Controsport, sorridere fa bene Cabrini e melenzana al ditone

Vescicaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.jpg

di Nicola Sparano

Tempo di semina, piu' o meno.

Tra il dire ed il fare c'e' un problema piccolo, e uno grosso.

Il primo sarebbe la temperatura.

Con il freddo infatti non si caccia chiodo, ossia non si semina e piantare e' verbotten.

Se ci provi, buonanotte, la piantina schioppa di freddo.

Il problemone sarebbe la condizione fisica dell'ortolano, ossia io personalmente di persona.

Lo stramaledetto covid, a tutti noi, fino ad ora, ha rubato un anno e piu' di vita avvilendoci con lontananza, solitudine, stress, noia, incazzature varie ed anche un surplus di pancia.

Lamentarsi della pandemia va bene, ma senza esagerare.

Perche' a molti e' andata tanto peggio che di piu' e' impossibile.

E dunque, torniamo al sodo, pardon all'adipe, cioe', mi correggo, al grasso addominale rigenerato per il piu' (piatti extralarge) ed il meno (nada esercizi).

All'inizio avevo fatto ricorso a quell'attrezzo che per la lingua italiana e' scognomato, nel senso che per identificarlo si deve usare l' inglese (treadmill) o il francese (tapis roulant).

Insomma, si ricorre alle lingue forestiere per la fissazioni di imitare sempre gli altri anche se basterebbe poco inventarsi una parola nuova, tipo, per esempio, “scarpinatore” oppure “corricchio”.

Tornando al dunque, prima mettevo una zampa dietro l'altra per all'incirca 20 minuti al giorno, o fino a quando non il fiato reggeva.

Poi il ginocchio sinistro si e' ingrippato, con una zampa sola non si puo continuare, quindi...

Quindi ora gli esercizi li faccio, per modo di dire, da seduto.

Nel senso che mentre violento la sputaparole, ossia la tastiera del computer, per forza di cose alleno due dita della mano (due, perche' io ho imparato a scrivere sulla Olivetti soltanto con gli indici e sempre li' sono rimasto).

Il nodo da sciogliere e' nella schiena perche' e' necessariamente inevitabile inchinarsi per procedere alla...piantumazione.

Piantumazione? Ecco una parola con la quale non ho mai stretto la mano.

Per capire di che animale si tratti ho fatto ricorso all'enciclopedia Treccani.

Il portale del sapere della cultura italiana rende noto che la piantumazione e' “l’operazione di mettere a dimora giovani piante arboree, in viali e giardini”.

Bella frase, nevvero?

Ad occhio e croce sembra linguaggio politichese, dove il semplice diventa complicato e piantare si trasforma in piantumare.

Ah, almeno non hanno fatto ricorso all'inglese.

Oltre al ginocchio sinistro che si scricchiola, ho un problemino al ditone, pardon, volevo dire, alluce destro.

A dirla tutta e' una sciocchezzuola che arreca poco dolore e molti dolci ricordi.

Il come mai una “bua” non faccia scorrere lacrime ma accenda il film delle cose belle, parte dal pomeriggio dell'11 luglio del 1982, Madrid, stadio Bernabeu, finale mondiale, Italia-Germania Ovest.

Pochi cristiani nati appena prima, durante e dopo la seconda carneficina globale, speravano di campare abbastanza a lungo per vedere gli Azzurri sul tetto del mondo e vincere il terzo titolo mondiale.

Dodici anni prima, nel 1970, quel benedetto tris era stato sfiorato, ma era andata malinconicamente buca.

Quel pomeriggio di luglio noialtri italici avevamo fiducia cieca, ma sotto sotto temevamo che qualcosa andasse storto.

Quando il bell'Antonio (Cabrini) prese la calce del dischetto ed il pallone rotolo' fuori la reazione fu una santiata record seguita da poderosa pedata alla scrivania.

Fu una puntata di quelle che una volta i terzini davano alla palla nei momenti caldi della partita.

Quelle puntate non facevano male, la mia accese tutte le stelle del firmamento.

Fortunatamente fini' come sapppianmo: 3-1, capocciata gol di Pablito, gollazzo meravigliao di Schizzo (Tardelli), poi ci penso' Spillo (Altobelli) a bucare defintivamente il pallone dei tedesconi cresciuti al di qua' del muro.

L'euforia di quel successo, mi fece scordare il dolore all'alluce.

Il giorno dopo era gonfio e bluastro come una melenzana.

All'ospedale mi dissero che c'era stata una micro-frattura destinata a farmi santiare vita natural durante.

La previsione del giovane Esculapio si e' rivela azzaccata.

Ma quando il ditone mi fa male, ripenso a quella grandiosa finale seguita dalla madre di tutte le feste sportive (St. Clair) e il dolore va in pausa.

Speriamo ci resti anche quando sara' il tempo della...piantumazione.

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