Giugno 1967, Cagliari-Hibernians fini’ a botte

Nella foto, due immagini degli invasori, in giacca e cravatta, arrestati dai poliziotti

Chi ricorda la partita tra Cagliari e Hibernians disputata al Varsity Stadium di Toronto domenica 19 giugno 1967? 1) Quella partita fini' con invasione di campo e botte l'arbitro inglese Art King da parte di tifosi italiani inferociti dalla sua direzione a senso unico. 2) In campo arrivarono anche poliziotti a cavallo. 3) Un tifoso italiano piccolo di statura ma esperto in arti marziali ridusse a mal partito parecchi agenti, poi gli si gettarano addosso 5/6 agenti e fu arrestato. 4) Il bomber cagliaritano Boninsegna dopo aver segnato la rete del temporaneo pareggio fu brutalizzato dai difensori scozzesi senza che King facesse una piega. 5) L'arbitro espulse nel primo tempo il cagliaritano Longo che aveva reagito con una testata ad un fallo. 6) A nove minuti dal termine l'arbitro convalido' il gol del 2-1 segnato in off side, gli spettatori italiani non ne potettero piu', cica 800 di loro invasero il campo e dopo le botte la partita non riprese. 7) Sulla panchina del Cagliari c'era Manlio Scopigno che fine tournee', nel ricevimento di addio all'ambasciata italiana di Washington, venne beccato a fare pipi' dietro un cespuglio del giardino. 8) A quella partita assistettero cica 15.000 spettatori, un biglietto di curva costava 1.50 (un dollaro e cinquanta). 9) Questa fu la prima partita di calcio che vidi in Canada, ero arrivato a Toronto quattro mesi prima. Ero andato al Varity con Tullio Festa dal quale poi ereditai la carica di giornalista sportivo del Corriere Canadese. Con noi c'era anche un terzo telesino doc, Frank D'Angicco.

Come si arrivo' alla partita dell'invasione

Negli anni Sessanta il calcio iniziò ad aumentare la sua popolarità in Nord America grazie alla trasmissione delle partite della Coppe del Mondo, in particolare quella vinta, rubacchiando, dall’Inghilterra nel 1966.

Nel 1967 il calcio americano ebbe i suoi primi campionati professionistici e ne ebbe due, non uno solo come nel resto del mondo: il primo non riconosciuto ma trasmesso in televisione, l’altro ufficiale ma praticamente oscurato.

Il contratto televisivo ottenuto dalla NSL, tuttavia, spinse quasi tutti i giocatori delle squadre USA a lasciare la lega per trasferirvisi, lasciando Cooke con un campionato senza giocatori a poche settimane dall’inizio ufficiale delle partite.

Per non rinunciare al proprio progetto, Cooke pensò a una soluzione: affittare squadre professionistiche dai campionati sudamericani ed europei, trasferendole interamente per un mese e mezzo in varie città del paese basandosi su criteri estemporanei.

Ogni quadra ebbe, oltre viaggio, vitto e alloggia, tremila dollari di ingaggio per 12 partite, 400 (quattrocento) dollari per la vittoria, 200 per il pareggio.

Il Cagliari vinse tre partite, ne pareggio' due.

Le squadre che presero parte al campionato furono quindi dodici, tutte formate in realtà da club europei e sudamericani, che in estate non avevano impegni ufficiali. Vennero distribuite così:

Boston Rovers – Shamrock Rovers (Irlanda)
Chicago Mustangs – Cagliari Calcio (Italia)
Cleveland Stokers – Stoke City (Inghilterra)
Dallas Tornado – Dundee United (Scozia)
Detroit Cougars – Glentoran (Irlanda del Nord)
Houston Stars – Bangu (Brasile)
Los Angeles Wolves – Wolverhampton (Inghilterra)
New York Skyliners – C.A. Cerro (Uruguay)
San Francisco Golden Gate Gales – ADO Den Haag (Olanda)
Toronto City – Hibernian (Scozia)
Vancouver Royal Canadians – Sunderland (Inghilterra)
Washington Whips – Aberdeen (Scozia)

Quando Cagliari divenne Chicago
Il Cagliari in questa trasferta americana era allenato da Manlio Scopigno – che tre anni dopo vinse il suo primo e fin qui unico Scudetto – fu assegnato ai Mustangs di Chicago, città con una folta presenza di immigrati italiani.

La squadra andò negli Stati Uniti senza Gigi Riva, indisponibile da aprile in seguito alla rottura del perone sinistro, ma per il resto al completo: c’erano Roberto Boninsegna, Nené, Comunardo Niccolai, Pierluigi Cera e Ricciotti Greatti.

I giocatori alloggiarono in un hotel di proprietà di Frank Sinatra, si allenarono in uno dei parchi cittadini e presenziarono a molti ricevimenti in vari luoghi della città.

L’organizzazione del campionato, tuttavia, si dimostrò di livello amatoriale: le partite si disputarono perlopiù negli stadi da baseball, con campi in erba e terra battuta e a volte addirittura con il monte di lancio ancora in mezzo.

Nelle partite disputate il livello del gioco fu molto basso, condizionato sia dai terreni che dalle squadre incomplete e anche dagli spalti semivuoti.

L’allora centrocampista del Cagliari Pierluigi Cera qualche anno fa ricordò così quell’esperienza in un articolo del Guerin Sportivo: «Fu una tournée che calcisticamente non sapeva di nulla. Giocavamo contro queste squadre britanniche e sudamericane e ogni volta bisognava stare attenti, perché se non finiva direttamente in rissa ci si andava comunque vicino. In uno degli incontri ritrovammo il famigerato arbitro inglese Aston, quello di Italia-Cile del Mondiale 1962 (una delle gare più violente della storia, universalmente ricordata per l’arbitraggio a senso unico contro gli Azzurri). Finì a spintoni anche lì. Rientrai in Italia quindici giorni prima degli altri».

Molte squadre cercarono di concludere in fretta il campionato, per non ritrovarsi a giocare le finali a pochi giorni dall’inizio dei ritiri estivi nei loro paesi.

Il Cagliari, pur essendo una della squadre più forti, fece così per stessa ammissione di molti suoi giocatori: ottenne 3 vittorie, 7 pareggi e 2 sconfitte, Boninsegna fu capocannoniere del torneo e concluse il torneo senza riconoscimenti.

La finale la giocarono i Los Angeles Wolves (il Wolverhampton) e i Washington Whips (l’Aberdeen), e terminò con la vittoria degli inglesi.

Le avventure tragicomiche dell’allenatore filosofo

Ma la trasferta americana del Cagliari rimase famosa soprattutto per un esilarante episodio che coinvolse l’eccentrico allenatore Manlio Scopigno.

Durante il ricevimento ufficiale della squadra cagliaritana, nell’imbarazzo generale, il buon Scopigno, “leggermente” alticcio, venne immortalato da alcuni giornalisti mentre, con eccessiva disinvoltura, svuotava la vescica nel giardino dell’ambasciata italiana a Washington.

Il gesto suscitò l’immaginabile vespaio e si rischiò l’incidente diplomatico.

Al suo rientro in Italia Scopigno fu licenziato in tronco dal presidente Enrico Rocca, ma l’allenatore si consolò grazie ad Angelo Moratti, che lo stipendiò per un intero anno come allenatore fantasma, pronto a sostituire in qualsiasi momento Helenio Herrera, di cui il presidente dell’Inter temeva le bizze.
Nella stagione 1968/69 Scopigno si riprese il Cagliari finendo al secondo posto dopo aver a lungo insidiato lo scudetto alla Fiorentina e, l’anno seguente, riuscì a condurre gli isolani verso un clamoroso e meritatissimo scudetto.

*Manlio Scopigno e' morto nel 1993.

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