Papa Francesco in Canada: Riflessioni sul pellegrinaggio di penitenza del Santo Padre in Canada. La grazia dei nativi .L’ostilita’ dei media. L’opportunismo di Trudeau

Papa Francesco durante un incontro con i nativi

di Odoardo Di Santo

Si e’ conclusa la visita di papa Francesco in Canada. Dal 24 Luglio il Papa ha visitato Edmonton quindi QuebcCity per concludere il suo pellegrinaggio di penitenza a Ikaluit nella zona polare dell’estremo Nord canadese.

Papa Francesco e’venuto in Canada perche’ la scorsa primavera aveva promesso ad una delegazione di nativi giunti a Roma che sarebbe venuto di persona per chiedere perdono per i crimini commessi contro di loro e specialmente per i bambini  strappati alle famiglie e inviati alle Scuole Residenziali dove molti patirono malattie e morte.

Di molti sono stati scoperti di recente i resti seppelliti anche in fosse comuni.

Riteniamo utile  per i nostri lettori di inquadrare la tragedia delle Scuole residenziali nel contesto storico in cui sono state create.

Le scuole residenziali rappresentano  l’aspetto vergognoso di una politica razzista    e colonialista delle classi dominanti canadesi che hanno usato le scuole residenziali come strumento per annientare, non solo la cultura, ma la ragion d’essere delle popolazioni indigene.

Sir John Macdonald (1815-1891) il Primo Ministro Canadese fu autore della politica che istituiva le scuole residenziali .

  In Parlamento dichiaro’: “I bambini che vivono nelle riserve sono selvaggi e devono essere presi con forza dalle famiglie e messi in scuole centrali di apprendistato  dove acquisteranno abitudini e modi degli uomini bianchi”.

Lo scopo era quello di “kill the Indian in the child”, cioe' “uccidere l'indiano nel bambino”.
Le scuole residenziali furono gestite dalle chiese canadesi   cattolica e protenstanti e il 60% dalla chiesa cattolica.

Dal 1870 fino al 1996 quando e' stata chiusa l’ultima scuola e  fino ad oggi i governi canadesi hanno ignorato con complice omerta' il dramma del crimine di cui erano responsabili e  per cui nessuno ha pagato.

  Nel “crimine” perpetrato nelle Case Residenziali  ci sono le vittime ed gli autori dei crimini.

Innanzitutto ci sono i bambini morti o uccisi nelle scuole  (fino a 6000) ed i superstiti.

 Ci sono quindi le istituzioni cattoliche e protestanti  che hanno gestito le scuole residenziali  e che, in ruoli storicamente inversi, sono state il braccio secolare complice di molti delitti.

Infine c’e' il Governo canadese doppiamente  responsabile  per avere istituito le scuole e per aver ignorato i crimini commessi per piu' di un secolo, dal 1870 al 1996.

Il papa e’ volato in Canada per chiedere perdono di persona ed ha infatti  definito la sua visita  “pellegrinaggio di penitenza “. 

  Fare penitenza, significa espiare i propri errori, ravvedersi, fare ammenda di una colpa, e   scontarne le conseguenze.

Il papa ha affrontato direttamente il devastante retaggio delle scuole residenziali parlando a Maskwacis in Alberta   sede di Ermineskin Indian residential School e nelle succesive tappe a Quebec City e a Inaluik.

Ha presentato  ripetutamente le scuse  ufficiali  alle Prime nazioni,ai popoli Meticci e Inuit.

“Io sono venuto alla vostra terra natia per dirvi del mio dolore e per implorare il perdono di Dio e per la cura (healing) e riconciliazione e per esprimere la mia vicinanza e pregare con voi e per voi”
Il papa ha ricordato la tragedia dei bambini che soffrirono abuso  fisico, verbale , psicologhico e spirituale  e come vennero strappati (dal governo ) dalle loro case in tenera eta’ e come furono indelebilmente condizionati i rapporti tra le famiglie,i genitori e tra nonni e nipoti.

La visita del papa e’ stata un momento epocale per i nativi e per la societa’ canadese che puo’ produrre esiti positivi per  curare la ferita che ha colpito e  ancora colpisce  i nativi di cui , dolente testimonianza, molti sopravissuti sono vivi.

A 85 anni il papa soffre di sciatica ed ha problemi ai  legamenti delle ginocchia che non gli permettono di camminare o stare in piedi per lungo tempo, per cui usa la sedia a rotelle.

Non era nelle condizioni fisiche di fare il viaggio. Tuttavia lo ha fatto. 

E’ venuto in Canada per mantenere la promessa fatta.

I  nativi hanno apprezzato il gesto del Sommo Pontefice e la sua umilta’accogliendolo con grazia  e  cordialita' omaggiandolo con una standing ovation alla messa nello stadio di Edmonton

I big media, invece, hanno centrato i loro attachi sul Papa e la chiesa cattolica.

 Il Grande capo George Arcand Jr.-ha espresso i sentimenti dei nativi per tutti dicendo: “Anche il Papa e’ un essere umano, era un bambino mentre altri bambini morivano soffrendo nelle scuole residenziali. E' stato umile e coraggioso nell'assumersi personalmente la responsabilita' dell'accaduto. Ci vorra’ tempo e ci vorranno generazioni prima che il nostro popolo possa guarire”.
Durante la visita abbiamo assistito  ad una realta’ kafkiana.

Da un parte il genuino sforzo del Pontefice di venire in Canada per chiedere perdono  dicendo che questo e’ un primo passo necessario da compiere per la riconciliazione e per sanare le ferite del passato.

Dall’altra parte l’accoglienza dei   nativi aperti al dialogo iniziato dal papa anche se comprensibilmente  con alcune riserve  basate su penose esperienze personali.

D’altra parte i media che hanno dispiegato  un implacabile sbarramneto ostile a Papa Francesco non solo per umiliarlo, ma per criminalizzarlo.

In aperto contrasto con i capi tribu' che hanno dimostrato grazia e gentilezza, i media – giornali e tv - hanno criticato i commenti del Sommo Pontefice sia per quello che ha detto ma soprattutto per cio' che non ha detto ma che avrebbe dovuto dire.

Volevano tutto ed immediatamente dal primo giorno del suo arrivo.

Perche’ non aveva denunciato gli abusi sessuali sui bambini?

Quando ne ha parlato a Quebec City alla messa nella cattedrale di Sant’Anna gli e' satto chiesto perche’ non rescinde la Dottrina della Scoperta , l’editto di Papa Bonifacio  VI del 15mo secolo che definiva le terre di conquista come terre di nessuno?

I cardinali e vescovi canadesi hanno reso noto che avevano gia’ approvato di voler rescindere  specificamente la dottrina della scoperta  e che sara’ preparato un documento della Santa Sede  (anche se tutte  le bolle erano state dichiarate nulle) .

Poi i media hanno cambiato musica ed hanno detto che le scuse del papa  non erano sufficienti .

Lo hanno criticato prima per non aver specificato cosa avrebbe fatto di concreto, poi hanno alzato il tiro per non aver mai usato la paola “ genocidio” per descrivere la tragedia delle scuole residenziali,cosa che ha fatto nel viaggio di ritorno in Italia.

La cosa piu' sbalorditiva per me e’ stata la stampa di lingua inglese che ha elogiato il Primo Ministro Trudeau per aver detto la verita “a quel potere” (sic) cioe’ al Papa.

Nel ricevimento ufficiale di Quebec City, alla presenza della Governatrice  Generale Mary Simon, Trudeau ha ricordato a Papa Francesco le condizioni  e le circostanze tragiche delle scuole residenziali.

Come se fosse il  portavoce dei nativi  di  cui teneva d’occhio i voti, ha parlato al Papa dell’orrore delle Scuole residenziali e della necessita’ di fare completa ammenda.

Ha ricordato che fin dal 2015 la Commissione per la Verita’ e Riconciliazione  nel rapporto finale ha chiesto ala Santa Sede di fare le le scuse ai sopravissuti, alle loro famiglie e alle loro comunita’.

Ha anche “ammonito” il Papa di fare le scuse per il ruolo che la chiesa cattolica ha avuto negli abusi ai residenti delle scuole.

Per chi non lo avesse capito, Trudeau  ha aggiunto che gli eventi di questi giorni non sarebbero stati possibili senza il coraggio e la perseveranza dei superstiti.

Il Primo Ministro, naturalmente, non ha nemmeno accennato alle responsabilita’ dei governi canadesi e quindi anche del suo.

La Commissione per la Verita’ e Riconciliazione emise il rapporto finale nel 2015.

Dopo una settimana dalla scoperte delle tombe la scorsa primavera, il Ministro di Crown-Indigenous Relalions  Carolyn Bennet   annuncio’ il rilascio di $ 27 milioni dei $ 33 approvati  due anni prima nel bilancio del 2019 per aiutare a fare ricerche  ed identificare i  bambini scomparsi.

Perche’ non li ha  rilasciati nel 2019  le fu chiesto chiesto?

Secondo il Ministro Bennett : “Perche’ le comunita’ indigene non erano pronte a riceverli”. Colpa dei nativi.

“ Semplicemente falso” fu la  risposta di Cynthia Wesley-Esquimaux Presidente del National Centre for Truth and Reconciliation.

La commissisone  consegno’ il rapporto finale nel 2105.

Dedico’ alle scuole residenziali ben 296 pagine documentando  tutti gli aspetti dei quel che definirono “Genocidio culturale” e fece 94 raccomandazioni.

 Nel 2015   Justin Trudeau appena eletto Primo ministro promise subito che avrebbe attuato le raccomandazioni della Commisssione.

Fino alla scoperta delle fosse comuni Trudeau non ha fatto nulla.

Parlando alla CBC Cindy Bladstock  direttrice esecutiva della First Nation Child and Family Care dopo la scoperta delle fosse ha  fatto notare che delle 94 raccomandazioni fatte dalla Truth and Reconciliation Commisssion solo cinque erano  state attuate negli ultimi cinque anni.

Non si hanno informazioni di quante raccomandazioni siano state prese in considerazione o attuate successivamente.

Trudeau ha la responsabilita’ di rendere conto  dell’inazione del governo dal 2015 e non puo’ cercare scuse o diversivi.

Il governo e’ parte in causa ,come autore delle scuole residenziali e correo delle istituzioni religiose che sono state complici della tragedia e delle sofferenze dei nativi.

Invece Trudeau incredibilmente assume le vesti del saggio consigliere compunto e premuroso chiedendo al Papa di esprimere le  scuse della chiesa e la scorsa primavera ebbe l’idea di  minacciare di usare “stronger misure” per ottenere i records dalle scuole residenziali.

Ancora peggio appello’ l’ordine  del  Human Rights Tribunal di assicurare ai bambini delle First Nations equo compenso ed accesso alle cure mediche e all’istruzione 

Nel tribunale della storia Trudeau come capo del governo  siede sul banco degli accusati al pari dei rappresentanti delle Chiese che sono state complici dell’attuazione della politica razzista dei governi.
Il Pontefice si e’ umiliato e si e’ genuflesso chiedendo scusa per iniziare il cammino della riconciliazione.

Trudeau non puo’ eludere il giudizio della storia.

 


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