Mala tempora currunt: Covid non molla la presa

Canada: Covid non molla la presa, preoccupazione per la quarta ondata


di Odoardo Di Santo

Terza estate di covid.

Non ne possiamo piu’ di stare chiusi in casa.

Chi ha un pezzo di terreno  almeno puo’ coltivare i fiori o sedersi  al fresco sotto gli alberi.

Guai a chi vive in un minuscolo appartamento che ora senza ironia chiamano boutique.

Ci hanno chiusi in casa, ci hanno dato il metro per misurare la  distanza con cui interloquire.

Ci hanno fatto vaccinare non una, ma due, tre, quattro volte anche se dopo due vaccini, per rompere la monotonia i prossimi  li hanno chiamati “booster”che le raffinate locuzioni italiche definiscono “dosi di richiamo”.

Anche se sempre di vaccini si tratta.

Abbiamo conosciuto le “varianti”.

Il dizionario ci spiega che sono mutazioni del virus che  a vederlo sui giornali non e’ affatto male anzi da l’idea di una specie di arte astratta non meglio definita.

Ad ogni mutazione del virus all’ originale aggiungono una cifra.

Forse per non spaventarci il virus fu chiamato con eleganza classica greca “Omicron”.

Siamo ora alla mutazione 5 , regalataci dell’India,secondo i bene informati.

Covid19  ci ha fatto scoprire una marea di scienziati   cui chiediamo scusa se ignoravamo la loro presenza tra noi  e non solo a causa delle misteriose qualifiche tipo infettologo, virologo per citarne solo alcune di limitata conoscenza..

Fin dall’apparire del Covid gli scienziati si sono azzuffati , rifilandoci storie contradittorie e rimedi talora frutto di fervida fantasia.

E non si parla  dell’esercito di inventori di teorie cospiratorie avallate persino da personaggi che sarebbero da barzelletta se non fossero pericolosi come Trump o Bolsonaro.

La prima ondata fu feroce.

Come capita sempre chi pago’ furono i piu’ vulnerabili e specialmente i vecchi che erano  stati depositati nella case di lunga degenza dove, stando al rapporto dell’esercito che fu chiamato dal governo data la catastrofica situazione, i pazienti venivano maltrattati vergognosamente e  molti perirono.

Ora siamo alla terza estate e non ne possiamo piu’.

Cautamente, con maschera  e rispetto impossibile di distanze,  abbiamo voluto fare una dichiarazione di liberta’ anzi di riconquista della normalita’ toltaci da covid.  .

Dico abbiamo al plurale perche’ parlo di un  gruppo di amici di merenda di antica data.   

La nostra dichiarazione nelle nostre intenzioni non e’ un evento storico.

Abbiamo organizzato due uscite, una cosa prosaica in tempi normali.

Di solito socializziamo condividendo eventi tristi e felici della vita.

Siamo un piccolo gruppo eterogeno in quanto a eta’ .

Si va dai vegliardi ai recenti retirees appena usciti dal lavoro che meritano di essere definiti  “verdi”  e ruspanti, complici le scoperte della medicina e l’abbondante nutrimento.

Non si citano nomi per non  suscitare inutili competizioni, data la composizione ecumenica del  piccolo gruppo.

Si diceva che abbiamo fatto due uscite anzi tre perche’ sono stato onorato dalla loro presenza  in occasione del mio compleanno  che mi ha definitivamente incasellato nella categoria di vegliardo .

Ma si era  all’aperto nella backyard  e quindi esenti dalle  restrizioni  sancite dalle autorita’ sanitarie sia mondiali che locali.

Forse rassicurati dalla mancanza di sintomi o anche dal fatto che quasi tutti hanno fatto due busters, dopo serie discussioni e dibattiti si e’ deciso di presenziare una riunione al Columbus Centre.

Occasione da non perdere perche’ veniva pesentata ad opera del dottor  Angelo Principe la collezione di giornali stampati in Canada dagli emigrati italiani dagli inizii fino ad oggi.

Rassicurati abbiamo fatto un ulteriore passo, convinti che e’ giunto il tempo di una riunione pappatoria, per cosi dire.

Nonostante le buone intenzioni sono saltate le regole della distanza di due metri.

In compenso il  dinner e’ stato eccellente e la compagnia piacevole.

Tre giorni  dopo ho deluso l’amico A che  non aveva potuto dormire per problemi di digestione .

Io avevo dormito magnificamente.

Subito dopo  sono  circolate le prime email che hanno confermato che l’amico era affetto da covid.

E’ quindi cominciata la gara ad indovinare chi sarebbe stato la prossima vittima.

Io che sedevo di fianco ero sicuramente indiziato.

Ma l’Amico B sedeva di fronte e quindi lui piu’ di me.

Facendo gli scongiuri e  con l’aiuto di ripetute analisi (tests) finora sembra che siamo scampati al pericolo.

Siamo rassicurati?

Nemmeno per sogno.

Un vecchio amico mi dice che c’e’ una cospirazione alla quale credere.

Quella degli interessi di coloro che con le disgrazie come guerre, terremoti ed eventi catastrofici  si arricchiscono e quindi ci terrorizzano con i media  quasi sempre al loro sevizio.

  Basta leggere i titoli “Omicron, picco in Europa: in Francia e Spagna è record di contagi”.

“ È boom di contagiati di Covid in Italia, oltre 132mila. Salgono anche i morti”  .

Per non parlare del giornale The Tyees Daily Catch supercatastrofico che ha un sottotitolo umoristico che va cosi: “Fresche notizie ogni mattina”.

La fresca notizia di oggi: “Get ready for the forever Plague” cioe’ preparatevi per l’epidemia permanente. Amen.

Mala tempora currunt (tempi cattivi ) dicevano gli antichi romani.

Non sappiamo a che santo votarci. Per prudenza meglio fare gli scongiuri. 


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