Il grande Cuyff tradito dai maiali raccontato da Carmine Marcantonio
Johan Cruyff e Carmine Marcantonio compagni di squadra nel Washington
Marcantonio con il cognome …accorciato
Per i maiali perse tutto, percio' torno' a calcare i rettangoli verdi.
Perse un mondiale perche' si mise a fare il libero prima del tempo.
Il personaggio in questione e' Joahn Cruyff, il Pele' Bianco come fu definito Gianni Brera.
E' Carmine Marcantonio, compagno di merende di Roberto Iarusci nel Toronto Metros Croatia, New York Cosmos e Washington Diplomats, che ci racconta particolari poco noti, o addirittura inediti del Grande Tulipano.
Da Castel di Sangro (Abruzzo) Carmine venne malvolentieri a Toronto perche' si sentiva din grado di poter un giorno giocare per la sua amata Juve.
Marcantonio comincio' a tirare calci nella Westwood Young Generations dei vari Aldo Principe, Nino Sinicropi, Fiorigi Pagliuso, Sam Ciccolini, i fratelli De Nino, Joe Vaccari, Pino Spaziani e tanti altri.
Il trampolino di lancio del giovane centrocampista, fu la “grande “ Toronto Italia di Gino Ventresca (presidente) . Quell'Italia vinse due campionati canadesi nel 1973 e 1974.
Nel 1976 il salto nel soccer dei professionisti.
Per Marcantonio fu un anno magico, debutto e scudetto con la Toronto Croatia.
In quella squadra c'era il grande Eusebio, Ivair Ferreira, Bladkovic, il gigantesco centravanti Lukaciovic, “speedy gonzales” Grnja, e il compare di tante avventure calcistiche, Roberto Iarusci.
In carriera Marcantonio ha giocato anche con George Best, Gordon Banks, Neeskens, Cubillas.
Non male per un ragazzo di Castel di Sangro.
Dal 1978 all'80 milito' nel Washington Diplomats. Dove venne ribattezzato. Siccome il suo cognome era troppo lungo per lo standard americano, sulla maglia gli scrissero M-Antonio.
“Per fortuna duro' poco – racconta Carmine – e quando arrivo' Cruyff avevo sulle spalle il cognome vero. Cruyff per me è stato unico per le sue grandi doti, per il suo acume e intelligenza calcistica. Lui era il leader, l’allenatore in campo. Dal punto di vista tecnico, atletico e tattico messi insieme, Johan Cruyff e’ stato, a mio parere, il numero uno al mondo perché a seconda dell’andamento di una partita, Cruyff poteva fare l’attaccante, il regista e anche il difensore”.
“La finale mondiale del 7 luglio 1974 per Cruyff e' stato un macigno che si e' portato sulle spalle per tutta la vita. Dopo il vantaggio (Neeskens, su rigore) Johan, per difendere il risultato e sottrarsi al marcamento ad uomo di Vogts, arretra dietro la linea difensiva. Il Ct Rinus Michael in quell'Olanda dava carta bianca a Cruyff di agire sul campo dove e come meglio credeva. Lo spostamento in difesa di Cruyff costo’ il mondiale all’Olanda”.
“Durante un cena con Iarusci ed altri due compagni di squadra, Johan ci confesso’ che sbaglio’ nel posizionarsi da libero perché era troppo presto nell’arco della partita e perché concesse alla Germania di schiacciare l’Olanda nella propria meta’ campo. Quell’errore non lo ha mai dimenticato. Decise di non giocare più in nazionale. Con Cruyff in campo, credo che l’Olanda avrebbe vinto il mondiale Argentino del ‘78”.
Compagno di squadra e avversario
Marcatonio oltre ad avere Cruyff compagno di squadra lo ha avuto anche come avversario diretto.
“Lui era nel Los Angeles, io nel Washington. Erano i quarti di finale della Coppa Nasl, che si giocava in due partite. Il mio allenatore, Gordon Bradley, mi affido’ la marcatura di Johan. In campo lo contenni bene, ma non tanto da impedirgli di dare di fornire l'assist per il gol dell’1-0 finale”.
“Nel ritorno di Washington mi tocco', di nuovo, marcarlo ad uomo, stretto. Lo fermai per 90 minuti che si conclusero 1-0 in nostro favore. Andammo ai supplementari e qui il Grande Tulipano calo' l'asso vincente. Stava quasi terminando il secondo tempo supplementare, su un calcio d’angolo a nostro favore, mi spinsi nell’area del Los Angeles per saltare di testa. Cruyff non mi segui’. Rimase in agguato appena fuori della sua aria per un eventuale contropiede. E classico contropiede fu: la palla fu rinviata di testa da un loro difensore verso Cruyff che scatto' liberanodosi della mia trattenuta, dribblo’ due difensori ed il portiere e mise dentro a porta sguarnita. Con questo guizzo il Grande, il Mitico footballer del calcio totale, lascio' il suo segno. Il giorno dopo in prima pagina del Washington Post e Washington Star, c’era la foto di Cruyff che depone la palla nella porta sguarnita e quattro di noi (il sottoscritto, due difensori, e il portiere con il culo per terra)”.
I Diplomats lo coprirono d’oro
L’anno seguente (1980) Cruyff passo da Los Angeles ai Diplomats per $2milioni di dollari che nel 1980 risultava un record per il trasferimento di un giocatore. A lui ando’ un ingaggio stratosferico per quei tempi, di un milione.
Johannes Cruyff chiuse con il grande calcio europeo nel 1978 dopo cinque anni di gloria nel Barcellona.
Qualche mese dopo il ritiro fu costretto a tornare in campo, era infatti brocke, per aver perso tutti i soldi in investimenti sbagliati, terreni ma soprattutto allevamenti di maiali.
La necessita' di fare subito soldi lo spinse in America, sponda Cosmos. Lo squadrone era gia' pieno zeppo di fuoriclasse – Pele', Beckenbauer, Chinaglia, Carlo Alberto – e Cruyff preferi' dirottare su Los Angeles.
Sulla panchina della squadra Aztecs, c'era il suo vecchio maestro, Rinus Michels, a tutt'oggi considerato il miglior tecnico della storia del calcio. Cruyff a Los Angeles portava a casa mezzo milione di dollari a stagione. Due ore dopo essere sbarcato a Los Angeles segno' due gol. Un anno dopo il club fu venduto, Michels torno' in Europa e Cruyff prese la strada di Washington dove resto' due stagioni. Il fuoriclasse torno’ nel campionato di casa sua nel 1981 e gioco' fino al 1984.
E' dal 2016 che segna e insegna calcio nell'aldila'.