Natale resiste agli attacchi e si conferma messaggio universale di amore
di Odoardo Di Santo
E' Natale come ogni anno dalla nascita di Cristo .
E da sempre il messaggio di Natale e' stato: pace in terra agli uomini di buona volonta', lo stesso di quando dagli angeli fu annunziata ai pastori la nascita di Gesu' (Luca 2;14)
Ed ogni anno, per motivi che sfuggono alla ragione ed al buonsenso ci sono stratosferici tentativi di abolire il Natale.
E non sempre i tentativi vengono dai soliti dementi.
All’inizio di dicembre la Commissione dell’Unione Europea fu forzata a fare marcia indietro cancellando il Manuale di Comunicazione interno dal titolo “Union of Equality” che con malintesa ironia, secondo le eccelsi menti della Commissione , avrebbe avuto lo lo scopo di abolire la discriminazione e di promuovere inclusivita'.
Tanto per cominciare decideva di discriminare Il Natale raccomandando di bandire la parola nelle comunicazioni isituzionali.
Invece di “ Periodo Natalizio” raccomandava di usare “periodo di feste”.
In inglese usavano la parola “holiday “comunamente usata per” “vacanza” cancellata dal nostro vocabolario in tempi di pandemia e lockdown.
Per giunta mettevano all’indice e bandivano anche i nomi di Maria e Giuseppe perch' sono parole che “possono essere offensive”.
Non meraviglia quindi se qualche balordo ha preso l’imbeccata e si e' esercitato in ridicole pagliacciate.
Ha fatto il giro la notiza che in un centro commerciale alla periferia della citta' di Piacenza e' stato esposto un presepe con due San Giuseppe e senza Maria perche', sulla falsariga della Commissione Europea doveva essere “gay friendly”e quindi doveva essere purgato dell’ elemento offensivo. Quindi hanno “criminalizzato” Maria e l’hanno eliminata.
E' vero che non c’e' limite alla stupidita' umana.
Come diceva un antico proverbio: “La madre degli idioti e' sempre incinta”. Quindi bisogna rasegnarsi.
Mentre facevo considerazioni sulle storture mentali di chi, animato da bieco odio vuole cancellare secoli di tradizione e di cultura, ho ricevuto una chiamata da un amico ebreo che dopo la conversazione mi ha augurato Buon Natale che io ho reciprocato meccanicamente senza pensarci perche' mi e' sembrata una reazione naturale.
Poi oggi sullo Star ho letto un appassionato e stimolante articolo della signora Mansoor Ladha, una giornalita di Calgary che apre uno spiraglio alla speranza che, dove meno pensiamo, ci possono essere menti e cuori che credono nei valori di umanita' e fratellanza.
L’articolo dal titolo “Il significato di Natale per una canadese mussulmana” nella sua genuina semplicita' offre un immenso messaggio d’amore.
“Il messaggio di Natale e' universale, - scrive la signora Ladha-portando pace, armonia e unita' all’umanita’. Nel mondo di oggi afflitto da pandemia, guerre, distruzione, poverta' e terrorismo questa buona volonta' e' necessaria. Natale crea un’atmosfera di gentilezza, fratellanza e benevolenza dando energia alla nostra societa' che e' indifferente ai valori affettivi”.
“ Natale non viene da un negozio o da sotto un albero - conclude l’articolo - ma come disse Bob Hope: “La mia idea di Natale che sia all’anica o moderna e' molto semplice: amare gli altri”.
Dovrebbero dare ascolto alla signora Ladha quelli che, come i filosofi di Magna Grecia sono in grado di spaccare un pelo in quattro e inviano cartoline di auguri dove pur di eliminare la parola offensiva Natale ricorrono alle piu' astruse espressioni che offendono il buon senso, il buon gusto e talora anche la grammatica.