Fanna: “Vincevo scudetti quando gli allenatori urlavano di meno”
Pierino Fanna (Grimacco, 23 giugno 1958) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista o attaccante. È uno dei sei calciatori italiani (insieme a Giovanni Ferrari, Filippo Cavalli, Sergio Gori, Aldo Serena e Attilio Lombardo) ad aver conquistato lo scudetto con tre società differenti, nel suo caso Juventus, Verona e Inter.
di Pierino Fanna
La Serie A m’interessa poco. Da quando è nato il mio primo nipote Tommaso, ho deciso di fare il nonno a tempo pieno. Ogni tanto però gioco nella squadra delle vecchie glorie dell’Hellas e in panchina c’è ancora Osvaldo Bagnoli. Uno scudetto che, mi duole ammetterlo, non ricapiterà mai più a nessuna squadra di provincia. C'è stato l'avvento di Berlusconi, poi gli anni '90 ed è finita la poesia. Lo scudetto fu il parto della bravura mostruosa di Osvaldo Bagnoli, del suo essere mister e psicologo. E poi avevamo due soli stranieri : i grandissimi Elkjaer e Briegel. Oggi te ne ritrovi minimo dieci-dodici e la faccenda si complica terribilmente. Io ringrazio l'Atalanta se ho fatto il calciatore: sono arrivato a Bergamo a 14 anni e sono andato via a 19, dopo tre stagioni di settore giovanile e due di prima squadra in serie B. Mi hanno lanciato e costruito prima come uomo e poi come calciatore, trasmettendo valori importanti. C’erano uomini come i Bortolotti, Brolis, Previtali e Morotti, allenatori come Titta Rota. Una palestra di vita. Io però mi chiamo Pierino. Non so perché sulle figurine Panini ci fosse “Pietro”. La Panini si è confusa.
Mister Bagnoli mi capiva anche dal punto di vista umano e mi faceva giocare e sentire apprezzato. Fui eletto miglior ala del campionato per tre anni. Quando andai all’Inter, ritrovai dopo un anno Trapattoni, con cui ero in conflitto dai tempi della Juventus. Mi toglieva quando eravamo in vantaggio per inserire un difensore o un centrocampista… Con il senno di poi sarebbe facile dire che ho sbagliato a trasferirmi, ma la vita non funziona così. Ho poi provato a fare l’allenatore, ma nonostante avessi tutti i patentini, non ho continuato : mi piace troppo la libertà. E poi il mestiere del tecnico è cambiato troppo: si urla per 90 minuti e mi stupisce ogni volta. perché se uno prepara bene le partite. non ha senso sbracciarsi per tutta la gara. Ai miei tempi l’allenatore parlava e gesticolava meno e noi giocavamo meglio. Bagnoli parlava pochissimo, perché sapevamo già cosa fare.
Buon Compleanno a Pierino Fanna
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( foto:: larena- fonti: hellas story - prima bergamo- storie di calcio)