Le peripezie di un povero cristiano alle prese con la burocrazia italiana
di Odoardo Di Santo
Una vacanza in Italia assicura un soggiorno piacevole.
A meno che uno incappi nell'anonima maschera della burocrazia.
Cosi avvenne che il povero cristiano aveva un conto corrente con il Banco Posta Italiano a nome suo e di sua moglie, dall'anno del signore 2000.
A causa di mutate circostanze si decise di rimuovere il nome della moglie e di sostituirlo con quello del figlio,un'operazione semplice che in Canada avviene di routine. Non in Italia.
A prima vista la visita alla sede dell'ufficio postale che gestisce il banco posta sembrava incoraggiante.
Sui muri si leggono avvisi come : "Hai un progetto da realizzare'? Abbiamo il finanziamento giusto per te",oppure: " Conto banco posta.Un mondo su cui contare sempre".
Incoraggiati specialmente da quel "sempre" iniziamo il colloquio con una consulente che gentilmente ci chiede il codice fiscale italiano, il sin canadese, il passaporto canadese e la Carta di identita' italiana che non abbiamo.
Facciamo presente alla consulente che abbiamo un conto corrente dal 2000 .
La consulente ripetutamente lascia il cubicolo dove ci riceve (definito sull'insegna " Sala di consulenza" )ed entra nel sancta santorum dove consulta non sappiamo chi .
Quando torna ci comunica che sfortunatamente il conto non puo' essere aperto.
In mancanza di carta di identira' ci viene consigliato di ottenere un permesso di soggiorno perche' non essendlo residenti nell'unione europea siamo extracomunitari e come tali il permesso di soggiorno si rende necessario.
Sembra una scena di Kafka .
Stupefatti facciamo notare che da decenni veniamo in vacanza in Italia ogni anno e che siamo cittadini italiani e come tali abbiamo tutti i diritti e gli obblighi dei cittadini.O almeno cosi crediamo.
Nuova visita al Sancta sanctorum e questa volta la consulente torna seguita dal Direttore che da l'impressione che non sia molto impresso anche a causa del nostro abbigliamento con shorts e t shirt, colpa dell insopportabile calura.
Il direttore con aria di chi sa ,sottolinea che e' vero che abbiamo un conto con il Banco Posta ma sfortunamente per noi "molte cose " sono cambiate dall'anno duemila.
Alla innocente logica richiesta di mio figlio di cosa e' cambiato, il direttore con sussiego ci soppesa e con aria di chi esprime un serio giudizio ripete :"molte cose" e svicola via dal cubicolo lasciandoci perplessi a sciogliere il dubbio amletico delle misteriose" molte cose" di cui siamo innocenti vittime. .
Crediamo che forse per commiserazione e per consolarci, la consulente ci consiglia di consultare l'addetto all'immigrazione del comune dove temporanemante residiamo.
La quale consulente ci dice che la carta di identita' e' in funzione della residenza quindi siccome noi non siamo residenti niente carte di identita'.
Suggerisce anche ma in termini generici ed informativi la soluzione del permesso di soggiorno per gli extracomunitari ma solo come informazione generale.
Sbarrata la strada di aprire un nuovo conto,facciamo un ulteriore gentativo.
Chiediamo se possiamo pagare on line i tributi comunali come luce, gas,rifiuti acqua ecc,con il conto che abbiamo dal 2000.
Un nuova consulente ci dice che possiamo.Finalmente una soluzione, pensiamo.
Ci chiede il numero di telefono italiano che ora e’ diverso dal vecchio numero dell'anno duemila perche' a causa della pandemia ci hanno dato un numero nuovo.
La gentile consulente prende il numero nuovo e ci dice con aria di chi si sente soddisfatta di averci aiutato che ora possiamo operare on line.
In Italia abbiamo notato che gli "impiegati" non sono "civil servants"( servitori civili) come in Canada ma sono li per avere la bonta' di farti un piacere.
Senonche' quando apriamo internet misteriosamente esce il vecchio numero di cellulare,quindi non possiamo operare on line.
Ci rechiamo di nuovo dal banco posta.
La consulente non riesce a capacitarsi di come il vecchcio numero possa misteriosanmente riapparire.
Chiedo tre volte se il vecchio numero sia stato rimosso. Definitamente conferma la consulente,contradetta purtroppo ancora una volta da internet.
La peregrinazione all'uffico posta si ripete sette volte,il tempo impiegato da Dio per creare il mondo, secondo la Bibbia.
Meglio non avere a che fare con le istituzioni.
Ti rovinano le vacanze