Nemmeno il coronavirus ce la fa con il mercato della vacche
Scillipoti al mercato della vacche
di Odoardo Di Santo
Il governo Conte e' in crisi.
Nato di centro destra nel 2016 e strada facendo divenuto nel 2018 di centrosinistra, si presenta oggi al parlamento per chiedere la fiducia.
Stando ai giornali l’Italia e' con il fiato sospeso, perche` un possibile “malaugurato” esito della crisi puo' portare ad elezioni anticipate.
Malaugurato non per gli italiani ma per i presenti occupanti delle poltrone parlamentari che come ha scritto il presente Blog sono i piu' pagati del mondo.
Intanto ieri il malefico Covid 19 ha registrato 12.545 nuovi infetti e 377 morti che si aggiungono alle migliaia di vittime della “fase due”dell’implacabile pandemia che e' divenuta piu' minacciosa e non accetta a placarsi .
Le cronache del Covid, vengono raccontane dai giornali per dovere di cronaca, per cosi dire, come se fosse una realta' con cui vivere e sfortunatamente, per le vittime, con cui morire.
I veri problemi dell’Italia, a sentire i politici, sono ora la sopravvivenza del Governo Conte.
Tutto e' iniziato con Matteo Renzi.
Il quale Renzi, direbbe Alessandro Manzoni, fu il capo (Segretario in Italia) del Partito Democratico che voleva rottamare tutto il vecchiume dell’Italia .
Gia' questa e' un idea che fa riflettere sul soggetto.
Fatto sta che come i suonatori che andarono in montagna per suonare e furono suonati, Renzi invece di rottamare gli altri fini' per rottamare se stesso, finendo per essere rimosso dalla poltrona di Segretario.
Eletto senatore con il PD da cui non si sentiva amato, Renzi formo' il partito Italia Viva e si porto’ dietro quattro gatti eletti con il PD ( 2-2 ½ nei sondaggi), in attesa della rivincita, da non confondere con la vendetta.
Arriva la pandemia e tutti sono amore e compassione per chi muore.
Lo sconquasso economico pero' porta il famoso Recovery Fund 232 miliardi di Euro, cortesia dell’Unione Europea , per rilanciare l’economia.
E nemmeno a dirlo si risvegliano gli appetiti.
Tutti i partiti, ma proprio tutti, dai governativi a quelli di opposizione fino ai partitini esistenti solo sulla carta, vogliono contribuire all’uso del Recovery Fund per il bene dell’Italia, naturalmente.
Anche Renzi si autodefinisce patriota e per contribuire al buon uso del Fondo alza la posta e,come suo stile e intima al Premier Conte: “Prendere o lasciare”.
Incomincia la sceneggiata all’Italiana.
Conte cede un poco e Renzi alza la posta, finche' Renzi esce dal governo e minaccia la crisi.
Romano Prodi ex Premier ha raccontato cosi' la sceneggiata, in termini che possiamo capire anche noi: “Se Conte dice a Renzi: ti accontento faro' il ponte sullo stretto di Messina, Renzi risponde che vuole il ponte per la Sardegna”.
Cosi' siamo alla crisi.
Il governo non ha i voti necessari.
Allora si cercano affannosamente volontari nelle formazioni politiche piu' piccole o tra fuorusciti dai partiti che verrebbero decimati in caso di nuove elezioni.
Anche Renzi perde subito due deputati che dicono di voler rientrare nel PD presi dallo scrupolo di coscienza.
Visto il vento che tira Renzi dice che probabilmente si asterra'.
L’Italia scrive un giornale Italiano che va per la maggiore e' diventata una Torre di Babele dove tutti parlano la loro lingua che nessuno comprende l’altro e puo' succedere di tutto.
Con la riduzione dei parlamentari votata dal parlamento molti resteranno sennza lavoro cioe' senza poltrona (180.000 euro netti annui), piu' gratuities.
Quindi non e' astrusa l’idea che in fine prevalga il principio ferreo della morale italiana, eternato dallo scrittore Ennio Flaiano il quale disse : “In Italia il piu' alto dettato morale e' : tengo famiglia”, cioe` l’interesse personale a cui si inchinano gli alti principi morali.
Tutto il resto e' adattabile, flessibile, come una fisarmonica.
Tutto si aggiusta.