Gallina vecchia fa buon brodo Ibra al Milan e’ stata genialata

Zlatan Ibrahimovic ha trasformato il Milan da un’armata Brancaleone a team capace di fare quattro gol alla Juve.

Zlatan Ibrahimovic ha trasformato il Milan da un’armata Brancaleone a team capace di fare quattro gol alla Juve.

TORONTO 22 luglio – Gallina vecchia fa buon brodo.

Putacaso Ibra dovesse venire a conoscenza che gli l'ho dato di “gallina vecchia” come minimo mi mollerebbe un cazzottone.

Zlatan, infatti, e' nato in Svezia per caso, non ha il sangue notoriamente freddo dei vichinghi, avendo ereditato quello dei suoi genitori slavi, razza parecchio caliente.

Il suo “blood” bolle, specialmente appena gli fanno girare gli stranguglioni: 1) quando viene sostituito e lui sente di avere altri minuti nella gambe; 2) quando i compagni non capiscono le sue giocate; 3) appena i giornalisti gli fanno domande stronze.

Alzi la mano chi pensava potesse riadattarsi al calcio italiano.

Coloro che credevavano possibile che potesse essere tanto decisivo nel Milan, alzino tutte e due le mani, tre se per caso ne hanno una di scorta.

Col senno di poi, portarlo al Milan e' stata una genialata.

Per la squadra.

E per lui stesso medesimo.

Come fisico non sfigura con Cristiano

Il bomber svevo-slavo ha na figura che ti raccomando.

Tutti a parlare del fisico di Ronaldo – classe 1985, 4 anni in meno di Ibra - di come il celebratissimo portoghese si tiene in forma mangiando come un uccellino e con allenamenti maniacali.

Non si sa, o almeno io non lo so, cosa mangi e come si alleni Ibra.

Ma per quello che si vede, il quasi quarantenne (e' nato il 30 ottobre 1981) ha un fisico bestiale.
Sul suo lunghissimo corpo (e' alto cinque centimetri meno di due metri), sotto i tantissimi tatuaggi, non sembra esserci un filo di grasso.

Fisico a parte, Ibra ci sa fare col pallone, e con la testa.

In questo calcio fatto di tic-toc a ragnatela, lenti e prevedibili, lui tocca di prima e attacca lo spazio (come mi piace questa espressione per dire che va nelle zone con poco traffico) lanciando avanti, in profondita'.

Ha anche tanto di testa, Ibra.

Anzi, due teste, o forse tre.

E' punto di riferimento sia per le giocate terrestri che per quelle celestiali.

In campo e' una specie di Fidel Castro, leader supremo, per intelligenza tattica.

Ha salvato la panchina a Pioli ed evitato che il Milan ricominciasse d'accapo con un tecnico delle tribu' germaniche.

La chioccia che ha trasformato l'armata Brancaleone

Con Pioli magari resta anche lui, e per il club sarebbe come vincere la lotteria.

Perche' Ibra e' la chioccia dei colleghi giovani ed anche di quelli meno giovani.

Con lui, intorno a lui, l'ex armata di Brancaleone e' diventata una squadra capace di fare quattro gol alla Juve, e di vincere tutte le partite che sta vincendo.

Il Milan attuale ha, a mio piccolo parere, un'ottima base per diventare l'anti Juve.

Gigio in porta e' bravo assai, di piedi un po' meno ma migliorera' mano mano.

Theo sembra la reincarnazione di Paolo Maldini.

Kjaer fa il muro, tiene saldo il reparto, senza commettere quei falli eclatanti che non sfuggono al ref e alla Var.

Kessie corre, lotta e lavora come un peon che deve campare la famiglia.

Bennacer sta studiando da Gattuso, con la stessa grinta e forse piedi migliori di Ringhio (per conferma chiedo intervento di un altro ex illustre mediano milanista, Lorini).

In zona gol sta andando forte Rebic, ma deve dimostrare che questa sua stagione e' la regola, non l'eccezione.

Nel resto della truppa, c'e' il giovane Leao, elemento dalle grandi potenzialita', se non fa il Mario Balotelli.

Chiaramente questa base va migliorata e potenziata.

Ma questo dipende dalla proprieta', qualunque essa sia.

Il Diavolo sembra attrezzato meglio per diventare l'anti Juve

Vi state chiedendo perche' io, che tifo Napoli per difendere e onorare le mie origini, sto facendo questa sviolinata pro Milan?

Semplice, oggi come oggi e in proiezione futura, vedo nel Diavolo l'unico team in grado di interrompere l'eterno filotto-scudetto della Vecchia Signora.

Per l'anno prossimo l'Inter deve rifarsi ex novo, di sana pianta o quasi.

L'Atalanta difficilmente restera' forte abbastanza da imitare il Verona nel 1984-85?

La Lazio e' bella ed incompiuta, inoltre Lotito ha piu' nemici che amici.

Il Napoli e' una ammirevole solida realta', Gattuso ha riassemblato i cocci di Carletto Ancelotti, ma in proiezione futura agli azzurri mancano almeno due o tre elementi pesanti, incluso un jolly che si metti in spalla la squadra, purtroppo di Maradona in giro non ce ne sono.

La Roma? Oggi e' una Rometta senza capo ne' coda che ancora non esce dall'ombra del dopo Totti.

Troppe partite, si corre poco, i calciatori fanno teatro

*Concludo affermando che in questa abbuffata di partite nata dell'esigenza virus, i calciatori corrono secondo le forze che hanno, poi fanno spesso teatro accompagnando le capriole con ululati di dolore.

Si sta giocando con passaggi e scambi fitti, in tre o quattro metri, gli errori e le palle perse spesso si pagano cari.

Quel giochetto che autorizza il portiere a passare, in area, la palla ad un suo difensore, a me sembra demenziale.

In area non e' mai stato facile entrare palla al piede come oggi, c'e' un mulinare incredibile di gambe e braccia.

Ah, le braccia.

Ah, I rigori.

La regola sarebbe una.

Ma ogni arbitro la interpreta come vuole, a dare il penalty nella stessa situazione dove un altro ha detto nossignore.

Poi ci si mette anche il Var ad aumentare la confusione.

Stando cosi' le cose a volte sembra che il pedatore con la palla invece di mirare alla porta mira al corpo del difensore.

Se gli va bene ci scappa il rigore, altrimenti sono polemiche infinite.

Come e' sempre stato, e sempre sara'.

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