Se c’era il Presidente Ventresca si andava a vedere anche questo Juve-Napoli. Chi vince: la Zebra, of course

La partenza della storica trasferta del 1987

La partenza della storica trasferta del 1987

TORONTO – Se c'era la buonanima del Presidente questo Napoli-Juve di mercoledi', virus o non virus, era da andare a vedere.

Gino Ventresca ci porto' a San Siro per la prima partita dell'Italia campione nel mondo 1982, poi fummo tra gli 80.000 che, nel maggio del 1987, al San Paolo vedemmo Maradona e compagni battere (2-1) la Signora di Platini e mettere le mani sul primo scudetto.

Nel gruppo di “italo” partiti da Toronto non c'erano soltanto tifosi del Ciuccio, ma anche della Zebra.

In quegli anni si poteva fare, convivere calcisticamente, perche' il tifo pur se molto caliente era, come dire, piu' educato, gli sfotto' non erano mai, o quasi, offensivi e volgari.

Anche oggi a Toronto il tifo non e' , se permettete, …all’italiana.

Ultras qui non ce ne sono, non ci sono mai stati.

Da noi esiste la societa' dei Magnaccioni i cui soci pasteggiano e tifano alla stessa tavola dove il romanista, tipo Vito Caressa, e il laziale, Sergio Onorati, gareggiano a chi prima si sbafa un piattone di Carbonara.

Quel Napoli-Juve resto' in gola al Presidente: Gino, infatti, pochi giorni prima della partenza si ruppe un braccio e fu costretto a dare forfait.

Al suo posto vennero i fratelli Panfilo, Aldo ed il nipote Frank attuale titolare della omonima, storica, agenzia di viaggi.

Arrivammo il venerdi' prima della partita della domenica successiva ed alloggiammo a Sorrento, Hotel Intertional, con vista sulla stupenda baia di Napoli.

Il panorama era favoloso, ma il meglio erano le mangiate: fave fresche, pecorino, bianco d'Ischia e... via col vento.

Quel viaggio dell'87 in pratica fu la prima delle trasferte calcistiche Toronto-Italia.

In seguito furono organizzate da Salvatore Marra, agente di viaggio tifosissimo del Milan, e Fausto Di Berardino, presidente del primo Juve Club Toronto.

Naturalmente negli anni, molti amanti del calcio torontini sono andati singolarmente, o in gruppetti, ad assistere a partite della squadra del cuore, la Juve, nel caso di John Groe e del suo amico d'infanzia Roberto Cerqueti.

John e' attualmente impegnato nella campagna abbonamenti per il club Juve di Toronto, del quale e' consigliere.

Per concludere, chi vince mercoledi'?

La Juve, of course, perche' e' piu' forte.

Nel calcio, pero', non sempre le squadre piu' forti vincono, specialmente se e' partita secca.

Rino Gattuso deve fare a meno del portiere che ha uccellato l'Inter, Opsina, perche' squalificato.

In porta gli azzurri avranno quel Meret, classe 1997, che non era ancora nato quando Gigi Buffon esordi' in Serie A, nel Parma, nel 1995.

Maurizio Sarri, da parte sua, questa coppa deve vincerla con gli stessi uomini con i quali ha pareggiato col Milan.

Come a dire che Dybala fara' da spalla a “codino” Ronaldo e all'enigmatico Douglas Costa, mentre l'altro grande ex, Huguain, potrebbe entrare a partita in corso.

Juve all'attacco, probabilmente da subito, Napoli sempre arroccato.

Si giochera' nel silenzio, sugli spalti ci saranno trecento persone, dirigenti e gli immancabili ben ammanigliati.

In mezzo al campo Doveri, al Var Irrati.

Speriamo non incidano sul risultato, ma alla fine ci sara' sempre chi trova il pelo nell'uovo.

Il mio pronostico: 1-1 e poi vada come vada ai rigori.


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