Italiani brava gente, lo dimostra l’economia sospesa
La moda nata a Napoli ha raggiunto Milano, ora si sospende anche la riparazione delle scarpe
Eccetto i malavitosi, i corruttori, i corotti e gran parte dei politici, nel Bel Paese vive anche molta brava gente.
Lo dimostrano gli esempi di economia sospesa, ormai innumerevoli, che creano una bellissima rete di solidarietà che unisce lo Stivale dalla punta alla testa e che mettono in risalto alcune delle caratteristiche più celebrate di casa nostra: la generosità e l’accoglienza, l’attenzione nei confronti del prossimo e il desiderio di condividere qualcosa con chi è meno fortunato di noi.
L'ultimo esempio di questa economia figlia della pandemia e' “il tacco sospeso”: viene da Cinisello Balsamo (Milano) dove un calzolaio ha esposto in vetrina un cartello con su scritto : "Sei in difficolta? Ti riparo le scarpe e mi paghi quando puoi. Roberto non ti lascia a piedi”.
L'economia sospesa unisce nord e sud come nessuna altra cosa ha fatto e dimostra, appunto, che nel Bel Paese esiste sempre colui che tende la mano al prossimo per dare senza riserve, senza chiedere nulla in cambio se non la soddisfazione morale di aver fatto del bene.
In Canada, da quello che mi risulta, non esiste nessuno che offra il “caffe', o qualcosa d'altro, sospeso”.
L’eccellente “moda” di aiutare il prossim e' partita da “o paese do sole”, Napoli , dove il caffé sospeso è una tradizione entrata in uso nei bar nel Dopoguerra. Il concetto è estremamente semplice: si pagano due caffè, uno per sé e un altro lasciato in sospeso per chiunque entrerà al bar e non potrà permettersi di pagarlo.
L’usanza esalta la natura calorosa dei partenopei – che quando sono felici o hanno qualcosa da festeggiare offrono un caffè, scusa sempre valida per stare insieme, scambiare due chiacchiere, condividere una storia – e l’idea di donare qualcosa a chi ne ha bisogno, ma non può pagarla.
La storia del caffé sospeso, rimbalzata su tutti i giornali, anche internazionali come il New York Times.
Molte altre iniziative di economia sospesa sono nate sul territorio, conquistando ambiti diversi.
Dalla Puglia e dalla Campania è partita per esempio l’iniziativa della “pizza sospesa”, che segue lo stesso principio: aggiungere sul proprio conto il costo di una pizza margherita, da offrire ai più bisognosi.
A Messina è stato lanciato il “pane in attesa”, ovvero la possibilità di acquistare un panino e lasciarlo in un’apposita cesta per i bisognosi. L’idea ha subito contagiato alcuni giovani di Treviso che l’hanno imitata, dando vita a una rete di panifici in tutta Italia che hanno aderito a questa gara di solidarietà.
Anche le catene di supermercati, e non solo i singoli esercenti, sono stati conquistati da questa gara di solidarietà. Sempre da Milano, per esempio, è partita un’altra catena solidale, quella della “spesa sospesa”. L’impegno è quello di pagare una spesa, con prodotti non solo alimentari ma anche sanitari, da affidare poi ad associazioni come il Banco Alimentare, che provvedono a distribuirle.
Ma gli esempi di economia sospesa non si sono fermati ai beni di prima necessità.
Per permettere a tutti di godere della cultura, soprattutto pensando di offrire un’opportunità di svago agli anziani, ecco allora l’idea del cinema sospeso, lanciata da una storica sala cinematografica di Milano. Con il “biglietto sospeso” si può lasciare un ingresso pagato per la proiezione di qualsiasi film o spettacolo.
Sempre un biglietto sospeso per una visita culturale è quello che si può offrire al Museo Regionale di Arte Contemporanea di Napoli.
Ancor più successo ha riscosso il “libro sospeso”, che sui social network è diventato anche un hashtag di successo. Stavolta l’iniziativa è partita da una libreria di Polla, in provincia di Salerno, ed è stata inizialmente pensata per bambini e ragazzi fino ai diciotto anni.
Sempre in sostegno dei più piccoli, a Trieste è nata l’iniziativa un aiuto in sospeso: i clienti dei negozi aderenti possono scegliere di acquistare articoli utili per la scuola, dai quaderni alle matite colorate, che hanno fasce di prezzo variabili da uno a quattordici euro, destinati a bambini desiderosi di studiare, ma con scarsi mezzi economici.
Questi sono solo alcuni esempi di economia sospesa: altri ne stanno nascendo in tutta Italia, per coprire sempre più necessità; tanto più che, come si evince dagli esempi che abbiamo raccontato, si tratta davvero di una piccola spesa, capace però di migliorare la giornata di una persona in difficoltà.
Brava Italia, quando fai questo, ti fai e ci fai onore.