Aldo Moser vinse sullo Stelvio superando muro di neve con la bici in spalla
Il Covid si e' portato via un altro pezzo del ciclismo storico, il capostipite di una famiglia che ha dato allo sport del pedale tre campioni e alla chiesa un parroco francescano che da oltre 30 anni svolge la sua missione a Toronto.
È morto a 86 anni Aldo Moser, il più anziano di una dinastia che ha fatto la storia del ciclismo italiano.
Nato a Giovo (Trentino) il 7 febbraio 1934, fratello maggiore di Enzo, Diego, Francesco e Claudio, Moser aveva corso con Fausto Coppi e partecipato a 16 edizioni del Giro d’Italia, ottenendo come miglior piazzamento un quinto posto e indossano per due volte, a distanza di 13 anni, la maglia rosa.
Nel Dopoguerra, dopo essere diventato professionista nel 1954, Aldo Moser ha vestito la maglia azzurra per quattro volte ai Mondiali – a Frascati nel 1955, poi Waregem nel 1957, a Reims l’anno successivo e a Mendrisio nel 1971 – e vinto cinque trofei in carriera. Si ritirò a 39 anni, chiudendo una carriera assai longeva per una frattura a un ginocchio.
Con la maglia della Filotex, nel 1973, è riuscito a correre con i suoi tre fratelli professionisti: un record.
Durante una massacrante tappa del Giro d’Italia, la Merano-Bondone, l’8 giugno 1956, lungo i 242 chilometri iniziò una tormenta di neve che investì il gruppo mentre risaliva lo Stelvio.
Aldo Moser, che alla partenza era terzo, fu immortalato mentre scavalcava un “muro” di neve con la sua bicicletta portata a braccia.
Una foto iconica del ciclismo di quegli anni: su 86 partenti, dopo la tempesta e quattro sterrati, solo 45 arrivarono al traguardo.
*Sentite condoglianze alla famiglia Moser, in particolare a Padre Cladio e all'ex detentore del record dell'ora, Francesco.