Morti sul lavoro: in Italia solo dichiarazioni di sdegno, in Canada datori di lavoro criminalmente responsabili
Uno slogan appropriato
di Odoardo Di Santo
E’ di ieri l’ultima notizia.
Due operai sono morti vittime di incidenti sul lavoro: il primo, a Matera, era impegnato nei lavori di ristrutturazione di uno stabile.
A Verona, il secondo operaio stava costruendo un muro.
Il giorno precedente hanno perso la vita in quattro, il più anziano è un operaio di 72 anni :
Sei morti in poco più di ventiquattr'ore in Italia a causa di incidenti sul lavoro, una ennesima tragedia.
Le chiamano morti bianche.
Le 4 vittime sono: un operaio di 72 anni morto a Lecce, caduto da un’impalcatura.
Un lavoratore 52enne è morto, colpito da una matassa di ferro in un cantiere edile a Legnago.
La terza vittima è un operaio 58enne che stava lavorando a lato dei binari ferroviari,travolto da un treno in transito.
A Negrar è morto un giovane di 26 anni rimasto schiacciato da un trattore che stava manovrando.
La notte prima a Cesano Maderno (Monza) due operai impegnati nella manutenzione all’interno di una azienda farmaceutica sono stati investiti da un getto di iodio .
Purtroppo si tratta di cronache giornaliere che seguono lo stesso triste rituale.
I giornali ed i media riportano le notizie, deprecando l’assurdita’ della sorte di lavoratori uccisi mentre sono al lavoro per sostenere le proprie famiglie .
Le Procure della republica aprono inchieste che raramente si concludono con una sentenza come nel caso di Eternit responsabile di tanti morti a causa dell’amianto.
Rappresentanti vari del governo rilasciano dichiarazioni esprimendo sdegno e poi si gira pagina fino al prossimo omicidio bianco.
Il 1° maggio, e’ la festa del lavoro.
Il Presidente della Repubblica Mattarella ha dichiarato: «Inaccettabile dover associare il lavoro alla morte. Non possiamo più sbagliare”
Il presidente del Cosiglio Draghi commentando le statistiche degli incidenti del primo quadrimestre del 2022 ha dichiarato: «Oltre 1.200 morti sul lavoro nel 2021, c’è ancora tanto da fare”.
La strage nel report dell’ Inail indica che fino al 30 aprile gli incidenti sul lavoro denunciati sono stati 254 493 piu’48 per cento in piu’del 2021. di essi 261 sono stati i morti
Ma le statistiche non dicono tutto.
Restano fuori gli abusivi e i sommersi (in nero o clandestini) , le categorie che non sono sotto l’ombrello dell’Istituto e le morti non denunciate.
Il 2021 si sarebbe concluso con 1.404 lavoratori morti sul lavoro, di cui 695 sui luoghi di lavoro, 709 in itinere, un dato doppio rispetto a quello medio dell’INAIL.
Le commiserazioni ufficiali sembrano sempre meno credibili e lasciano il tempo che trovano.
Qui da noi si esprimono con il patetico pietismo di“preghiere e pensieri” per le vittime piu’ svariate (“Prayers and thoughts”).
Ma il mondo seguita ad operare secondo le regole del sistema capitalistico che vuole l’economia in funzione del profitto cui vanno sacrificati gli altri valori, incluse le vite umane.
Si continua a morire sul lavoro (e di lavoro) nelle fabbriche, nei campi, nei cantieri edili, in mare, sui mezzi di trasporto.
Ci danno le statistiche ma tutti sanno che esse nascondono una persona ed una famiglia distrutta.
Di questo passo anche nel 2022 in Italia si registreranno più di mille morti sul lavoro, considerando che nel primo trimestre del 2022 si sono già verificati 261 incidenti mortali sui luoghi di lavoro.
Il premier Draghi e il ministro del lavoro Orlando dicono che si puntera’ su controlli e prevenzione.
Ma le parole non bastano a frenare le tragedie .
C’e’ bisogno di azioni concrete
E’ cruciale il lavoro di prevenzione per creare un luogo sicuro dove i cittadini possano operare senza rischi per poter garantire un futuro alla propria famiglia.
Le litanie dei fattacci e le recriminazioni non salvano una sola vita umana.
Le morti bianche sono frutto di un paradosso : da un lato ai costi per rendere sicuro il luogo di lavoro si sono opposti governi ed aziende perche’ ritenuti responsabili di frenare la crescita economica, ma dall’altro lato i costi delle morti e degli infortuni sul lavoro ricadono sui bilanci nazionali sanitari e di previdenza.
Nel mondo la situazione non e’ meno tragica. Ogni 15 secondi un lavoratore muore sul lavoro a causa di un infortunio o di malattia occupazionale. Ogni 15 secondi, 153 lavoratori hanno un infortunio sul lavoro. Si stima che ogni giorno, 6.300 persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie occupazionali cioe’ piu 2,3 milioni di morti all’anno.
Contro i lavoratori è in corso una guerra mondiale nella quale l’Italia è partecipe.
In Canada la situazione e’ fotografata nel rapporto su Workplace Fatalities and Injuries dell’Universita’ di Regina.
Nel 2021, 590 lavoratori in Canada sono morti a causa di malattie professionali, mentre 335 sono morti a causa di incidentui sul lavoro .
La situazione non e’ fosca come in Italia anche se nemmeno una vita deve essere distrutta da un incidente sul lavoro.
In Canada a seguito di incidenti clamorosi, i governi sono stati costretti a prendere rimedi tra cui misure di sicurezza e prevenzione degli incidenti..
I lavoratori italo-canadesi furono vittime di un incidente mortale in cui persero la vita a sei giovani lavoratori recentemente immigrati, intrappolati in un Tunnel sotto il Don River.
Il giornale conservatore The Telegram fece una crociata in difesa dei lavoratori italiani che venivano trattati come animali , lavorando senza le piu’ elementari misure di sicurezza .
I loro nomi sono incisi sul memoriale agli Italian Fallen Workers insieme a migliaia di altri immigrati italiani uccisi sul lavoro .
Il governo dell’Ontario prese notizia e dette inizio alle rifome sulla sicurezza sul lavoro.
L’altra immane tragedia che scosse l’opinione pubblica ebbe luogo a Stellerton in Nova Scotia il 9 maggio 1992 dove una esplosione di gas metano non controllato nella miniera Westray uccise 26 minatori.
Il parlamento approvo’ unanimemente nel 2004 la legge proposta dall’NDP che emenda il codice penale e punisce la negligenza criminale delle corporazioni. “If an employer’s negligence kills a worker, they shall be held criminally liable”.