Mondiali 1974: Deyna ci fece piangere

Sandro Mazzola e Gianni Rivera, due dei troppi galli presenti nel pollaio azzurro del mondiale 1974

di Nicola Sparano

Kazimierz Deyna - che ieri avrebbe compiuto gli anni - ci fece andare a casa al primo turno del mondiale 1974. Io c’ero a quella partita di Stoccarda. L’Italia aveva battuto Haiti e pareggiato con l’Argentina, per andare avanti si doveva battere la Polonia. Invece fini’ 2-1 per loro, Deyna segno’ la rete del 2-0, poi Capello avrebbe dimezzato inutilmente le distanze.  In quell’Italia c’erano tanti galli nel pollaio (Mazzola, Rivera, Riva, Chinaglia, Boninsegna)  ed un CT, Valcareggi, al quale Chinaglia fece il gesto dell’ombrello in diretta mondiale. In quella Polonia uno dei fenomeni era Lato che poi sarebbe diventato allenatore di North York Rockets di Tony Fontana. Dopo la batosta polacca in tribuna piagemmo in molti, eccetto Gianni Brera che aveva previsto l’eliminazione dopo il 3-1 all’Haiti. In sala stampa ero capitato di fronte burbero maestro dello sport scritto che mi disse, tra una tirata e l’altra della sua sempre presente pipa: “Giovane collega, con questa squadra non andremo da nessuna parte”. Brera fu Cassandra ed Mimmo Porpiglia, inviato del Mattino di Napoli mi diede un strappo di… 1.280 chilometri, la distanza tra la citta’ tedesca e il mio paese,Telese Terme. Mimmo aveva un’Alfetta spider ed il piede pesante tanto che sfidava le Porsche facendomi spesso appellare a San Gennaro. Partimmo subito dolo la partita e quattro ore dopo, verso le due del mattino, eravamo a Bologna distante 500 km. Dormimmo in un alberghetto presso lo stadio Dall’Ara, poi una tirata di circa 700 km fino a casa mia. Quello del 1974 fu il mio primo mondiale da inviato, il secondo fu in Argentina 1972, il terzo in Messico 1986, il quarto negli Stati Uniti nel 1994.

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*Napoli-Milan 2-2, bicchiere mezzo pieno

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I bubboni del pallone prima minimizzati e poi…dimenticati