La riconoscenza non paga, Mancini doveva usare forze fresche
Italia fuori, Roberto Mancini paga per non aver provato a rinnovare gli azzurri
di Nicola Sparano
Peggio della prima Corea, peggio della Svezia.
La storia della Nazionale ha trovato un nuovo ultimo cerchio dell'Inferno calcistico.
Gian Piero Ventura e' passato alla storia per aver fatto inciampare l'Italia contro una squadra non fortissima ma dignitosa, la Svezia
Mancini ha fatto peggio, la Macedonia e' squadra di Serie C, al massimo di B.
Nessuno se lo aspettava, soprattutto il Ct che cantava vittoria (“Andremo al mondiale per vicerlo”) prima ancora di giocare a Palermo.
Anche gli azzurri, mannaggia a loro, erano tanto fiduciosi che in allenamento ridevano e scherzavano.
Alla fine piangevano – e noi con loro - pagando l'impotenza sotto rete e l'arroganza di aspettare i supplementari quando c'erano ancora minuti da giocare.
Anche il Mancio e' stato arrogante nel puntare sul gruppo che, dopo aver conquistato l'Europa, cominciava a dare segno di usura.
Tutti gli esperti del settore, ma anche i semplici tifosi, avevano intuito il pericolo inoltrando messaggi chiari al Ct: “Cambia qualcosa c tenere viva la fiammella magica nel gruppo azzurro”.
Lui, Mancio, non l'ha fatto.
E nemmeno ci ha provato.
Ha scommesso carriera e reputazione sugli stessi protagonisti dell’Europeo.
Lo ha fatto molto per riconoscenza ma anche per mancanza di alternative.
La Serie A, di questi tempi, offre miserabilmente poco.
Ma qualcosa si poveva pur provare in alternativa a Barella, Immobile e Insigne.
L'interista e' scoppiato in campionato, fuori condizioni da mesi.
Il laziale e' francamente imbarazzante, non da ora.
Il napoletano e' un fantasma, praticamente un ex calciatore da quando ha firmato per il Toronto, peso morto gia' nel Napoli.
Non ci sarebbe stato molto da scegliere per trovare adeguati sostituti.
Il Ct non ci ha neanche provato, altrimenti avrebbe potuto almeno
portare in panchina Zaniolo, l’unico talento per quanto discontinuo di questa nazionale.
Zaniolo no, Jorginho si'. Immobile si', Scamanca no.
Anche per queste scelte, ma non solo, Mancini dovrebbe lasciare a qualcun altro la ricostruzione morale e fisica della Nazionale.
In Italia, pero’, le dimissioni non le dà mai nessuno.
Al Mancio dovrebbero imporle perche' per il Mondiali 2026, bensi’ troppo lontano: serve per forza un nuovo ciclo, con un nuovo allenatore.
Che il Dio del pallone ci dia la forza di inghiottire gli sfotto' di tutto il mondo.
Tifare per il Canada sara' bello.
Ma non bastera', vero?