La guerra continua, a quando la pace?
(Nessuna soluzione all’orizzonte: Biden ambivalente con gli americani, Netanyhau continua con la linea dura,Trudeau tentennante)
di Odoardo Di Santo
Ogni giorno i potenti del mondo ignorano il massacro della popolazione civile di Gaza eseguito dall’esercito Israeliano secondo le loro dichiarazioni con precisione chirurgica e si dilettano in sterili disquisizioni per proteggere le loro poltrone.
Iniziamo con l’ineffabile vegliardo presidente Americano Joe Biden che ieri ha deciso di inviare lettere agli americani che sempre più numerosi criticano il suo sostegno “incrollabile” a Israele come ripete dall’Inizio della guerra che fu scatenata dall’obbrobrioso attacco di Hamas alla popolazione israeliana il 7 ottobre con 1200 morti.
Orbene Biden ha scritto due versioni di lettere per cittadini americani appartenenti a due gruppi di elettori che saranno cruciali per il destino dell’anziano Presidente alle prossime elezioni presidenziali.
Biden ha ragione di preoccuparsi stando allo scivolone nei sondaggi dove la sua approvazione è scesa al 40 per cento, la più bassa dall’inizio della sua presidenza e peggio ancora stando ai sondaggi che indicano che il 70% dei giovani democratici deplorano la sua gestione della guerra.
Biden continua imperterrito a schierarsi dalla parte di Israele e rifiuta di chiedere il cessate il fuoco che viene invocato dalle organizzazioni umanitarie delle Nazioni Unite, dalle associazioni di umanitarie e da un numero crescente di governi tra cui il Presidente francese Macron.
Non è un’idea peregrina supporre che se il vento cambia con il crescente sostegno mondiale per la causa palestinese anche il tentennante primo ministro canadese Justin Trudeau si dichiarerà a favore del cessate il fuoco.
Ieri 500 funzionari della Segreteria di Stato hanno scritto una lettera di dissenso dalla politica di Biden troppo appiattito su posizioni pro-Israele.
È sempre più ingiustificabile il crescente massacro di civili palestinesi a Gaza sotto i feroci bombardamenti israeliani.
Sabato scorso il numero dei civili uccisi è salito a oltre 13 mila tra cui 5 500 bambini e 3500 donne cui vanno aggiunti piu’ di 30 000 feriti.
Inoltre 1 milione e 600 mila abitanti di Gaza sono stati sfrattati dalle loro case, distrutte dai bombardamenti con bombe soprattutto fornite dall’America, una circostanza che e `doveroso ricordare.
Biden ha scritto una “oped (opionine oppota a quella degli editoriali)” sul Washington Post, reiterando le sue ben note posizioni filoisraeliane.
In risposta ai numerosi commenti, lettere e opinioni dei lettori del Washington Post Biden sta inviando due lettere di cui una versione e’ per i sostenitori di Israele, l’altra per i sostenitori della Palestina.
Una alchimia perfetta secondo i cervelli della Casa Bianca, che tuttavia potrebbe rivelarsi un boomerang stando a molti commenti apparsi sul giornale.
Nella lettera ai sostenitori di Israele Biden sostiene il suo incrollabile sostegno perche’ “Israele ha diritto di difendersi contro Hamas che rappresenta il male”.
Biden promette aiuto e ”armi” .
Le bombe ed i missili americani piovono ogni giorno su Gaza colpendo indiscriminatamente tutti e tutto.
È di ieri l’annuncio dell’arrivo dei micidiali missili Patriot.
E naturalmente Biden menziona anche l’Olocausto che nella guerra tra Israele e Hamas per alcuni lettori viene perpetrato contro i palestinesi.
Nella lettera indirizzata ai sostenitori della Palestina Biden non menziona l’Olocausto ed il diritto di Israele di difendersi, ma si concentra sul lavoro dell’Amministrazione americana per proteggere i civili e sulla soluzione prossima ventura, dopo la guerra, a suo tempo insomma, con due stati: Israele e Palestina.
Quando si parla di protezione della popolazione civile il Presidente ed il Segretario di Stato Anthonhy Blinken non cessano mai di spargere lacrime per farci credere alla loro sincerità e grande senso di umanità .
E guai a parlare di genocidio o di crimini di guerra
Molti però si chiedono come può l’America giustificare la posizione asimmetrica per cui il bombardamento delle scuole in Ucraina era un crimine di guerra ma non il bombardamento di scuole ospedali e chiese a Gaza.
Il Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyhau accecato dall’odio e dalla irrepressibile voglia di vendetta, con truce tracotanza respinge costantemente ogni proposta americana e ripete che non accetterà un cessate il fuoco e che continuerà la guerra fino alla distruzione totale di Hamas .
Non solo ma ripete che Israele rimarrà a Gaza per un tempo indeterminato contrariamente a alla posizione di Biden che ha escluso l’occupazione di Gaza da Israele dopo la fine della guerra.
Né si impegna a far cessare gli attacchi perpetrati con crescente bieca ferocia dai coloni contro i palestinesi nella Cisgiordania come richiesto anche da Biden
Molti sono al dir poco scettici perché ritengono che le dichiarazioni di Biden sul futuro della Palestina esprimono una aspirazione anche lodevole ma non un impegno o un piano di azione.
Molti lettori sostenitori di Biden fanno notare che l’America non deve dare appoggio incondizionato a Israele ma solo a precise condizioni e soprattutto deve cessare di dare aiuti finanziari (3,8 miliardi di dollari nel 2023) ed armare Israele perché molti considerano la strage dei civili palestinesi un crimine di guerra ed un genocidio.
Biden può imporre a Netanyhau di cessare il fuoco perché Israele dipende dagli aiuti militari e dal materiale bellico americano.
“Solo Biden può usare l’influenza per fermare l’offensiva di Israele” ha dichiarato il presidente della Turchia Erdogan.
Biden può fare ciò che fece nella guerra dello Yemen quando nel 2021 tolse l’appoggio all’Arabia Saudita e rimosse dalla lista dei terroristi gli Houthi contro cui stava facendo la guerra.
Ma soprattutto, a parte le considerazioni e le dissertazioni degli strateghi da strapazzo che, seduti dietro una scrivania, hanno tutte le risposte, quanti bambini innocenti e quante persone dovranno morire prima di fermare la guerra?