Amianto, dirigente di Alessandria condannato per omicidio. Canada e Usa: I tempi infiniti della giustizia negata

 

di Odoardo Di Santo


La scorsa settimana la Corte d’Assise di Novara ha condannato  l’imprenditore miliardario svizzero Stephan Schmidheiny per omicidio colposo aggravato a 12 anni di reclusione.

Chmidheiny è stato condannato anche   al risarcimento di oltre 86 milioni di euro. 

 L’imprenditore aveva diretto lo stabilimento Eternit di Casale Monferrato dal 1976 al 1986 come amministratore  delegato della fabbrica di cemento-amianto che è stata il principale datore di lavoro in quella città di circa 35.000 persone per circa 80 anni fino agli anni '80.

Schmidheiny era accusato di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di 392 persone decedute per amianto nella zona di Casale Monferrato

La sentenza rappresenta una tappa importante nella decennale lotta per la giustizia delle vittime dell'amianto ( asbestos in Inglese) di Casale Monferrato, in Italia .

Ma e’ anche una  vittoria storica dopo decenni di lotta in molti paesi del mondo grazie ai lavoratori, alle vittime e alle loro famiglie, agli avvocati, ai sindacati, ai medici e ai ricercatori, e a tutti gli alleati internazionali, che non hanno mai abbandonato la lotta per la giustizia.

Eternit cesso’ le attivita’ nel 1986 ma i lavoratori e i residenti di Casal Monferrato hanno seguitato e seguitano a soffire le consequenze  nefaste fino ai nostri giorni.

Poiché intercorrono di solito alcuni decenni tra l’esposizione all’amianto e l’eventuale insorgenza del mesotelioma, ci si attende che il numero di diagnosi continuerà a salire nei prossimi anni per raggiungere il picco tra la seconda e la terza decade di questo secolo..

La Corte ha riconosciuto alle parti civili il diritto ai risarcimenti da perseguire in separate cause civili, ma ha già   assegnato diverse  50 milioni al Comune di Casale, 30 milioni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e 500 mila euro all’AFEVA (Associazione Familiari e Vittime Amianto).

L’amianto divenne popolare verso la fine del diciannovesimo secolo perche` contribuiva a rinforzare il cemento.  Ma successive ricerche  rivelarono  che l’inalazione delle fibre di amianto  causa il 90% di mesotelioma maligno ,un tumore raro che colpisce più frequentemente gli uomini ed è associato soprattutto all'esposizione all'amianto con consequenze spesso fatali.

 Dato che spesso si tratta di una malattia da esposizione professionale, in Italia tutti i casi di mesotelioma vengono segnalati al Registro nazionale mesoteliomi,mentre in Canada vengono trattati come malattie professionali di competenza del Workers Compesation Board.

Federico Riboldi, il sindaco di Casale Monferrato comunicando la sentenza ha espresso il sollievo della citta’ unito all’angoscia per il carissimo prezzo pagato.:“La comunità dopo anni continua a soffrire – “Finalmente accanto al nome di Stephen Schmidheiny è comparsa la parola colpevole. Egli è quindi riconosciuto oggi come criminale colpevole di omicidio colposo aggravato ed è stato condannato a risarcire lo Stato, la città di Casale Monferrato, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le famiglie delle vittime” dice dice  la città piemontese che ha pagato un prezzo altissimo in vite umane, e continua a pagarlo a distanza di decenni dalla messa al bando del minerale che si utilizzava all’Eternit. “Sicuramente – prosegue Riboldi – la condanna a 12 anni di carcere non soddisfa appieno la sete di giustizia di un territorio e di una comunità che dopo anni continua a soffrire a causa delle conseguenze di quelle azioni commesse da chi ha anche avuto la responsabilità di fuggire da Casale abbandonando uno stabilimento nel territorio cittadino che era una vera e propria bomba nociva per la salute”.

Le vittime dell’amianto sono innumerevoli.   In Canada ogni anno secondo una stima conservativa se ne calcolano approssimativamente  2000  .   

 La battaglia per abolire l’uso dell’amianto finalmente  convinse il governo canadese ad imporne l’abolizione dell’uso nel 2018,dopo decenni di  resistenza della lobby patronale che usava ogni metodo per impedire il riconoscimento  della nocivita’ letale dell’amianto

Personalmente trovavo supefacente la resistenza  della compagnia Johns-Manville che in Ontario fabbricava tubature di cemento rinforzato con amianto che vide molti lavoratori morire a causa del mesothelioma.

Nel 1982 di fronte alla prospettiva di una massiccia responsabilita` penale,  dichiaro` fallimento con l’impegno di contribuire al fondo  per compensare le vittime e le famiglie. Mio cugino Mario aveva lavorato per piu’ di 40 anni all’acciaieria J&L nei pressi di Pittsburgh  in Pensilvania, mori di cancro causato da mesothelioma.La vedova fu compensata con 3000 dollari.  Si e’ poi risaputo che la maggior parte dei fondi (piu` del 70%) e’ stato fagocitato da voraci avvocati.

Nel 1992 nella citta di Windsor la fabbrica di freni per autoveicoli Bendix aveva visto molti lavoratori morti per mesothelioma ed ancor un maggior numero a Sarnia  nella  Holmes Foundry  che fabbricava blocchi per motori di autoveivoli e parti.

Le  famiglie non venivano compensate perche’ secondo il  WCB  i lavoratori affetti da cancro ai polmoni  erano fumatori o soffrivano a casa del fumo inalato  in ambienti dove molti fumavano.

Come presidente del WCB con il consiglio direttivo decidemmo di prendere la situazione di petto.

Fu decisa una riunione con le famiglie delle vittime per cercare di capire e di trovare una soluzione ad una situazione insostenibile.

Lo  spettacolo di tante vedove fu angosciante .

La percentuale di morti  non combaciava con la percentuale di morti per cancro ai polmoni nel popolazione in generale.

Proponemmo di    emendare il Regolamento provinciale aggiungendo alla sezione 4 il mesothelioma  come malattia professionale.   

 Nel 1993 il governo prese la decisione  introducendo  la presunzione irrefutabile o assoluta (irrebuttable presumption)per cui anche in presenza di altre condizioni chi e ` affetto da mesothelioma deve essere riconoscituo. E compensato

Si calcola che circa 2000 lavoratori ne beneficiarono e furono compensati.

Principalmente  in Asia, ci sono purtroppo paesi che ancora   resistono  alla abolizione dell’amianto come Vietnam, India, Sri Lanka, tra gli altri.

La decisione dell’Ontario da noi promossa fu vista come positiva e nel 2019 dal 7 al 15 aprile una delegazione di Casale Monferrato  visito` Sarnia, Peterborough e Toronto allo scopo di offrire muto soccorso e apprendere dalle esperienze reciproche.

La delegazione   grazie all’impegno di Alec Farquhar  un avvocato che ha dedicato  anni di impegno alla lotta per la sicurezza sul lavoro,fu ospitata dalla comunita` italiana , dai sindacati e dagli attivisti impegnati nella lotta contro le malattie professionali  ponendo le basi per una cooperazione che continua.

Lo scopo della visita si proponeva  uno scambio educativo sulla risposta medica, educativa e comunitaria all'esposizione all'amianto e alle malattie l’ampliamento del supporto sociale e la partnership sulla prevenzione delle malattie professionali ed  in generale, aumentando il profilo del problema dell'esposizione professionale e delle malattie, focalizzato sull'amianto ma estendendosi alle molte altre esposizioni che i lavoratori hanno subito.

I problemi della sicurezza sul lavoro,degli incidenti mortali ,della prevenzione fanno parte della cronaca quotidiana in tutti paesi del mondo.
La sentenza della Corte di Assise di Novara e’ una tappa importante.ma solo una tappa che non deve fare diflettere dalla lotta per la giustiza che deve continuare.


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