Canada, il movimento calcistico nel caos: I nazionali chiedono soldi e trasparenza

di Nicola Sparano

In Qatar il Canada ci andra' in ogni caso, rinunciare al secondo appuntamento mondiale della sua storia sarebbe semplicemente assurdo.

Ma oggi come oggi la situazione e' di caos totale.

Il pomo delle discordia sono i 10 milio ni di dollari, premio Fifa al mondiale.

Ma non è solo una questione di denaro da mettere in tasca.

Dietro la protesta c'è un'ipotesi di trasparenza e di revisione che dovrebbe portare benefici all'intero movimento calcistico, dalla base fino ad arrivare alla selezione che sarà in Qatar 36 anni dopo l'ultima partecipazione (Messico 1986).

I nazionali – uomini e donne – hanno publicato una lettera in cui spiegano come e perche' si sia giunti a alla clamorosa forma di protesta che ha fatto saltare il test con il Panama.

Il motivo? Ritengono inaccettabili le condizioni salariali proposte nel nuovo contratto collettivo che la federcalcio canadese ha messo nelle mani della Canadian Soccer Business (CSB), una nuova impresa sportiva che rappresenta le attività commerciali e l'inventario per le proprietà di calcio in Canada. La CSB rappresenta i cinque club della lega canadese.

Insomma, la Federazione non gestisce direttamente le finanze del movimento calcistico naizonale ma le delega ad una associazione parallela di cui si sa poco o niente.

C'è un aspetto in particolare che ha spinto i calciatori a mettersi di traverso prendendo una posizione molto netta in riferimento ai premi che avrebbero dovuto incassare in occasione della prossima Coppa del Mondo: da un lato l'offerta del 10% di 10 milioni di euro da ripartire tra tutti i componenti della rosa; dall'altro l'opportunità di alzare l'asticella fino al 40% e a predisporre anche un compenso adeguato per la nazionale femminile che ha prevalso alle Olimpiadi di Tokyo.
Si noti che il 10 per cento dei famosi dieci milioni della qualificazione significherebbero circa 30.000 (trentamila) dollari a testa per i 33 della nazionale maschile (giocatori e staff).

I nazionali chiedono il 40%, il che significherre circa 121.000 dollari a testa.

Per l’edizione del 2022, la FIFA ha previsto un miliardo di dollari di montepremi totale, in crescita del 29% rispetto a Russia 2018.

Le cifre raggiunte hanno contribuito a fare crescere il montepremi totale, che non verrà distribuito solamente tra le Nazionali partecipanti – che sicuramente incasseranno di più –, ma anche come solidarietà tra le altre Federazioni. Oltre ad un “prize money” che si aggira tra i 450 e i 500 milioni di dollari, sono previste quote anche per il “Club Protection Programme” e il “Club Benefit Programma”.

I motivi della protesta

"È ora di prendere posizione per il futuro del calcio in Canada", hanno affermato i calciatori nel respingere al mittente la proposta della Federcalcio canadese, Canada Soccer, giudicandola "tardiva e arcaica". La federazione, attraverso il suo presidente, Nick Bontis, si è detta "molto delusa" assicurando di aver "lavorato in buona fede con i giocatori per trovare una soluzione equa per tutti".

Quello che appare è evidente è una gestione poco professionale del calcio canadese tenuto conto che l'amichevole con il Panama era stata organizzata al posto di quella in programma il 5 giugno a Vancouver contro l'Iran, da cui la nazionale della foglia d'acero si era ritirata su pressione del premier, Justin Trudeau, e dell'opinione pubblica.

Insomma, il calcio canadese rischia di sprecare una grande opportunità, "la doppia vetrina dei mondiali" come l'ha definita il ct John Herdman che alludendo alle prossime due edizioni della Coppa del mondo aveva parlato di "un'occasione in cui non si può sbagliare".

Il ct aveva anche chiesto alla federzione di redistribuire in modo appropriato i 9 milioni di dollari guadagnati con la semplice qualificazione per il Qatar. Tanto più che il calcio ha già fatto grande il Canada lo scorso anno con il primo oro olimpico conquistato dalla nazionale femminile a Tokyo. "Malgrado i successi senza precedenti della nazionale femminile e di quella maschile tra il 2021 e il 2022 non abbiamo visto cambiamenti", hanno scritto i calciatori, "dove sono i soldi?".

Senza una soluzione, ora sono a rischio anche le due partite di Nations League in programma venerdì prossimo a Vancouver contro Curacao e il 14 giugno a San Pedro Pula contro l'Honduras, ultimi test prima della pausa estiva. 

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