«Maxi truffa a Giovinco». Pasqualin e D’Amico perquisiti dalla Finanza

Seba Giovinco atttualmente insiegna calcio ai ragazzi della Juventus Academy Toronto

GIOVINCO ATTUALMENTE INSEGNA CALCIO A TORONTO PER CONTO DELLA JUVENTUS ACADEMY. D'AMICO E' STATO DETERMINANTE NEL CONVINCERE LORENZO INSIGNE A TRASFERIRSI AL TORONTO FC CON UN CONTRATTO PRINCIPESCO (14 MLN DI DOLLARI A STAGIONE) CHE LO RENDE IL CALCIATORE PIU' PAGATO DEL CAMPIONATO MLS.

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Mentre Givinco segnava nei campi di mezzo mondo lo avrebbero truffato, o meglio avrebbero ingannato il suo agente. È l’ipotesi della procura, che dopo un’articolata denuncia ha avviato un’indagine a carico di due calibri da novanta nel mondo dei procuratori sportivi, ovvero Claudio Pasqualin, 78 anni, avvocato vicentino, con un curriculum di prim’ordine, e il collega Andrea D’Amico, 58 anni, veronese di Sommacampagna.

  L’ammontare della presunta beffa sarebbe pari a circa 2,6 milioni di dollari al lordo, poco meno di 2 milioni e mezzo di euro. Li avrebbero chiesti e ottenuti da una società sportiva araba per la quale Giovinco ha giocato, per la loro attività, violando però gli accordi presi con il calciatore loro assistito e con il loro agente, che altri non è che il padre di Sebastian, Giovanni Giovinco.

I rapporti

Giovinco, che ha giocato oltre che con i bianconeri e gli Azzurri, anche con Empoli, Parma, Toronto Fc in Canada e Al-Hilal in Arabia Saudita, ha sempre avuto come agente il padre, mentre si è sempre avvalso della procura sportiva della “Pdp”, con reciproca soddisfazione: basti pensare che il nazionale divenne il giocatore più pagato nella storia del campionato canadese, dove vinse un titolo e tre Championship. In base a quanto ipotizzato da Giovinco senior, e che i detective del nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle stanno cercando di ricostruire, dal punto di vista economico gli storici accordi prevedevano che le commissioni per i procuratori sportivi venissero versate dalle società che acquistavano il calciatore. Così era sempre avvenuto.

Dal Canada all’Arabia

Quando, nel gennaio 2019, Giovinco passò dal Toronto all’Al-Hilal, i rapporti però cambiarono. Secondo la prima ricostruzione, gli accordi avrebbero previsto che il calciatore avrebbe incassato per intero il suo “stipendio”, e avrebbe poi dovuto provvedere a versare la quota sia al padre-agente che ai suoi procuratori. 

La truffa

È in questo contesto che, in base a quanto finora supporto dagli inquirenti, sarebbe avvenuto il raggiro. Perché? I soci della “Pdp” avrebbero ottenuto dalla società araba la loro provvigione, pari a 2,6 milioni di dollari, che tolte le spese ammonterebbero a circa 1,3 milioni di euro; una somma di cui i Giovinco, o quanto meno il padre, sarebbero stati tenuti all’oscuro. E che non sarebbe transitata direttamente per i conti della società vicentina, ma sarebbero stati fatti transitare da un’altra impresa dei procuratori, con sede in Toscana. Di questa circostanza Giovinco senior sarebbe venuto a conoscenza solamente tempo dopo, quando non era riuscito ad incassare la sua parte; ragion per cui avrebbe di recente, tutelato dall’avv. Matteo Conz, sporto denuncia facendo scattare le indagini seguite dagli investigatori guidati dal tenente colonnello Francesco Sodano, che in questi giorni stanno esaminando la documentazione acquisita nel corso della perquisizione. 

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