100 anni dopo sulla Maiella: un monumento per ricordare Girardengo

“L’opera in pietra della Maiella raffigura il ciclista in una posa ferma, sorridente,. Le braccia conserte raccontano della X che lui pose a terra”. . Al Giro d’Italia del 1921 il campionissimo fissò in quel momento il limite, cedendo all’uomo lo sp…

“L’opera in pietra della Maiella raffigura il ciclista in una posa ferma, sorridente,. Le braccia conserte raccontano della X che lui pose a terra”. . Al Giro d’Italia del 1921 il campionissimo fissò in quel momento il limite, cedendo all’uomo lo spazio che era del superuomo, “arrendendosi” alla fatica e al panorama che si apriva intorno a lui.

di Odoardo Di Santo

Si sta correndo il Giro d'Italia 2021. Tra poco i girini arriveranno in Abruzzo dove, esattamente cento anni or sono, un grandissimo del pedale decise di ritirarsi in maglia rosa dal Giro perché l’uomo veniva prima della vittoria.

Sull’Altopiano delle Cinquemiglia sorgera', infatti, il monumento a Costante Girardengo nel centenario dello storico gesto con cui proprio qui mise fine alla sua carriera.

Il due giugno 1921 il primo campionissimo del ciclismo italiano dopo aver vinto le prime quattro tappe del Giro, nel corso della quinta frazione, Chieti Napoli, scese dalla bici e disegno' una croce nella polvere.

Sul Piano delle Ciqnuemiglia, con il fisico distrutto da una rovinosa caduta, scese dalla bicicletta e disse: “Io mi fermo qui”, smise di pedalare e traccio' una croce sulla polvere, nonostante i tifosi lo incitassero a continuare.

Il suo gesto fu ritenuto di alto valore etico e sportivo per sottolineare che lo sport trova un limite quando e’ in gioco la salute.

Il monumento opera degli artisti Alessandro Lucci e Stefano Faccini e' scolpito su pietra bianca della Maiella e ritrae Girardengo in piedi con accanto la bicicletta. 

La felice circostanza ha rinnovato le memorie legate all’altopiano delle Cinquemiglia.

L’altipiano che si stende ai margini meridionali della Maiella e dell’omonimo parco ed alle propaggini del Parco Nazionale d’Abruzzo e’ situato nel comune di Rocca Pia a confini di Rivisondoli e Roccaraso.

Grazie alla legge Galasso il piano e’ un’oasi protetta di bellezza incominata .

Sui ricchi pascoli montani per secoli d’estate ha ospitato numerosi greggi di pecore che d’autunno a settembre lungo i tratturi prendevano la via del mare per i pascoli invernali della Puglia.

I ricordi dell’infanzia vanno ancora alle file interminabili di pecore che noi ragazzini guardavamo con stupore , misto a terrore dei grossi cani pastori abruzzesi .

Il Piano di Cinquemiglia oggi e' sede del maggiore complesso sciistico del mezzogiorno di’Italia .

Per molti meridionali l’unita' d’Italia ebbe il volto del tracollo economico di molte attivita', di una bieca burocrazia piemontese e di nuove tasse tra cui quella assurda sul macinato che gravava su popolazioni  poverissime.

I monti d’Abruzzo si popolarono di briganti famosi, cui si associaro anche delinquenti comuni. .

Da qui ebbe origine la rivolta dei briganti le cui storie ancora ci venivano raccontate, intorno al camino, nelle lunghe,fredde sere d’inverno non ancora inquinate dalla televisione.

Il piano di Cinquemiglia come lo chiamiamo noi familiarmente, d’inverno diveniva terra proibita perche' le abbondanti nevicate lo rendevano impervio e pericolso.

Nelle storie locali di Rocca Pia, un piccolo delizioso borgo che sorge sui contraforti che portano al Piano si nota un curiosa anomalia .

I nostri antenati erano contadini e pastori ma nel paese c’erano pero' notai pubblici che avevano l’unico compito di redarre testamenti per i passeggeri che si accingevano ad attraversare il Piano di Cinquemiglia per premunirsi da possibili guai, d’inverno a causa delle nevicate e negli altri mesi in caso di incontri non desiderati con i briganti.

Il monumento a Costante Girardengo rende omaggio ad un grande campione che dette un mirabile esempio dell’importanza dei valori della vita umana.

Con la bianca roccia della Maiella riflette il carattere forte delle popolazioni abruzzesi.

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