Chinaglia e Pele', cane e gatto
Pele’ e Chinaglia prima di una partita dei Cosmos
TORONTO, oggi – Giorgio Chinaglia e Pele' erano come cane e gatto, giocavano assieme ma non si digerivano. Long John, detto anche Giorgione, e' stato il rabbino, nel senso di protettore, di Roberto Iarusci, che nei Cosmos era in eccellente compagnia, in campo, ma anche fuori come attestano le sue amicizie con il regista Steve Spilberg e il cantante Mick Jagger.
Roberto Iarusci ha avuto una carriera nel calcio-soccer a dir poco eccezionale.
Partito dalla Westwood Azzurri allenata da Fiorigi Pagliuso, vinse il titolo della NASL con la Toronto Metros Croatia. L'anno dopo passo' al New York Cosmos, poi al Washington, quindi di nuovo allo squadra nuovayorchese.
E' lo stesso difensore centrale, oggi chairman del Club Toronto Azzurri, ad aprire la porta dei ricordi e a raccontare chicche inedite sui suoi compagni di squadra.
Iarusci morde per la prima volta la Grande Mela nel 1977, l'anno dopo dai Cosmos passo' al Washington per una stagione, e poi fece ritorno nello squadrone di New York.
“Nel 1981 firmai un contratto triennale con i Cosmos. Ebbi un ingaggio favoloso per quei tempi: 300.000 (trecentomila) dollari Usa. Fu Chinaglia che spinse il presidente Steve Ross a riprendermi”.
Bob sorvola sul fatto che fu venduto al Washington quando preferi' andare in Nazionale, invece che in tournee in Cina con i Cosmos.
“Nel 1976 vinsi lo scudetto NASL con la Metros Croatia, mentre i Cosmos furono eliminati nel primo turno del playoff da quel Tampa Bay che poi noi battemmo in finale (3-1 con gran gol di Eusebio). L'anno dopo mi prese lo squadrone di New York. Ai Cosmos trovai Pele', tornato a giocare nel 1975. Chinaglia e Beckenbauer erano sbarcati nella Grande Mela nel 1976”.
“Nel primo anno a New York, Chinaglia divenne grande amico di Steve Ross, alla Ceo della Warner Communication che era proprietaria del club. Uno dei nostri tifosi che veniva spesso negli spogliatoi era il regista allora alle prime armi, Steven Spielberg con il quale vedevano in tv le partite della Serie A.
Giorgio prese in antipatia Pele', perche' O' Rey si comportava da padreterno in campo e fuori e non sopportava la popolarita' che il mio mentore si conquistava con a forza di gol gol”.
“Chinaglia e Pele' si riappacificarno grazie ai buoni uffici di Carlos Alberto che era stato ingaggiato nel 1977. Il nazionale brasiliano, vincitore del mondiale messicano del 1970, era un uomo squadra, fu la colla che rese i Cosmos imbattibili, o quasi”.
“Un altro grande asset dei Cosmos era Franz Beckenbauer. Il Kaiser era grandissimo in tutti i sensi, tocco di palla, visione di gioco, spirito competitivo. Era lui il leader della difesa, giocava da libero, io ero lo stopper. Mi insegno' come e dove muovermi, cosa fare e quando farlo. Diventammo una coppia molto difficile da superare. Ricordo che nel 1978 seguimmo assieme la partita mondiale Italia-Argentina (1-0, gol di Bettega) tifando per gli azzurri dei quali apprezzava il gioco”.
“Quando il discorso cadeva sulla famosa partita del 4-3 a Citta' del Messico che lui gioco' con un braccio al collo (allora non erano ammesse sostituzioni) il Kaiser non disse mai apertamente che con lui in perfette condizioni la partita sarebbe finita altrimenti. Ammise che l'Italia merito' di vincere ai supplementari, ma si vedeva che quella gara era ancora un ferita aperta”.
“Nel 1977 vincemmo il Soccer Bow, la finale per il titolo battendo 2-1 Seattle grazie alla reti di Steve Hunt e Chinaglia. Quello fu il primo dei quattro scudetti conquistati dai Cosmos, campioni Nasl 1977, 1978, 1980, 1982. Chinaglia soprattutto fu l'artefice di questi successi avendo segnato la rete decisiva in tutte e quattro le finali. Nelle sue 235 partite giocate con i Cosmos segno 231 gol quasi uno a partita, una media eccezionale per un bomber eccezionale”.
*Giorgio Chinaglia ando' a fare gol nell'aldila'nel 2012, aveva 65 anni. Il suo funerale si tenne a Naples (Florida). Roberto Iarusci ebbe l'onore di portare a spalla la bara del suo grande amico