Sergio Marchionne, Toronto ricorda il visionario che salvo' Fiat e Chrysler
La copertina della celebre rivista Time dedicata a Sergio Marchionne dopo il salvataggio della Chrysler
(Il fim sulla vita del piu’ celebre italocanadese sara’ proiettato nel corso della serata di gala programmata per il 24 giugno)
di Nicola Sparano
Nessuno e' profeta in patria come sperimento’ Gesu’ il figlio del falegname quando torno’ a Nazaret suo paese nativo.
Nessuno, eccetto il compianto Sergio Marchionne.
La vita di questo inconsueto eroe dei nostri tempi– scomparso nel 2018 - che e', e resta, il fiore all'occhiello della comunita' italocanadese di Toronto e' stata consegnata alla storia nel docufilm, “Il Coraggio di Osare”, che sara' proiettato nel corso della serata di gala organizzata dalla Cipba (Canadian Italian Business Professional Association) e Icf (Italian Contemporary Film Festival).
I proventi della serata di gala saranno utilizzati per borse di studio.
Nessuno e' profeta in patria, dicevamo.
Sergio era il figlio del Maresciallo Concezio con cui dall’Abruzzo (Chieti Scalo) emigro' in Canada alla tenera eta’ di 14 anni.
Paradossalmente, di patrie Sergio ne aveva addirittura tre: Italia,dove era nato e dove aveva le radici, il Canada che gli aveva dato le opportunita’ di apprendere i ferri del mestiere eccellendo nel sistema scolastico e gli Stati Uniti dove si era imposto come leader di primordine nel campo dell’industria automobilistica.
In Canada ottenne tre lauree, una delle quali - Master in Business Administration – lo avrebbe portato ad avere una carriera che definire stellare sarebbe poco.
Del Canada aveva appreso lo spirito pragmatico, la comprensione del sistema economico sociale del paese e la volonta’ di riuscire aiutato dal superbo ingegno che utilizzo’ per ascendere fulmineamente ai piu’ alti gradi del sistema economico canadese.
In Italia ebbe inizio il suo percorso nel campo dell’industria dell’automobile salvando nientemeno la Fiat agonizzante e avviata verso la bancarotta.
In America salvo' la Chrysler anch’essa avviata al collasso e la bancarotta, stupendo lo spocchioso establishement americano e meritandosi la riconoscenza dell'industria automobilistica, dei lavoratori rassegnati a perdere il lavoro e del presidente Obama prima e di Trump dopo.
Il film si pone l’obiettivo di tratteggiare un ritratto completo dell’uomo Marchionne, artefice del salvataggio della FIAT, la maggiore azienda manifatturiera italiana, e della fusione con Chrysler che ha dato vita successivamente al gruppo Stellantis.
Il contemporaneo e rivoluzionario salvataggio di entrambe le case automobilistiche, ottenuto grazie a un’imprevedibile strategia d’attacco, ha procurato a Marchionne l’esaltazione in America e un notevole discredito in patria.
Marchionne in Italia fu oggeto di feroce ostilita’, generata in gran parte dai sui metodi spicci di cui tipico fu il cospicuo taglio di posti di lavoro resosi necessario per risanare la Fiat che per decenni aveva vivacchiato nel sistema assistenziale italiano. Operazione dolorosa ma secondo Marchionne necesaria per farne un’industria moderna in grado di compettere sul mercato miondiale.
Chiacchierato e controverso, Sergio Marchionne viene quindi ritratto nel pieno del suo sviluppo umano e professionale, partendo dalla sua infanzia in Abruzzo e passando dagli studi in Canada e la gavetta che lo ha condotto ai vertici della politica economica e finanziaria nazionale.
Il messaggio che Marchionne ha lasciato è chiaro: studiare, immaginare, osare quello che per altri non è possibile, con pazienza, coraggio, perseveranza. Thanks Sergio, grazie.
*La serata di gala si terra' venerdi' 24 giugno. Per informazioni: WWW.ICFF.CA info@icff.ca | 416.893.3966