Scudetto 2024-25, affare tra milanesi
di Nicola Sparano
Inter favorita, su questo non ci piove: la rosa che ha stravinto l’ultimo scudetto e’ rimasta intatta e Simone Inzaghi garantisce continuita’, quantita’ e qualita’.
Poi c’e’ il Milan.
Il Diavolo e’ la piu’ attrezzata tra le altre pretendenti al trono.
Tutto pero’ dipende dal nuovo coach, Fonseca.
Il portoghese attuerà un nuovo stile di gioco, basato sul possesso palla e sulla spinta dei terzini e delle ali.
Sulla carta tattiche e schemi sono ok, pero’ tutto dipende dalla testa di chi scende in campo, Leao in primis.
E’ stato giustamente scritto che la conferenza stampa di Conte e’ stato un funerale.
Papale papale don Antonio di Lecce ha dichiarato che non si aspettava di trovare una situazione tanto brutta, il mercato praticamente bloccato dalla complicata telenovela Osimhen-Lukaku dalla cui conclusione dipendera’ il destino del Napoli che, in ogni caso, e’ piu’ grigio che azzurro.
Come Milan e Napoli anche la Juve ha cambiato panchina: dopo tre anni sofferti con Allegri, ecco un giovane emergente che ama il bel gioco, Motta. "Dal Bologna alla Juve, ho sempre la stessa idea di calcio. Dobbiamo dare il massimo per alzare sempre di più il livello di questo club. Io per bel gioco intendo una squadra che sappia difendere molto bene, che ha la voglia di avere la palla e che attacca insieme. Bel gioco vuol dire tante cose, un grande sforzo mentale, fisico e tecnico in campo".
Belle parole, idee e schemi chiari quelle del nuovo allenatore. Ma ha gli uomini per metterle in pratica? Fino a questo momento il mercato della Juve e’ stato “povero”, ma la Vecchia Signora potrebbe essere la sorpresa del campionato.
Un’altra squadra d’alta classifica che non ha cambiato coach e’ stata l’Atalanta. Gasperini e’ un fior di tecnico, ma ha gli uomini per tentare di conquistare quello scudetto che a Bergamo non hanno mai vinto?
Tra le squadre diciamo di seconda fascia c’e’ la Roma che sembra essere sul punto di divorziare da Dybala, il cui talento e’ considerato superfluo e troppo costoso.
La situazione dell’ argentino e’ simile a quella di Roberto Baggio, scaricato dalla Fiorentina, poi dalla Juve, poi ancora dal Milan, dall’Inter e infine dal grande calcio. Non a caso si rifugiò felicemente a Brescia, che non è in Arabia dove potrebbe finire Dybala. In questo caso il calcio italiano perderebbe uno dei pochissimi veri artisti della pelota.
Il campionato e’ scattato con Parma-Fiorentina, Genoa-Inter, Empoli-Monza, Milan-Torino.
Per ora e’ calcio d’agosto, godibile ma non ancora del tutto credibile.
Vinca comunque il migliore, senza che arbitri e Var ci mettano del loro.