Controsport: Mike, Luis, Eva hanno fatto storia con i morsi
TORONTO, 19 luglio - A volte basta...un frutto di stagione.
Il mio amico di merende da quando avevamo appena cinque anni, Frank D'Angicco, s'e' preso lo sfizio di azzannare la noce pesca.
Poi mi ha mandato la foto che qui pubblico, con la didascalia: “Fai tu, vediamo che ti inventi”.
Facile, Frank: il morso e i...morsicatori
Ad occhio e croce di episodi con morsi e morsicatori protagonisti ne conosco, si fa per dire, alcuni: Eva e la sua mela; Michelino Mangiaorecchie; Suarez novello Dracula; i cachi di Firenze.
E' stato per Eva, la mela, il serpente e quel “rattuso” di Adamo, che noi animali umani stiamo in questa valle di lacrime.
La prima trombata della storia scaccio' i due fedigrafi dal posto in cui avevano tutto e li sbatte' laddove la mangiatoia era bassa, piena di cose non tanto per la quale: lavoro, sudore, malattie, guerre, ammazzatine varie, corruzione con la pala, occasionali pestilenze e questo cavolo di Covid che ha rovesciato, come un pedalino sporco, la vita di tutti.
In fondo, pero', meglio che Adamo abbia morsicato la mela di Eva.
In Paradiso ci saremmo annoiati, o no?
Michelino Mangiarecchie sarebbe Mike Tyson.
Mi inventai il nomignolo dopo averlo visto azzannare in diretta l'orecchio sinistro di Camposanto Holyfield.
Era il 1997, in palio c'era il titolo mondiale dei pesi massimi.
Iron Mike, per la botte che stava prendendo, ebbe una calata di zucchero, gli venne una nticchia di appetito e decise di darsi al cannibalismo.
Zacchete, in bocca gli resto' mezzo padiglione auricolare di Camposanto.
Michelino fu squalificato, pagando per il misfatto.
Ando' invece liscia ad un altro famoso morsicatore, Luis Suarez, che affondo' i canini sulla spalla di Nasone Chiellini senza beccarsi il rosso come sarebbe stato giusto e sacrosanto.
Da quella partita (Italia-Uruguay, mondiale 2014) noi uscimmo... cornuti, mozzicati e battuti perche' vinsero con un gol di Godin, oggi all'Inter, ci cacciarono dal mondiale e avanzarono loro.
Suarez, negli anni, ha continuato a impersonare Dracula in campo.
Il 9 del Barca sarebbe opportuno che lasciasse la dentiera a casa quando incontrera' il Napoli in Champions.
In ogni caso Koulibaly e' avvisato, forse e' meglio se si fa l'antitetanica.
A morsicare ho morsicato anch'io, da sempre: in particolar modo adoro affondare i canini nei cosciotti di agnello, tacchino o gallo ruspante, come fanno i vichinghi nei vecchi film.
Ma il top della classifica dei morsi lo raggiunsi a Firenze.
Era la fine dell'estate, capitai nel mercatino di San Lorenzo nel centro storico della citta' dove Rocco Commisso sta scoprendo che il pane senza sale non fa decollare la sua Viola.
Dunque, al mercatino l'occhio mi cadde sul banco della frutta dove inducevano alla tentazione cachi grossi, rossi, maturi e profumati.
Ne acchiappo uno a volo e lo mordo con una tale voglia che oltre ai baffi e al naso ci vanno dentro anche gli occhiali.
Tutta la mia faccia affonda nel frutto che in Canada non cresce, i fanali sono appannati dalla polpa rossa, sul mento cola il delizioso succo, sulla faccia si spande un sorriso che ha il sapore di cose vecchie e giovani nello stesso momento.
Americano eh!, sfotte ironizzando il fruttivendolo di fronte alla insolita fine dei suoi cachi.
Io sorrido senza correggerlo, tanto per lui, canadese o americano, tutto fa brodo.
*Il prossimo Controsport avra' per soggetto le “museruole” anti Covid.