L’Italia e l’alluvione, aiutiamo dal Canada
Disastro Vajont, alluvione Firenze, terremoti in Iripinia, Friuli, Abruzzo....Noi italiani del Canada siamo sempre stati prontissimi ad aiutare finanziariamente le regioni italiane colpite da disastri naturali. Continuiamo a farlo per dare una mano alla regione devastata dall'alluvione.
Per farlo basta andare nella vostra banca ed intestare la donazione:
DONARE DALLA VOSTRA BANCA
”Conto Corrente bancario intestato ad Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile Emilia-Romagna:
Causale: "Alluvione Emilia-Romagna"
IBAN: IT69G0200802435000104428964”
Per le donazioni effettuate dall’estero vale lo stesso Iban ma bisogna aggiungere il codice Bic/Swift: UNCRITM10MO
di Odoardo Di Santo
Sono giorni di tragedia in Italia con la Romagna sott’acqua e danni ingenti, feriti e decessi .
Per dare un’idea delle dimensioni blibliche dell’emergenza in Emilia -Romagna basti pensa che la regione è stata colpita da 2 alluvioni, rispettivamente la prima dal 1° al 4 maggio e la seconda dal 17 al 19 maggio, con danni enormi e finora 14 decessi.
Oggi per' sono ancora 26mila gli sfollati, di cui quasi 20mila solo nel Ravennate. Oltre mille vigili del fuoco impegnati in Emilia-Romagna hanno già svolto 4mila interventi.
Grave ancora la situazione per quanto riguarda la circolazione ferroviaria.
In Emilia-Romagna 622 strade sono ancora chiuse a causa dell'ondata di maltempo,
Ancora 43 Comuni restano coinvolti dagli allagamenti e risultano attive circa 305 frane concentrate in 54 comuni.
I danni che ammontano a miliardi sono difficili da stimare con parte della Romagna ancora sott’acqua ed il calcolo potrebbe quindi facilmente superare 5 miliardi .
Secondo la Coldiretti nell'Emilia-Romagna devastata dal maltempo occorre garantire protezione, acqua e cibo agli oltre 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle delle zone colpite, dove si contano anche circa 400 aziende avicole, tra polli, galline da uova e tacchini e quasi 45mila alveari di api, molti dei quali sono dispersi ,mentre il raccolto di frutta è compromesso per 4-5 anni.
E' quanto emerge dal monitoraggio effettuato nelle province di Ravenna, Rimini e Forli-Cesena,dove restano situazioni molto difficili e migliaia di animali sono morti affogati.
Per ora il governo ha stanziato da 10 a 20 milioni di euro in attesa di ulteriori decisioni la prossima settimana.
Sono sorte iniziative spontanee di raccolte fondi da parte di molte organizzazioni tra cui la Coldiretti dell’Emilia Romagna alla quale aggiungiamo la nostra modesta voce.
Le popolazioni colpite stanno dimostrando un alto spirito di resilienza.
Leggiamo quotidianamente di atti di generosita` e di commoventi gesti di solidarieta' di migliaia e migliaia di volontari che stanno prestando aiuto in condizioni disperate.
La Premier Giorgia Meloni in visita nel Ravennate con il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha incontrato i volontari con parole di plauso e di incoraggiamento: "Siete molto bravi, portare le cose da mangiare nell'acqua... è molto bello quello che fate, mi dispiace".
Ed ha dichiarato che i rapporti con il governo della Regione sono ottimali,facendo giustizia di certa squallida stampa alla disperata ricerca di presunti nemici politici responsabili di una tragedia immane imprevedibile, se si pensa che in 15 giorni e' caduta la pioggia di un anno.
Si spera che le parole della Premier sopiscano i soliti sciacalli ai quali purtroppo pare non interessino ne` i danni causati dall’alluvione ne' le indicibili e strazianti pene e sofferenze umane che vediamo quotidianamente sugli schermi Tv, ne' lo sforzo eroico di chi lotta per aiutare le popolazioni colpite..
Si registrano tentativi di sfruttare sornionamente la tragedia per ragioni strumentali e tornaconto politico e dando inizio al cinico sport di puntare il dito ed incolpare i supposti avversari .
Non poteva mancare tuttavia la provocazione del controverso Presidente del Senato Ignazio La Russa che non ha perso l’occasione per fare polemica con gli ecoattivisti di “Ultima Generazione”ai quali ha intimato :«Andate a spalare fango in Emilia-Romagna”.
Avrebbe fatto meglio a rivolgere l’invito al suo collega di partito e questore del Senato Lucio Malan.
Il sen. Malan come leader nel senato del partito della Premier Meloni Fratelli d’Italia invece di adoperarsi per aiutare le popolazioni colpite a superare l’emergenza, sfidando il ridicolo ha avuto la cervellotica idea di dare il suo pseudo contributo scientifico disquisendo che i cambiamenti climatici non sono causati dall’ attivita' umana perche' sono sempre esistiti, ignorando cosi l’accordo di Parigi sulla riduzione di emissioni di CO2 e le iniziative che la maggior parte dei governi stanno intraprendendo per limitare i danni dei cambiamenti climatici.
Questo è il punto di vista della stragrande maggioranza degli scienziati nel mondo.
Ed è quello che affermano gli esperti dell'Onu, quelli italiani ed anche europei.
E per questo sono stati sottoscritti gli accordi mondiali per contrastare l'innalzamento della temperatura del Pianeta.
Avrebbe fatto cosa utile il Sen. Malan a seguire l’invito del Presidente del Senato andando ad aiutare a spalare il fango in Emilia Romagna.
Polemiche a parte ora la situazione sta migliorando come ha dichiarato anche il Presidente della regione Bonaccini attaccandosi all’unico fattore positivo dopo settimane di emergenza continua quando ha riconosciuto : "Finalmente c'è il sole. Finalmente è uscito il sole”.
E` ora di rimboccarsi le maniche e di pianificare per evitare gli errori del passato.
La peggiore alluvione degli ultimi cento anni che ha colpito l’Emilia Romagna e le Marche ha messo in luce il progresso troppo lento nella stabilizzazione del territorio nonostante siano stati spesi miliardi secondo l’ Ispra,(the National Institute of Environmental Research and Protection).
Negli ultimi venti anni 11.204 progetti per 10 miliardi e mezzo di euro sono stati finanziati in Italia ma solo 4800 progetti per 3,6 miliardi sono stati completati secondo l’Ispra ISPRA.
In Italia il problema di non saper spendere i fondi approvati e stanziati e` purtroppo una malattia antica..
Secondo di dati pubblicati dalla Commissione Europea, alla fine del 2022 l’Italia aveva speso solo il 62 per cento del budget approvato per il periodo 2014-2020.
Nel 2014 il governo di Matteo Renzi stanzio' 8,4 miliardi per mitigare i rischi idrogeologici, ma quando il suo governo cadde il nuovo primo ministro Giuseppe Conte nel 2018 cancello' il progetto.
I fondi sono non sono stati spesi e sono stati aggiunti al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato dalla Commissione Europea.
La Corte dei Conti Italiana incolpa le amministrazioni locali per mancanza di capacita' manageriali e tecniche che si traduce in mancanza di opportunita' per l’Italia e crea anche problemi che rischiano di ritardare il PNNR che ha stanziato 2,5 miliardi di euro per lavori idrogeologici.
La commissione europea richiede rendiconti aggiornati sui lavori fatti prima di pagare la prossima tranche di aiuti.
Secondo Antonello Fiore presidente della Societa` Italiana dell’ambiente (Italian Society of Enviromental Geology) , un progetto in media in Italia impiega cinque anni per essere completato.
Dopo anni di scarsi investimenti le amministrazioni locali mancano di personale qualificato con know how tecnico per gestire i progetti in tempo ragionevole. Roba non da paese moderno.
Ci sono regioni dove la popolazione diminuisce con paesi che si sono spopolati e dove le regioni invece di utilizzare i giovani nati e formatisi in Italia li vedono e talora incoraggiano a lasciare l’Italia verso ogni direzione .
Per anni i fondi stanziati dall’Unione Europea non sono stati spesi dalle regioni italiane .
In Italia purtroppo si agisce solo in tempo di emergenza .
Passato il pericolo si torna alle vecchie abitudini di sempre, come insegnano le alluvioni del passato vedi
Firenze nel 1967 o Genova nel 2014 quando il Corriere della Sera titolo`a tutta pagina :“Il fango di Genova vergogna del Paese” .
E` passato il tempo delle emozioni, bisogna cambiare , se siamo seri.