Mattarella esce vittorioso dalla bagarre. La sconfitta della politica. Ecco l'ora dei coltelli
di Odoardo Di Santo
Dopo otto votazioni il Parlamento ha scelto: Sergio Mattarella è di nuovo presidente della Repubblica Italiana come ha proclamato il presidente della Camera Roberto Fico. Mattarella ha ottenuto 759 voti dai 983 votanti.
L'intesa è stata raggiunta grazie alla mediazione del premier Mario Draghi ,come ha dichiarato Luigi Di Maio: "Alcuni leader hanno fallito, grazie a Draghi si e' sbloccata la situazione".
L’elezione di Mattarella e' stato un atto liberatorio, che ha fatto giorire tutti o quasi .
E' stata una settimana disatrosa per i partiti politici che in Italia di solito si depersonalizzano e si definiscono “la politica” forse perche' in caso di fallimento nessuno vuole prendersi la responsabilita'.
Per i partiti e' stata una clamorosa Caporetto e quasi tutti sono usciti con le ossa rotte.
I leaders hanno dimostrato di non poter controllare i propri membri, chi piu' chi meno.
Si e' salvato in buona parte il leader dei democratici Enrico Letta che ha evitato la frantumazione del gruppo parlamentare ed e' riuscito a portare a casa la rielezione di Mattarella.
Il peggiore è stato Matteo Salvini, che ha dimostrato di non possedere il minimo senso tattico e strategico. Non a caso il flop della Casellati è stato indicato come il suo Papeete bis, quando sulla piaggia dichiaro' senza ritegno che voleva i pieni poteri e fu cacciato dal governo giallo -verde .
Viene poi Giuseppe Conte. A differenza di Salvini, non ha il controllo dei parlamentari. Per due ragioni: il primo è Di Maio che controlla una sua corrente nel M5S . Il secondo è una pattuglia autonoma di parlamentari che ha votato Mattarella dall’inizio, non curandosi delle indicazioni di Conte.
Il centrodestra esce frantumato dalla maratona con Fi e la lega a favore e Fdi contro la rielezione.
Anzi la leader di FDI Giorgia , inviperita ha accusato il leader della Lega Matteo Salvini di opportunismo ed ha dichiarato senza mezzi termini: “Il centrodestra non esiste più, si deve ricominciare daccapo. Tradita? Delusa”.
M5S e Lega sono anche i partiti che escono più spappolati. .
Nel M5s le cose non sono andate meglio, anzi e' subito inizia la resa dei conti. Conte ha detto che “servirà un chiarimento”.
Di Maio ha risposto con un attacco pubblico e molto pesante dicendo che “alcuni leaders hanno fallito e anche nel M5s serve aprire una riflessione politica interna”.
Altro fallimento l’uso cinico delle candidate femminili.
Dopo aver mandato al massacro la Presidente del Senato Maria Casellati, Matteo Salvini l’ha umiliata ,subito dopo dichiarando senza pudore: “Ora propongo i nomi di tre donne,ma donne di qualita'”.
Salvini in una settimana da intrepido tuttofare kingmaker e' riuscito a diventare il frontman del disastro .
Ha avanzato ininterrottamente nomi di candidati puntualmente e sonoramente bocciati, un flop totale.
Nordio , Pera, Letizia Moratti , Elisabetta Casellati,“un presidente donna” , “nomi di spessore”, sono parte della sfilza di candidati sciorinati da Salvini , miseramente falliti .
Invece di cospargersi il capo di cenere per il suo personale fallimento, per Salvini la colpa e' degli altri: “Io sconfitto? Sono troppo generoso, qualque mia proposta viene bocciatA. Ora aspetto gli altri”.
Abbiamo un Presidente garante ed il primo ministro Draghi con reputazione universalmente riconosciuta.
Possiamo stare tranquilli? Nemmeno per sogno”.
Dalla Lega Matteo Salvini e il ministro Giancarlo Giorgetti aprono subito il fronte sul governo e chiedono di vedere il premier Mario Draghi.
"Rimpasto? Ne parleremo con lui lunedì", spiega Salvini.
E Giorgetti conferma: "Servono una fase nuova e un nuovo codice di comportamento degli alleati".
Salvini ne ha anche per il centrodestra: "Serve una riflessione, chi vive di nostalgia non lo farà con noi", perche' teme che alle prossime elezioni politiche del 2023 Giorgia Meloni potrebbe fare il pieno, alle spese della Lega.
Enrico Letta vince parzialmente senza mai muoversi e a destra prenderà probabilmente forma un centro formato da azzurri, totiani, casiniani, Calenda e Renzi.
Le elezioni del cambiamento del 2018 culminano con la rielezione di Mattarella e la conferma di Draghi a Palazzo Chigi.
Ma domani comincia una lunga campagna elettorale. E nulla sarà come prima, smentendo l’aforisma che in Italia tutto deve cambiare perche' tutto resti come prima.
La rielezione di Mattarella semmai dimostra che tutto puo' cambiare se tutto resta come prima.