Italia, gia’ aleggiano le prime nubi: ce la fara’ il professore?

Il professor Draghi e lo Stivale Tricolore

Il professor Draghi e lo Stivale Tricolore

  di Odoardo Di Santo

Il professore Draghi si accinge a formare il governo con larga maggioranza meno l’estrema destra di Fratelli d’Italia che rimane all’opposizione per ragioni difficilmente spiegabili a fil di logica, ed i 5 Stelle divisi e per il momento indecisi a tutto

Modestamente pensiamo che Draghi abbia accettato di sobbarcarsi al triste compito per senso di responsabilita’, per far fronte alla terribile crisi che attanaglia l’Italia

Deve aver pensato che i litiganti sono talmente masochisti da essere capaci di mandare tutto a rotolo pur di non darla a vincere agli altri, chiunque essi siano.

Ed a parte le chiacchiere che abbondano nelle vicinanze del parlamento egli e’ l’unico che ha credibilita' in Europa per adoperare con cognizione e saggezza i 209 milioni di euro del Recovery Fund, possibilimente trarre l’Italia fuori dalla crisi e dalla stagnazione economica che dura da qualche decennio.

Con il suo background il Prof. Draghi avrebbe meritat di entrare in gioco in condizioni piu' normali .

Il premier incaricato ha indicato tre punti chiave dell’azione del nuovo governo chiamati maxi riforme: quella della pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia civile che sono anche richieste dall’Unione Europea.

Oltre alle cinque emergenze in cui si dibatte l”italia.

Il programma e’ ambizioso e chiediamo venia se pensiamo che ci sembra un po' al di sopra delle forze umane, conoscendo l’ Italia.

E' nota  la risposta di Mussolini a Ludwig che lo intervistava e gli chiedeva che doveva essere difficile governare gli italiani, un popolo cosi individualista e anarchico.

Mussolini senza scomporsi replico’ : “Difficile? No e' inutile”.

A Draghi tutti augurano buona fortuna.

Gliela auguriamo di cuore perche' ne ha bisogno.

Dal nostro modesto angolo di osservazione a settemila km di distanza e senza averne i titoli ci rende  un po' scettici anche l’ottimismo di cui deve essere armato il Professore che ne sa molto piu' di noi.

   Per un esame superficiale del programma e per nulla scientifico abbiamo iniziato con la burocrazia.

Tanto per cominciare chi e' impiegato in Italia non fa un lavoro ma ha un posto, da sempre.

Il posto non ha nulla a che fare con la produttivita', con il servizio ai cittadini, come da noi, come possono testimoniare quelli che hanno la sventura di avere a che fare con la burocrazia italiana, incluso lo scrivente

Ci si domanda pero' con ansia dove il Pofessore andra' a mettere le mani per dirla con una espressione popolare, colorita ma di buon senso contadino.

Del fisco e della giustiza e' avvilente parlare.

Dicono che in Italia ogni anno evadono oltre 100 miliardi di tasse.

Nemmeno Davide  ce la farebbe  a  scucire soldi agli evasori. Eppure fece fuori Sansone che era un colosso.

Per la giustizia basti pensare che il governo Conte e' caduto perche' il ministro della Giustiza aveva commesso il crimine di voler metter fine alla vergona della prescrizione che ha salvato fior di gaglioffi dal carcere. 

Non ancora il governo ha preso le ali e gia' si notano le prime crepe.

Sui giornali gia' si legge sulla giustizia: “Che si dovrebbero votare già la prossima settimana gli emendamenti di Azione, Italia viva e Forza Italia che vogliono congelare la riforma di Bonafede”.

E  la partita non e' ancora cominciata.

Amen.

All’annuncio della sua candidatura avevamo modestamente suggerito al professore le idi di Marzo e le fatidiche parole di Cesare “Tu quoque Bruti, filii mi”.

Essendo il Professore cattolico e' forse anche appropriato ricordare il bacio di Giuda.

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