Mario Pilla, imbattibile a dama, col rasoio era…Zorro
Mario Pilla era il mio barbiere.
Nel senso che mio padre, don Antonio l'Assistente, affidava la sua scarsa chioma al fratello maggiore e boss del salone del quadrivio, Ciccio O Barone.
I ragazzotti come me finivano sotto le forbici di Mario.
Mario, attaccante velocissimo del Telese Terme, comincio' a sbarbarmi quando avevo 13/14 anni.
Anni dopo ho saputo che la sua tariffa era mille lire al mese, mille lire, per barba (tre volte la settimana) e capelli (una al mese).
Di Mario ricordo che era un asso imbattibile a dama.
La scacchiera era sempre pronta sul tavolino, di fianco c'era sempre Il Mattino del giorno.
Di quei tempi il salone era il salotto del paese, un luogo d'incontro dove si univa l'utile (taglio e barba) al dilettevole (pettegolezzi).
Telese e' stato sempre un vortice di chiacchiere, di supposizioni, di maldicenze.
A volte anche di pettegolezzi bianchi, ovvero buoni, insomma non cattivi.
A distanza di tanti anni, quelli che ho trascorso a Toronto, chissa' se qualcosa e' cambiata.
Tornando al compianto barbiere/attaccante ricordo che una volte fece una scommessa: barba con pelo e contropelo in 18 secondi, 18. Sembrava cosa impossibile.
Invece, il rasoio divenne come la spada di Zorro, zacchete-zacchete e scommessa vinta.
Della scomparsa del povero Mario ho saputo via Facebook, en passant, perche' rimbalzata dalle espressioni di cordoglio di quanti lo conoscevano.
Io ho avuto gia' occasione di chiedere che nella pagina di “Sei di Telese” si pubblicasse almeno l'avvenuta scomparsa di personaggi delle famiglie storiche del paese, come erano appunti i Pilla o i Monteforte.
Spero che qualcuno spenda qualche minuto, per informare i telesini sparsi per il mondo, bastano due righe, o tre: nome, cognome, eta' e magari qualche cenno biografico.