La mia giornata mondiale dei complimenti comincia dalla Stanza

(Un breve messaggio per dire qualcosa di carino viene apprezzato da tutti)

di Nicola Sparano

“Complimenti, non sembri avere la tua eta'”.

L'ho detto allo specchio, mentre completavo le abluzioni mattutine.

Ieri sera avevo scoperto che oggi, primo marzo, era la giornata dei complimenti (in italiano), World Compliment Day (alla canadese).

Stamattina mi sono ricordato della ricorrenza che NON E' dedicata al consumismo/commercio perche' richiede soltanto un regalo di parole, una frase, un complimento che faccia sentire il destinatario piu' alto di qualche centimetro.

“Bravo, lo capoccia ti funziona ancora piu' o meno bene, quindi vai a dire qualcosa di carino a chi se lo merita”, ho detto ancora all'individuo che mi guardava dallo specchio.

Il primo complimento e' per la signora moglie, complimento che non spiattello qui perche' non sono fatti vostri.

D'ora in poi vado a braccio, senza preparazione, a chi prendo prendo, il tutto con un pizzico di ironia.

Filippo Didiano – Bravo Pippo, dalla Stanza/senato imitando Cicerone declami Filippiche pallonare che occasionalmente fanno senso, ma non sempre.

Italo Lopresti – Sua madre Rosanna e' una apprezzata poetessa. Ecco perche' le opinioni di Italo sulla pedata italica qualche volta fanno rima, altre nossignore.

Annibale Merante – Fosse nato a Roma lo si potrebbe paragonare (lontanissimamente) a Trilussa per le opinioni/stilettate sullo stile del poeta particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.

Silvan Trevisan – Il fine dicitore furlan, che mastica calcio come pochi, tifa per due squadre Udinese e Juve. Calcisticamente e' bigamo, cioe' ha sposato due donne, una casalinga povera, modesta e con poche curve, l'altra prosperosa, affascinante e vincitrice. Conveniente avere piano A e piano B, vero Silvan?

Luciano Spalletti – In India ce' un giglio gigante che fiorisce ogni 7 anni. Spalletti e' come questo giglio, dopo anni di magra con Roma e Inter sta fiorendo a Napoli con un profumo che ha stordito tutte le avversarie italiane guadagnandosi il rispetto delle big europee.

Max Allegri – Ogni tanto si grida al miracolo vedendo piangere la statua di una Madonna. Oggi il miracolo si chiama Allegri. Max non piange lacrime, ma vittorie. Dalle stelle alle stalle, e viceversa. Coloro che lo volevano sbolognato hanno cambiato idea riservandosi il diritto di ricambiarla di nuovo.

Pippo Inzaghi – In campo faceva gol sul filo (e oltre) del fuorigioco, sulla panca soffre. Ma se l'Inter e' pazza e' tutta colpa sua? In molti dico di si, Gianni Merigliani ed Ermanno De Marco inclusi.

Maurio Sarri – Al Comandante manca la spinta della nicotina. Da quando hanno squalificato le sigarette, la Lazio e' senza fumo e senza arrosto arrosto: se resta in alto e' perche' il gruppo e' qualitativamente scarso alternando vittorie risicate a sconfitte che imbarazzano anche un laziale doc come Sergio Onorati.

Jose Mourinho – A Roma non c'e' mai troppa trippa per i gatti, Lo Special One comunque sopravvive rilanciando la sua fama di “piagnone” . In ogni caso, con la rosa che ha, Mourinho con questa Roma non sta facendo malaccio.

Khvicha Kvaratskhelia – Non capisco perche' non lo chiamino K2 come la seconda montagna piu' alta del mondo, la piu' difficile cima himalaiana da scalare (ci riuscirono per la prima volta, nel 1954, gli italiani Achille Compagnoni e Lino Lacedell). K2, il numero 77 del Napoli, ha un palleggio magico con il quale ubriaca le difese avversarie e l'abilita' di inventare preziosimi determinanti. Inoltre gioca con allegria, senza sceneggiate. Quando prende la botta, stringe i denti senza piangere e riprende a macinare gioco. Non e' Maradona, ma ha i numeri per diventare un top player, forse gia’ lo e’.

Victor Osimhen – Victor di nome e di fatto. L'uomo mascherato salta come un grillo, sguscia come un'anguilla e morde come un cobra. Con K2 e' il braccio armato, il puntale offensivo dell'allegra inarrestabile armata partenopea.

Paul Pogba – Il Polpo e’ tornato dopo 2481 giorni di assenza. Pochi minuti per capire se e' quello di una volta, come si augura il popolo juventino.

Angel di Maria – El Fideo, Lo Spaghetto, e' il secondo miracolo in casa juventina. Come Allegri l'esterno argentino campione del mondo e' passato dalla polvere all'altare. Angel e' da ammirare a prescindere se segna tre gol in una volta, uno con un volo a palommella destinato nel nido tra palo e traversa.

Zlatan Ibahimovic -  “Non faccio parte del passato, ma del presente”, ha detto Ibra dopo essere diventato il giocatore più anziano del Milan a giocare nella massima serie (41 anni e 146 giorni). Il piu' anziano che abbia giocato in A, e' Marco Ballotta, ex portiere fra le altre di Inter e Lazio , che ha giocato fino a 44 anni e 38 giorni. Ibra non battera' il record di Balotta, il Milan non puo’ permetterselo.

Roberto Mancini – Il Ct della nazionale ha lo sguardo rivolto a Italia-Inghilterra in programma a Napoli il 23 di questo mese. Sara' il primo match delle qualificazioni a Euro 2024. L'ultimo europeo lo vinse l'Italia, battendo proprio l'Inghilterra in finale, poi gli azzurri fallirono la qualificazione mondiale per la seconda volta consecutiva senza che il Ct ne fosse ritenuto responsabile. L'augurio e' che Mancio possa ricostruire un'Italia dignitosa che non ci imbarazzi.

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Canada: in marzo due match morbidi, per il salto di qualita' non bastano