Domani Spagna-Italia, Marco e Ciro a voi

Marco Verratti, nato a Pescara, classe 1992, faro dell’Italia di Mancini

Marco Verratti, nato a Pescara, classe 1992, faro dell’Italia di Mancini

di Nicola Saparano

Marco, se ci sei batti un colpo, o due.

Ciro, datti una mossa, o due.

La sensazione alla bocca dello stomaco e' che quella di domani sara' la partita del pescarese dagli occhi azzurri e del napoletano che, stando al cognome, non si muove.

Verratti e' la chiave di volta delle trame di gioco di questa splendida, imbattuta Italia.

Le sue prestazioni hanno soddisfatto tutti, eccetto coloro che preferirebbero vederlo distribuire il pallone piu' velocemente e piu' in profondita'.

Mancini giudica le prestazioni di Verratti da almeno sette in pagella.

Fino ad oggi il Ct non ha sbagliato una mossa o esagerato la valutazione di una prestazione.

Se lui punta ciecamente sul “petit italien” significa che ha solidi motivi per farlo.

E che predichino al vento coloro che cercano il pelo nell'uovo (mea culpa, ci sono anch'io).

Comunque, in questa semifinale con la Spagna, Veratti deve alzare l'asticella del suo gioco: il massimo sarebbe vincere e convicere, anche se al popolo azzurro basterebbe soltanto vincere, non importa come.

Immobile, da parte sua, e' reduce da una partitaccia in cui ha sbagliato palloni e controlli infantili.

Il sale sulle sue ferite e' stato sparso dalle risate scoppiate dopo la sua sceneggiata, in verita' patetica, in area di rigore belga.

Ciro non e' il massimo dei bomber, ma ad impegnarsi si impegna: se riesce di abbinare il controllo della palla alla velocita' delle gambe potrebbe recitare un ruolo molto importante entro le cinque della sera di domani.

Domani si deve vincere, su questo non ci piove.

Vincere signficherebbe raggiungere la finale togliersi quattro sassolini dalla scarpa quando la Spagna si prese l'Europo del 2012.

In quell'Italia battuta con il poker c'erano anche Bonucci e Chiellini, allora relativamente giovani ed inesperti, oggi spina dorsale di una difesa pressoche' di ferro.

Dai due partner juventini ci si aspetta una prestazione super contro un compagno di merende bianconere, Morata.

Chiaramente, per vincere tutti gli azzurri debbono rendere al massimo sia individualmente che come squadra a cominciare da Gigio Donnarumma per finire al trottolino dal tiro “a ggir”, Insigne.

Finale con il verso di una vecchia canzone:

Alle cinque della sera, non c'è il toro nell′arena.

Anzi, c'e', ma e' zampe all'aria.

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