Il tarallo di Santa Barbara protegge dai lampi e dai tuoni

(una tradizione che a Toronto pochi ricordano)

Il tarallo benedetto durante una festa siciliana  tenutasi a Toronto 30 anni fa in onore di Santa Barbara

Il tarallo benedetto durante una festa siciliana tenutasi a Toronto 30 anni fa in onore di Santa Barbara

di Nicola Sparano

Non ne ero a conoscenza, ma in casa ho un tarallo che protegge contro i fulmini.

Il tarallo, badate a capire bene, e' una ciambella Italian stile, una cosa rotonda che nel nostro meridione sfornano dalla notte dei tempi.

La faccenda e' cominciata qualche ora fa, quando dal cielo e' piovuta una scorreggia formidabile, pardon, un tuono extra large.

La botta e' stata tanta e tale che la forchettata di spaghetti al pomodorino ha invertito la rotta, sbettendo sul mento.

La mia signora, invece, si e' spagnata, speventata di brutto, ed e' corsa nella stanza dove ancora conserva i santini della madre buonanima gridando: “Ho qualcosa che ci proteggera' da lampi e tuoni”.

Quel qualcosa sarebbe un tarallo di Santa Barbara.

Lo ha lasciato in eredita' la buonanima delle suocera che era religiosa assai ma credeva anche nel malocchio e nelle stregonerie varie.

La provenienza del tarallo anti fulmine sembra essere stata una festa siciliana in onore di Santa Barbara tenutasi almeno una trentina di anni or sono a Toronto.

La figlia di mia suocera non ricorda altro di questo misterioso dolcetto che non e' un classico tondino di color marrone.

Il tarallo parafulmine e' tondo, largo quasi un centimetro con sei rosette disposte ai lati di quella che sembra il volto di una donna (la santa?) ed una stella (il fulmine?).

Per qualche misteriosa ragione il tarallo di Santa Barbera ci e' stato tramandato su una mini seggiolone di ferro e di giunchi intrecciati (vedere foto).

Fin qui il racconto nato dal tuono che ha fatto tremare casa mia.

Ora, invece, la storia della Santa venerata in modo particolare a Catania e a Rieti.

Santa Barbara, martire di Nicomedia, fu uccisa dal suo stesso padre, poi subito fulminato.

Per quel fulmine "vendicatore”, viene accostata ad esplosioni e comunque a situazioni in cui il fuoco non viene "imbrigliato”.

Fu adottata come protettrice da tutti quelli che hanno a che fare con il fuoco: artiglieri, artificieri, vigili del fuoco, fabbri e minatori.

Protettrice anche dei campanari, che fino al secolo scorso, avevano il compito di avvertire la popolazione in caso di incendio.

Tradizionalmente le donne, quando i fulmini e tuoni squassavano l’aria minacciando la fine del mondo, ripetevano ad ogni scoppio una piccola preghiera: “Santa Barbara e San Simon, liberateci dal lampo e dal tuon”.

Santa patrona di Paterno'

La festa di santa Barbara è la principale festa religiosa di Paternò, in provincia di Catania, dedicata a santa Barbara, la patrona della città, originaria di Nicomedia, in Bitinia (l'attuale İzmit in Turchia) e martirizzata secondo la tradizione nel 306 dal padre Dioscuro.

L'evento si svolge annualmente il 3, 4, 5 e 11 del mese di dicembre, il 27 maggio e il 27 luglio. Il 4 dicembre rappresenta la data del martirio della santa, il 27 maggio è la festa del patrocinio di Santa Barbara durante il quale si ricorda il miracolo della fermata dell'eruzione dell'Etna del 1780, mentre il 27 luglio è la festa della traslazione delle reliquie che vennero portate a Paternò nel 1576. La festa di Santa Barbara è una delle feste cattoliche più belle di Sicilia.



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