Germania, i gol si celebrano con furtive toccatine di gomito

In Germania stanno giocando senza pubblico.

Queste partite disputate nel deserto tra poco si ripeteranno anche nel Bel Paese, perche' sembra che abbiano smesso di spaccare il capello in quattro e dato l'ok per consegnare il primo trofeo dell'era Covid-19.

Le semifinali di ritorno della Coppa Italia sono previste per venerdi' 12 (Juve-Milan, andata 1-1) e sabato 13 (Napoli-Inter, andata 1-0), la finale il 17.

In Italia vedranno le tre gare in diretta via Rai, lo ha deciso il governo per risollevare il morale della gente.

Chiaramente, e come al solito, nessuna conferma per noi peones all'estero.

Come al solito dobbiamo aspettare pregare che si ricordino di noi.

Tornando al calcio tedesco, nella partite di ieri il silenzio e' rotto soltanto dall'abbaiare dei due telecronisti (inglesi, of course) e delle gridate concitate dei giocatori.

Non ci sono i cori offensivi, i vaffa o peggio.

I protagonisti di Freiburg-Borrussia Monchendbach (1-0) ci danno dentro senza fare teatro.

Si corre molto, si picchia poco, si protesta il minimo indispensabile per restare a distanza...sociale dell'arbitro.

Niente abbracci e ammucchiate sull'autore del gol, soltanto eleganti, quasi furtive, toccatine di gomito.

Alla fine, pero', lo strappo alla regola c'e' stato, non tutti i tedesconi hanno birra giacciata nelle vene.

Il tecnico del Freiburg si e' messo ad abbracciare appassionatamente chiunque gli capitava a tiro, anche uno dei sui collaboratori che in panchina era andato con la mascherina.

La mascherina era sul muso dei guardalinee e quarto uomo, l'arbitro era senza.

La tv non ha mai inquadrato i raccattapalle, che c'erano ma nascosti dietro i tabelloni pubblicitari.

Il gol a me e' sembrato in offside.

Ma nessuno del Borussia si e' strappato i capelli o invocato il Var, il referee ha convalidato senza prendersi i kitemmuort del Monchelgladbach.

Borussia-Inter, la partita della lattina

Flash back, 20 ottobre 1971.

La partita della lattina era quella di andata dei quarti di finale della Coppa Campioni.

Si giocava in casa dei tedeschi che segnano dopo sette minuti, Boninsegna pareggia, il Borussia si porta di nuovo in vantaggio e al 29' ci scappa il patatrac.

Dagli spalti parte una lattina di birra che centra allo zigomo sinistro Bonimba.

Il bomber piomba a terra.

Mentre l'arbitro olandese cerca di capirci qualcosa, il giocatore tedesco Netzer fa sparire il corpo del reato, la lattina. Sandro Mazzola, pero', annulla la furbata di Netzer con una sua personale.

Il Sandro nazionale si fa consegnare una lattina di coca cola da un tifoso interista e la consegna all'arbitro spacciandola per quella che aveva fatto uscire Bonimba in barella.

Tornata la calma si gioca ad una porta, l'Inter presuppone di avere il 3-0 a tavolino, arretra e subisce altri cinque gol. Sul finire l'arbitro assegna un rigore all'Inter, ma Mariolino Corso lo prende a calcia e l'Inter chiude in 9 perche' Jair si era infortunato.

Dopo un tira e molla legale vinto dal compianto vicepresidente napoletano dell'Inter, Peppino Prisco, l'Uefa descide che la partita deve essere ripetuta, prima pero' si deve giocare a San Siro dove l'Inter si impone per 4-2, al ritorno, giocato in Svizzera, finisce 0-0.

I nerazzurri raggiungeranno poi la finale ma la perderanno per 2-0 contro l'Ajax di Cruyff.

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