Hans Kung: Chiesa e fedeli troppo lontani
Lo studioso svizzero, 93 anni, ha spesso criticato la Chiesa e ha sempre promosso il dialogo tra le religioni
di Andrea Tarquini
ROMA - È morto il teologo svizzero Hans Küng. Noto per le sue posizioni teologiche e morali spesso critiche verso la dottrina della Chiesa cattolica - rifiutava il dogma dell'infallibilità papale -, Küng è morto oggi all'età di 93 anni nella sua casa di Tubinga, in Germania, come annunciato dalla Fondazione Weltethos da lui fondata.
Nato a Sursee, in Svizzera, nel 1928, Küng aveva scelto di dedicarsi presto allo studio della teologia e già all’età di 32 anni era diventato professore ordinario presso la Facoltà di Teologia cattolica dell’università di Tubinga in Germania. Il 1970 segnò nei rapporti con la Chiesa cattolica uno spartiacque: la pubblicazione del volume Infallibile? Una domanda, in cui Küng contestava il dogma dell’infallibilità papale, lo pose in conflitto con la Congregazione per la dottrina della fede che nel 1979 gli revocò l’autorizzazione all’insegnamento della teologia dogmatica (continuò però a insegnare teologia ecumenica). In seguito fu critico verso il pontificato di Giovanni Paolo II, considerato distante dallo spirito riformistico del Concilio Vaticano II, e nel 2020 chiese a Benedetto XVI un "mea culpa" per il modo in cui la Chiesa aveva gestito la piaga della pedofilia.
Küng aveva espresso le sue critiche a papa Giovanni Paolo II in libri e articoli, arrivando a definirlo come il "Papa più contraddittorio del XX secolo". Tra i bersagli di Küng il conservatorismo di Karol Wojtyla e la sua "politica interna", a suo modo di vedere conservatrice e anticonciliarista. Soprattutto non apprezzava le posizioni restauratrici del papa verso le "donne moderne" e le sue prese di posizione contro la pillola e i metodi contraccettivi. Küng si era più volte espresso inoltre a favore del matrimonio dei preti, sostenendo che nella Bibbia e nel cattolicesimo del primo Millennio non esistevano leggi che regolassero il celibato dei sacerdoti.
Tra le battaglie di Küng, l’ammissione delle donne e dei laici a ogni ministero e alcune aperture nel campo della bioetica (si veda Della dignità del morire, Rizzoli, e poi La dignità della morte. Tesi sull’eutanasia, Datanews). Nel 1993 aveva creato la Fondazione Weltethos (Etica mondiale) per incentivare il dialogo interreligioso. Teologo e intellettuale, Küng si era anche interessato a studiare il rapporto tra religione e scienza. Tra i suoi libri L’inizio di tutte le cose (Rizzoli), sullo sviluppo della scienza moderna a partire da Copernico e Galileo Galilei. Nel saggio Küng negava l’esistenza reale di Adamo ed Eva e dell’episodio del peccato originale, stimolando nuovamente un accesso dibattito. Coraggioso nel descrivere luci e ombre della Chiesa, aveva recentemente firmato un libro insieme a Paul Ricoeur per indagare in modo problematico il perché della violenza nelle religioni: Il lato oscuro della fede (Medusa).
Sostenitore del pluralismo religioso, Küng è stato membro del Council for a Parliament of the World's Religions. Agli altri monoteismi aveva dedicato il volume Ebraismo, Cristianesimo e Islam. Sulle sue posizioni era tornato nel libro Di fronte al Papa (Rizzoli), per raccontare la sua vita nella Chiesa da Pio XII a papa Francesco. Küng si era ritirato dalla vita pubblica nel 2013 per ragioni di salute.