Justin si e’ dato la zappa sui piedi

di Nicola Sparano

Cacciatelo, cacciamolo.

E' arrogante.

Cacciatelo, cacciamolo.

E' presuntuoso.

Cacciatelo, cacciamolo.

E' superbo.

Cacciatelo, cacciamolo.

Ha fatto i conti senza l'oste, ossia si e’ dato la zappa sui piedi.

Quando gli hanno detto che i sondaggi lo davano favorito, avra' pensato: “La quarta ondata?, la vaccinazione obbligatoria? l' economia? l'Afghanistan?, ci pensero' dopo aver stravinto”.

Gli hanno chiesto: perche' queste elezioni in questo momento?

“Era necessario” ha detto senza spiegare perche' era necessario.

Necessario per cosa?, direte, dite, dico io.

Necessario per la maggioranza, of course.

Non importa che anche con la minoranza ha fatto quello che voleva, incluso non aver ordinato in tempo il vaccino nonostante l'allarme pandemia lanciato dai medici.

La miopia nel valutare la pericolosita' del Covid ha contribuito ad aumentare il numero delle vittime.

Il vaccino, comprato all'estero (il Canada e' l'unico paese importante senza un laboratorio medico, c'era ma lo vendettero agli americani per quattro soldi) e' stato poi distribuito con discreta rapidita' in tutto il Paese e il Primo Ministro ha visto la sua popolarita' schizzare in alto anche per aver provato ad aiutare finanziaramente le vittime del Covid.

Nella stanza dei bottoni di Ottawa, i milioni gia' elargiti con munificenza e quelli promessi, hanno creduto che la maggioranza dell'opinione pubblica avesse gia' deciso su quale simbolo mettere la fatidica X.

Invece e' saltata fuori la domanda del perche' spendere 610 milioni in un momento tanto delicato per il Canada, quando sarebbe stato logico ed intelligente usare denaro ed energie per risolvere i problemi legati al Covid.

Cosa farebbe un ipotetico governo con la maggioranza - per contenere la quarta ondata, per risolvere il problema del passaporto vaccinale, per rilanciare l'economia, per salvaguardare la salute degli alunni – che non potrebbe fare con una minoranza accomodante per il bene del Paese?

L'ironica conclusione di questa elezione, voluta da pochi e osteggiata da molti, e' che nessuno otterra' la maggioranza, saranno sempre in due a comandare, ammesso che uno dei due non si sia data la zappa sui piedi.

Dell'Afghanistan, secondo Giustino, dovrebbe arrivare 2.700 di poveri disgraziati.

Tutti gli altri che hanno collaborato con le forze di occupazione canadesi si arrangino a salvare la palle come possono.

I talibani non fanno sconti a nessuno, e questo si sapeva.

Il Canada avrebbe dovuto avere un piano di evacuazione staccandosi dal carro degli sprovveduti americani che avevano previsto un bye-bye senza problemi.

Invece c'e' stato il caos con morti, feriti e kamikaze.

Le vittime della bomba sono state 190, molti pero' sono stati falciati dalla raffiche di mitra dei militari americani ed inglesi di guardia che hanno sparato alla cieca nel mucchio di chi cercava di imbarcarsi.

Inutile ripetere quello che e' noto: il casino in quella parte turbolenta del modo lo hanno creato gli americani. La rappresaglia dopo l'attacco alla torri ha portato alla sanquinosa invasione, alla destabilizzazione dello status quo della regione e alla nascita dei devastanti califfati.

Dopo 20 anni di occupazione, migliaia di morti e miliardi buttati al vento, l'Afghanistan e' tornato in quella che per noi e' l'eta' della pietra mentre per il telebani e' la retta via secondo l'Islam.

In Afghanistan si ripete  il copione dei fallimenti del declino dell’impero americano come era successo in Corea, in Vietnem, in Iraq, in Siria: arrivano pieni di boria occupano, bombardano finche’ ci sono abitazioni ancora in piedi, prendono batoste, scappano e lasciano dietro distruzione e morti.

Generalmente in Canada, dopo ogni piccolezza si dice “sorry”, scusate.

Per come e’ stata gestita la tragedia afgana occorerebbe un sorry ufficiale, anche se la parole se le portano il vento ed i fatti, sanguinosi, restano.

Forza Canada, e’ tempo di cambiare.

Sorry, ma e’ cosi’.

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