Due anni senza Sergio Marchionne, il manager orgoglio degli italocanadesi
TORONTO - Il 25 luglio di due anni scomparve fa il mio amico Sergio Marchionne, l'uomo che salvo' la Fiat, l'italocanadese che piu' di tutti ha dimostrato di poter insegnare agli italiani come si fa ad essere un manager di statura mondiale.
Sergio aveva 66 anni, era nato a Chieti, ma gli anni formativi li aveva trascorsi a Toronto.
Dopo tre lauree (filosofia, legge, economia e commercio) e il primo impiego importante in una azienda che Sergio Cragotti, aveva a Toronto, raggiunse a Roma il presidente della Lazio allora anche maggior azionista della Cirio.
Dall'Italia Marchionne passo' alla Svizzera e li' lo “scopri'” Umberto Agnelli che lo volle alla Fiat, prima nel consiglio di amministrazione, poi al comando dell'azienda che nel suo primo anno di gestione, il 2004, perdeva cinque milioni di euro al giorno ed era sull'orlo della bancarotta (visionare video nella prima pagina del blog) .
L'azienda automobilistica, in Italia e nel mondo, accolsero con scetticismo il giovane manager che non aveva mai avuto a che fare con le automobili.
Sergio sorprese tutti, a cominciare dalla Ford che, per uscirsene da un precontratto di collaborazione, verso' svariati milioni alla Fiat.
Praticamente Marchionne fece cassa senza aver dato nulla in cambio e uso' il capitale per rilanciare l'azienda e portarla alla sinergia con la Chrysler che ha reso la Fca una delle quattro maggiori case automobilistiche al mondo, con 236 mila dipendenti e quasi 5 milioni di macchine vendute.
Alla base del successo del figlio del maresciallo Marchionne e della istriana Maria il suo modo anglosassone di gestire l'azienda assegnando le posizioni importanti per meritrocazia, cacciando via i raccomandati.
Famoso per il suo maglioncino nero - che lascio' per giacca cravatta soltanto quando incontro' Papa Woytila - Sergio si concedeva poco ai microfoni e alle telecamere.
Ma quando lo faceva impartiva lezioni di vita e di etica lavorativa invitando i giovani ad andare all'estero per capire in prima persona come si vive e si lavora fuori dall'Italia.
Famoso e' quel video in cui racconta che nel suo primo agosto alla Fiat trovo' l'intero palazzo vuoto perche' tutti erano in ferie: “Noi perdevamo cinque milioni di euro al giorno e tutti dirigenti, impiegati ed operai andavano in ferie. Ma in ferie da cosa?”
Chiaramente Marchionne non ha avuto soltanto elogi, rose e fiori, ma anche critiche, a volte feroci, specialmente dai sindacati. Fu “massacrato” anche per aver portato fuori dall'Italia la sede dell'azienda e per altre mosse decise per restare competitivo nel mondo.
Sergio ha anche cercato di riportare la Ferrari ai fasti di un tempo, stava quasi per riuscirci, ma non ne ha avuto il tempo.
Due anni or sono, la sua scomparsa colse di sorpresa tutti, lasciando attoniti e sconvolti anche i suoi amici di Toronto.
La salma di Sergio riposa nel cimitero Beechwood di Concord vicino al padre Concezio, alla madre Maria e alla sorella Luciana.