Insigne e' qui, Criscito arrivera':Toronto Fc sempre piu' italiano
Grande sorriso sotto il cuore, Insigne comincia cosi’ a Toronto
di Nicola Sparano
“Sei il Maradona della nostra generazione”.
Lo hanno gridato e cantato ragazzi Millennium che Maradona lo hanno conosciuto soltanto nei filmati e nei ricordi dei padri.
Lorenzo Insiegne e' stato accolto cosi' a Toronto.
Lui ha risposto disegnando un cuore come le mani e dicendo: “Spero di far vincere il Toronto”.
Deve farlo, deve mantenere la promessa anche se sappiamo benissimo che una rondine non fa primavera, che il fenomeno in squadra e' importante per fare il salto di qualita', ma che da solo non basta, ha bisogno di validi comprimari e Criscito, se arriva come sembra, sarebbe uno di questi.
Insigne portera' la sua esperienza, la sua classe, il suo famoso tiraggiro, ma scendera' in campo con il peso del suo “mostruoso” ingaggio che si aggira sui 15 milioni dillari canadesi all'anno, record assoluto MLS, quasi il doppio di cio' che porta a casa Xherdan Shaquiri che il Chicago arricchisce con $ milioni a stagione.
Come sara' impiegato, in che posizione giochera' Lorenzino e' il busillis che il coach, Bradley Padre, dovra' risolvere.
La risposta si comincera' ad avere la sera del 9 luglio, data del previsto debutto.
Perche' non prima?
Insigne e' stato ingaggiato a mercato chiuso e divera' legalmente calciatore del Toronto dopo l'apertura della finesta estiva del mercato, il 7 luglio, che dovrebbe portare sotto la torre anche Mimmo Criscito.
Con l'arrivo del 35enne difensore, nato in provincia di Napoli come Insigne, il processo di “italianizzazione” del club fara' un altro passo avanti.
Nell'organigramma figurano gia' i seguenti italocanadesi
Luca Petrasso e Jonathan Perruzza, rosa titiolari della prima squadra.
Paul Stalteri, uno dei vice di coach Bradley.
Gianni Cimini, allenatore del Toronto FC II.
Questa sera il Toronto Fc ospita l'Atlanta, Tsn ore 7.30.
Sugli spalti, o forse in panchina se il regolamento lo ammette, ci sara' anche lui “il Maradona dlela nostra generazione”, Lorenzo il Magnifico.