Esposito, l’italiano che guido’ il Canada alla vittoria sui sovietici
TORONTO – “ Qella del 1972 fu una guerra, per vincerla avrei potuto anche uccidere”.
La frase choc e' di Philip Antony Esposito, figlio di un napoletano di Salt Ste. Marie, capitano trascinatore del Canada nella famosissima serie del 1972 contro l'Unione Sovietica.
Esposito era interventuto ad una festa, che nell'inverno del 1974, il compianto Johnny “fate na bona jobba” Lombardi organizzo' nella sala banchetti dell a Galleria per il lancio di film western che aveva per protagonista la moglie di Carlo Croccolo.
Esposito fu l'attrazione della festa, la sua prestazione contro l'Armata Rossa aveva infatti inorgoglito oltremodo la comunita' italiana.
Al suo tavolo fu un andirvieni di “paesani” che chiedeva foto ed autografi.
Il bomber numero 7 del Boston e poi dei Rangers era stato il vero trascinatore della squadra canadese che spezzo' le reni ai sovietici, riaffermando la superiorita' dell'hockey biancorosso contro quello della Falce e Martello.
Espo fu il miglior marcatore della serie (sette gol, sei assit), passo' alla storia per come accese il fuoco sotto la coda dei suoi compagni di squadra.
Straordinario su il suo discoro alla fine della sconfitta dell'8 settembe a Vancouver.
Agli spettatori che fischiavano, Esposito, da centroghiaccio bacchetto' i contestatori: «Se i russi fischieranno i loro giocatori a Mosca come state facendo voi in questo momento, io verrò a scusarmi con voi, uno per uno, ma non credo che avverrà mai. Noi abbiamo fatto e stiamo facendo del nostro meglio, voi tutti siete senza cuore. Noi siamo qui perché amiamo il Canada. Loro sono forti, hanno un ottimo team, noi non sappiamo cosa fare per rendere di più, ma vi prometto che troveremo il modo per migliorare».
In quella serata italiana della Galleria, Esposito raccontò che la Summit Series era diventata una guerra, ammettendo che avrebbe potuto anche uccidere pur di vincere. “ A Vancouver ero incazzato come una belva, ferito ed umiliato. Parlai a braccio, di getto, e mi sfogai dicendo quello che avevo nel petto. Fu in quella occasione che pensasi, senza dirlo, che noi eravamo in guerra, e in guerra tutto e' possibile”.
Mai nessun giocatore italo-canadese è stato più forte del bomber figlio di un minatore italiano di Sault Ste. Marie
TORONTO – Il 9 gennaio del 1981 Phil Esposito appendeva al chiodo bastone da gioco e pattini. In occasione del 36mo anniversario del suo ritiro il sito della Nhl gli ha dedicato un lungo articolo ricordando la sua stellare carriera.
Philip Anthony Esposito nacque nella cittadina dell’Ontario Sault Ste Marie, da genitori italiani. Con il fratello Tony, più giovane di un anno, sfondò nell’hockey quando la Nhl comprendeva appena sei squadre. Tony difese per tutta la sua carriera la porta del Chicago ed ancora oggi è ricordato come “Tony Zero” per aver molto spesso mantenuto inviolata la sua porta.
Per quanto grande sia stato Tony, il fratello maggiore Phil ha fatto meglio al punto da essere considerato il miglior giocatore professionista di origine italiana.
Phil Esposito fece il suo debutto nella massima serie dell’hockey nel 1964, quando aveva appena 21 anni. La prima squadra del ragazzo figlio di un minatore italiano fu il Chicago Black Hawks. Il canadese di Sault Ste. Marie divenne titolare nel 1965 e per tre anni ebbe come compagno di reparto il leggendario Bobby Hull.
Nel 1967 il Chicago effettuò un maxi scambio con il Boston nel quale fu incluso Esposi
Per Phil fu il primo passo verso la grandezza. Nella squadra dove brillava un altro fenomeno dell’epoca, Bobby Orr, Esposito cominciò col migliorare di 26 punti il record di 100 punti a stagione.
Bomber nato, poco mobile, ma praticamente inamovibile davanti alle porte avversarie, Phil era soprattutto un opportunista sotto rete.
Negli anni ha vinto tre volte l’Art Ross Trophy che si assegna al giocatore con maggiore numero di realizzazioni.
Per sei campionati di fila ha segnato sempre più di chiunque altro. Per sei volte consecutive è stato incluso nella lista All Star e per due volte è risultato essere il miglior giocatore in assoluto del campionato, 1969 e 1974.
Nei suoi anni a Boston, Esposito formò con Ken Hodge e Wayne Cashman uno dei migliori terzetti di attacco mai visti. Il Boston con Esposito in campo, vinse la Stanley Cup nel 1970 e 1972.
Nella stagione 1970-71 Esposito migliorò il record dei gol raggiungendo quota 76. Il record resistette fino al 1982, quando il fenomeno Wayne Gretzky ne mise a segno 79.
Tra i tanti trofei vinti in Carriera Esposito vanta anche quello di Atleta dell’Anno che ricevette nel 1972 dopo la famosa Summit Serie di hockey, quando Canada e Russia si affrontarono per stabilire chi fosse più forte sul ghiaccio.
Fu nel corso di questa sfida che Phil Esposito fece inorgoglire noi italiani in modo particolare per come reagì ai fischi degli spettatori di Montreal. Dopo che il Canada era stato battuto per 5-3 il figlio del minatore italiano prese il microfono e da centroghiaccio diede una lezione di stile rimasta nella storia.
«Se i russi fischieranno i loro giocatori a Mosca come state facendo voi in questo momento, io verrò a scusarmi con voi, uno per uno, ma non credo che avverrà mai. Noi abbiamo fatto e stiamo facendo del nostro meglio, voi tutti siete senza cuore. Noi siamo qui perché amiamo il Canada. Loro sono forti, hanno un ottimo team, noi non sappiamo cosa fare per rendere di più, ma vi prometto che troveremo il modo per migliorare».
Team Canada alla fine vinse la serie aggiudicandosi l’ultima decisiva partita a Mosca, con uno storico gol di Paul Henderson.