Italia in bilico: dalla placida pace di Rocca Pia alle insulse turbolenze politiche
di Odoardo di Santo
E’ affascinante ma triste godersi il panorama politico italiano dalla pace serena di Rocca Pia visitata dopo due anni di forzato estraniamento per colpa del covid.
Primo effetto energizzante e’ la salubre aria fresca che fa dimenticare il caldo opprimente che saluta il turista quando scende a Roma.
E poi c’e’ la quiete invano sognata nel vortice del traffico quotidiano di Toronto.
Dopo un cosi’ lungo lasso di assenza si ha la sensazione di non essersi mai allontanato dal paesello.
Si incontrano gli stessi visi, lo stesso gentile sorriso, con qualche strascico, sintomo del passare del tempo che inesorabilmente ci segna tutti.
In due anni qualche amico ci ha lasciato, ma per scoprirlo bisogna visitare il piccolo cimitero dove riposano i nostri cari.
Quest’anno abbiamo un visitatore anzi un nuovo residente di rango.
L’associazione ciclistica ha sponsorizato un monumento a Costante Girardengo che e’ stato eretto sul punto dove il primo campionissimo lascio’ la bicicletta durante il giro d’Italia del 1921.
Ci ha turbato l’incresciosa petulanza della piu’ squallida classe politica italiana del dopoguerra.
Ricorre oggi il 66.mo anniversario della strage di Marcinelle dove perirono 262 minatori, 136 dei quali immigrati italiani. Di essi meta’ erano abruzzesi .
Manoppello , dichiarata citta’ martire perche’ patria di 66 minatori periti, li ha ricordato come ogni anno.
Dal 2001 l’anniversario è stato proclamato “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” per onorare la memoria di tutti gli italiani caduti sul lavoro all'estero.
In Italia imperversa la campagna elettorale dai toni truculenti e velenosi.
Ormai si ci si aspetta di tutto.
Le regole di civilta’ e di rispetto sono storia del passato.
La mediocre classe dirigente italiana lotta per restare aggrappata alle poltrone di un fatuo ed illusorio potere.
La leader del partito Fratelli d’Italia, unitamente a Matteo Salvini boss della Lega non hanno avuto la decenza di inviare nessun rappresentante alla cerimonia di commemorazione in Belgio, al Bois du Cazier di Marcinelle.
Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorita’ Belghe ed Italiane tra cui il segretario del Pd Enico Letta ed e’stata data lettura dei nomi delle vittime al suono di 262 rintocchi di campana.
Non meraviglia quindi anche se e’ scandaloso e vergognoso l’insulto della leader del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che invece di unirsi per ricordare il sacrificio dei morti di Marcinelle che hanno onorato l’Italia non ha perso l’occasione per fare una inconsiderata dichiarazione politica elettorale.
Senza arrossire di vergogna ha dichiarato : “No a paragoni con gli stranieri in Italia”.
Secondo la farneticante politicante di professione di cui non si conoscono esperienze di lavoro vero: “Molti degli immigrati irregolari di oggi per lo più giovani maschi in età da lavoro, considerano l’accoglienza stessa come un diritto inalienabile da cui far discendere presunti diritti molto più materiali, che costano alle casse dello Stato italiano, per ogni straniero accolto, più di quanto ricevano di pensione molti nostri anziani”.
Giorgia Meloni secondo i sondaggi ha il gradimento di poco piu’ del 23% degli elettori e gia’ si proclama senza sottili pudori prossimo capo del governo
Noi, gli italiani del Canada sappiamo che cosa e’ stata la storia dell’emigrazione italiana e cosa erano gli italiani.
A Toronto esiste un memoriale in onore dei nostri lavoratori uccisi sul lavoro su ci sono iscritti 1500 nomi piu' altri mille di cui sono state rritrovare le tracce.
Gli italiani che emigravano in Canada erano trattati come Giorgia Meloni e Matteo Salvini trattano gli emigrati africani per ignoranza, malafede e razzismo.
Quando gli italiani tentavano di raggiungere i paesi del sud America, le navi venivano respinte dai governi del Brasile, dell’Argenina e. dell’Uruguay con blocchi navali - come sogna il leader della Lega Salvini - e anche a cannonate.
Quelle navi, inoltre, erano veri lazzaretti sul mare.
Nel Libro “ Le Navi di Lazzaro”di Augusta Molinari si narra che gli italiani erano considerati gli immigrati piu’ a rischio.
Fu celebre il Caso della nave CarloR che, salpata da Genova nel 1884 dopo meno di 300 miglia ebbe il primo morto di colera.
Il capitano Scipione Cremonini non inverti’ la rotta per non restituire il prezzo dei biglietti e continuo’ il viaggio.
Avvicinatosi alle coste del Brasile con i passeggeri affetti da una epidemia, la nave fu bloccata.
Il capitano volle forzare il blocco ma i brasiliani per intimidirli risposero a colpi di cannone.
La nave fu costretta a tornare indietro.
Quando attracco’ all’Asinara secondo il comandante dichiaro’ che erano morti 141 passeggeri per colera e 70 per altre malattie.
Sembra di leggere le cronache odierne dei mercanti di morti che sfruttano gli immigrati che periscono attraversando il Mediterrano su barche di fortuna.
Stesso destino ebbero altri piroscafi come il Matteo Bruzzo una carretta del mare carica con 1200 passeggeri che giunti a Montevideo furono accolti a cannonate dal forte di Santa Cruz costringendo la nave a retrocedere.
Il rapporto del Ministero dell’Interno (al quale nelle elezioni si e’auto ricandidato Matteo Salvini) nel suo rapporto scrisse: “Due navi da guerra brasiliane si avvicinarono ed intimarono nuovamente di prendere il largo ed il piroscafo doevve farlo”..
Cesare Malavasi nella “Odissea del piroscafo Remo, ovvero il disatroso viaggio di 1500 emigranti respinti dal Brasile - scrive che sulla nave morirono 92 emigranti all'andata e 152 nel viaggio di ritorno”.
“Il numero vero dei morti ben raramente si scopriva perche’i ncadaveri venivano buttati in mare di notte”.
Le condizioni degli emigranti italian dell’inizio del 900 in Canada furono descritte con amarezza e stupore da Eugenio Balzan inviato dal Corriere della Sera.
Balzan scrive che molti erano illegali ed erano trattati male dal governo canadese come da quello italiano.
Il Canada quegli emigranti non li voleva, erano indesiderabili.
Per i canadesi erano ratti, sporchi ed analfabeti.
Quelli eravamo noi allora.
E cosi’ vedono gli emigrati africani Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Ma un giorno di fronte al tribunale della storia saranno giudicati al pari dei razzisti che offendevano l’umanita’ di chi voleva solo fuggire dalla miseria per creare un avvenire migliore per se e la propria famiglia.
Cesare Malavasi cosi descriveva la tragedia degli emigrati italiani.
“La lunga sosta davanti alla costa sognata da anni a due bracciate da quel Brasile che aveva animato sere e sere di chiacchiere e di sogni nei filo’ nelle stalle, ad un soffio da quell’America per la quale tanti si erano venduti la casa e le vacche e le pecore,fu un tormento”.
Per molti emigrati africani e’ molto piu’ di un tormento
E’ la Morte.