Canada, uscita di rigore

Ann-Katrin Becerny, due rigori parati, uno segnato, Canada kaput

di Nicola Sparano

 

 

Peccato, sempre medagliato nelle precedenti tre Olimpiadi il soccer donna del Canada torna a casa a mani vuote. Peccato, uscire via 11 metri fa sempre male, di piu’ se hai sprecato un quantita’ industriale di palle gol. Il Canada ha lasciato agli altri il titolo vinto a Tokyo perche’ non ha attaccanti dai piedi (o testa) buoni. Poi dal dischetto ha fatto la differenza la freschezza delle tedesche e le prodezze del loro portiere che prima ha neutralizzato due rigori, poi ha addirittura trasformato quello decisivo.

La partita e’ stata, come dire?,  “femminile” aggressiva nel ritmo  con scontri decisi, mai duri o violenti.

Sono stati 120 minuti di capovolgimenti di fronte, avanti indietro con rari falli, pochi contrasti, parecchie mischie in area ed occasioni gettate da entrambe le squadre.

Alla fine le tedescone hanno detto danke pensando alle americane che affronteranno in semifinale.

Per le ragazze canadesi e’ stato un finale molto molto amaro, avendo giocato  con il morale sotto i tacchetti e superato l’handicap della penalizzazione  vincendo tutte e tre le partite.

L’avventura parigina era iniziata con la figuraccia da ingenui/fessi/presuntuosi dello spionaggio.

Si e’ poi saputo che l’uso dei droni/spioni venivano usati da anni anche dalla nazionale maschile.

Per l’episodio di Parigi hanno pero il posto, e la reputazione, sia il Ct che due assistenti.

Ma i responsabili veri sono nella federazione e nel Canada Soccer che sapevano   dell’uso dei droni per spiare, e che l’hanno accettata per anni.

Chiaramente, per questa diciamo furbata qualche testa dovrebbe cadere, ma anche se fosse, anche se ci fosso un cambiamento radicale in alto non sorprendera’ se si verificasse la situazione descritta nel Gattopardo: “Tutto deve cambiare perche’ tutto resti come prima”.

 

*La differenza sta (anche) nel manico

In panchina al Canada c’era Andy Spence, su quella tedesca   Horst Hrubesch. Andy Spence, terzo assistente del trombato coach Bev Priestmans, e’ un inglese che ha allenato l’Everton femminile.

Horst Hrubesch, ex bomber dell’Amurgo (anni 70, vinse la finale di Atene contro la Juve nella coppa campioni 1983) e della nazionale tedesca.

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