tre diffamati, definiti "assassini".
Condanna per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale
In seguito a un episodio in cui Vittorio Sgarbi avrebbe insultato quattro Carabinieri , presso Expo 2015 a Milano. E’ stato condannato nel luglio 2016 a versare 11 000 euro di risarcimento, 1 000 all'Arma dei Carabinieri e 10 000 ai quattro carabinieri.[148]
Condanna per diffamazione di Nino Di Matte
Nel maggio 2018 il giudice di Monza Bianchetti ha condannato Vittorio Sgarbi a sei mesi di reclusione per avere diffamato, su Il Giornale, il magistrato palermitano Nino Di Matteo con la sospensione della pena.
Prescrizioni
Condanna per diffamazione contro Caselli e Orlando (prescritta in Cassazione)
Il 7 aprile 1995 ha letto a Sgarbi quotidiani una lettera sui "veri colpevoli" dell'assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevandone le generalità essendo priva di firma. Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi.[149]
Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado. Nel suo libro Un magistrato fuorilegge, Caselli ha affermato che la Cassazione ha in seguito dichiarato la prescrizione del reato .
Viene spontanea una domanda.
Dalle nostre parti la democrazia seppur non perfetta richiede ai nostri rappresentanti comportamenti lineari.
Si ripete spesso un antico trito detto che la moglie di Cesare non solo deve essere un modello di onesta’,ma deve vivere in una casa di vetro per apparire di essere onesta.
Diciamo anche che i personaggi pubblici devono essere “role models” cioe’ modelli di comportamento.
Perche’ la politica italiana nel momento in cui dice di voler cambiare musica,deve fare un tale ignobile sgarbo agli italiani proponendo come modello un figuro come Sgarbi?