La Juve accetta multa per evitare guai peggiori, solo Agnelli va a processo, i suoi uomini patteggiano ammettendo la colpa

(Per quanto riguarda la giustizia sportiva italiana il caso e' chiuso. Ma l'Uefa come valutera' l'operato del club?

di Nicola Sparano

Hanno patteggiato tutti i dirigenti, eccetto il presidente. Come a dire che la vicenda stipendi Juve non e' ancora del tutto conclusa. D'altra parte non si vede come Agnelli possa continua a difendere il suo operato mentre gli uomini del suo consiglio direttivo si sono praticamente dichiarati colpevoli ed “ il patteggiamento e' una ammissione di colpa” ha detto l'ex n.1 Cobolli Gigli.

Il secondo filone del processo sportivo alla Juventus si chiude, per ora, con una ammenda di 718 mila euro. Multa, dunque, e niente nuova penalizzazione per i bianconeri, che salvano il settimo posto in classifica di Serie A e la qualificazione in Europa. L’obiettivo del club era quello di provare a minimizzare l’onda d’urto di una sentenza che avrebbe potuto avere ripercussioni sulla classifica, con altri punti di penalizzazione, e che avrebbe potuto anche influire negativamente sulla prossima stagione.

Soltanto Andrea Agnelli non ha voluto sottoscrivere la rinuncia al ricorso per le plusvalenze e andrà dunque a processo il 15 giugno. Tutti gli altri dirigenti ed ex dirigenti juventini hanno patteggiato accettando di pagare multe salate: 47 mila euro per Fabio Paratici, 35,25 mila euro per Pavel Nedved, 32,5 mila euro per Federico Cherubini.
A completare il quadro delle pene solo economiche anche quelle comminate nei confronti di altri ex dirigenti quali: Cesare Gabasio (18,5 mila euro), Paolo Morganti (15 mila), Giovanni Manna (11,75 mila) e Stefano Braghin (10 mila).

Juventus, l’ex presidente Cobolli Gigli: «Il patteggiamento è un’ammissione di colp

«Il patteggiamento rappresenta un’ammissione di colpa. Per la prima volta la Juventus, che fino a ieri con le dichiarazioni del gruppo Elkann professavano innocenza, ammette la colpa. Penso che il patteggiamento sia l’unica soluzione che permetta alla Juve di pensare al calcio e non solo a problemi legali. E penso che sia stata una decisione giusta, coraggiosa, ma sempre un’ammissione di colpa. La Juve ha commesso errori o leggerezze, ora si trova una maniera per sanare queste colpe con una pena pecuniaria”, ha detto l'ex presidente. 

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