Pandora Papers, fatti e misfatti: Canada, idea aumento GST a tappeto; Tassa 15%, un regalo alle corporation

Per recuperare i miliardi sottratti al fisco si colpirebbero poveri e classe media, ai ricchi gli aumenti farebbero un baffo

di Nicola Sparano

Il mondo, si sa, e' una palla che gira.

Gira per forza della natura ma anche e soprattutto alle “trovate” dei politici sbandierate su giornali, tv e sociale media.

E' un tourbillon di fatti e misfatti che lasciano a bocca aperta per la spudurata manipolazione dei fatti da parte dei potenti a discapito dei poveracci.

Prendiamo il caso-scandalo detto Pandora Papers, ricordando ai piu' distratti chi era Pandora.

Ai tempi di Giove, detto anche Zeus, fu la prima donna a scendere sulla terra.

Giove, che era un tipetto tutto fulmini e tempeste, le regalo' un vaso chiuso con l'ordine di non aprirlo.

Il Padreterno dei greci sapeva bene che Pandora, essendo donna, non avrebbe saputo resistere alla tentazione.

Detto e fatto, Padora apri' il vaso e tutti i mali si avventarono sulla terra. Allora erano tanti, oggi sono di piu', molti di piu'.

Dentro i Pandora Papers abbiamo trovati nomi e cognomi dei ricchi del mondo che ogni anno  “ammucciano”, nascondono, miliardi con la pala nei cosidetti paradisi fiscali per non pagare tasse.

Va notato che i cosiddetti paradisi fiscali sono i paesi dove non si pagano tasse in cambio di altri benefici.

Revenue Canada ha tenuto ad informarci che il nostro paese di adozione vede sparire ogni anno 150 miliardi di dollari che al governo costano 15 miliardi   di tasse non pagate annualmente.

A botta calda abbiamo figurato che di fronte all’evidenza, i governi incluso quello che abita ad Ottawa, si decidessero a fare qualcosa, magari a far pagare a Wall Mart, Amazon, Facebook e compagnia bella un po' di quelle tasse che a noi poveri cristiani sottraggono puntualmente e infallibilmente dalla nostra paga.

Oggi leggiamo una notizia che a prima vista sembra incoraggiante: 135 Paesi hanno raggiunto un accordo su come tassare le corporazioni.

Bene ci siamo detti. E' cosa buona e giusta mettere sotto il torchio fiscale i  35 capi di Stato o di governo, 300 politici di oltre novanta nazioni: ministri, leader di partito, parlamentari che fanno parte della banda degli evasori.

(Anche il Ct dell'Italia, Roberto Mancini ed il suo compagno di merenda, Gianluca Vialli, hanno conti segreti “ammucciati” nei Caraibi).

La vice Primo Ministro Chrystia Freeland ha dichiarato che   il Canada appoggia fortemente “strongly” lo sforzo internazionale di assicurare che tutte le corporazioni paghino la loro “fair share” di tasse.

Bene, se anche la intelligente Vice  Primo Ministro e' d’accordo dobbiamo essere sulla strada buona.

 Invece no, a ben scavare, anzi a ben aprire la scato dei vermi Pandora si nota che:

 Alle compagnie internazionali  verra' imposta una tassa minima del 15%, dicono per evitare che nascondino il malloppo nei paesi a bassa tasso di tassazione, come la Irlanda dove la tasse sulle corporazioni e' del 12%. L'Irlanda quindi  ha applaudito perche' con 15% ci guadagna.

Ma in Canada done il tasso dell corporazione  e' del 26.50% che succede?

Va evidenziato che a noi poveri cristiani il Canada ci bastona. La tassa sul reddito per un Pantalone che guadagna $ 50.000 e' del 20,50%.

Sulla base di queste cifre e' sorto qualche dubbio, ergo abbiamo cercato lumi da coloro che capiscono di numeri e manovre.

Il famoso economista Francese Thomas  Piketty: “Ci credono imbecilli? Vorrei anch’io il 15% di tasse”.

Poco sopra l’aliquota di favore irlandese, molto sotto l’Ires pagata dalle Piccole e Media Imprese italiane.

 Secondo Gabriela Bucher, direttore esecutivo di Oxfam International, il G7 “aveva la possibilità di mettersi al fianco dei contribuenti, invece ha scelto di stare al fianco dei paradisi fiscali”.

Intanto     il primo rapporto dell’Osservatorio Oxfam,  calcola   quante risorse perderanno i Paesi Ue se durante le prossime tappe del negoziato – il G20 di Venezia a luglio, poi i colloqui in sede Ocse –.

Se l’aliquota resterà al 15% invece che essere portata a un più dignitoso 25%, il livello proposto anche dall’Icrict perderanno  almeno 120 miliardi di euro, dalle   multinazionali che oggi registrano i profitti altrove  .

Quindi se il Canada seguita ad avere 15 miliardi di tasse in meno per i fondi che fuggono verso i paradisi fiscali, lo “storico” accordo sulle multibnazionali   tassate al 15% finira' per perdere entrate di cui ci diranno post factum, a cose fatte e incartate.

Come si risolve  rebus?

Niente paura a Ottawa ci sno un po' di Senatori che hanno la soluzione giusta, secondo loro.

Non ho mai cercato di capire a cosa servano veramente i senatori, che in Canada non sono eletti ma nominati per meriti straordinari, raccolta fondi e voti)

Nel nostro paese di adozione i senatori che si ingrassano sotto l'acero sono 105, tra di questi, se non vado errato, nunca (nessuno) ha radici italiche.

In passato abbiamo avuto in senato il compianto Peter Bosa (liberale), poi e' toccato a Consiglio DiNino (conservatore), in mezzo ai due ci sara' anche stato qualche altro, ma da quando Con ha appeso la toga al famoso chiodo nessun italo e' finito sui scanni di quella istituzione inventata dai Romani che permise loro di conquistare buona parte del mondo di allora.

Perche' da una decina di anni non si e' sentita la necessita' di paracadutare un italo-canadese a Parliament Hill?

Molti grossi papaperi, torontini e non, ci hanno provato, inutilmente.

Il partito Liberale non ha bisogno di ingraziarsi gli italiani, tanto votano sempre per chi ne e' a capo, ora un po' meno ma sempre in quantita' industriale per restare al governo.

Tornando a bomba, cioe' ai senatori di Ottawa che hanno avuto una bella pensata, degna del premio Nobel categoria “viva i ricchi, abbasso tutti gli altri” ”.

La categoria non esiste di fatto, ma praticamente c'e' da sempre, e' come la gramigna che cresce a spese dell'habitat delle erbe buone per la tavola e per la salute.

Insomma, una dozzina di senatori che, tanto per capirci, si autodenomina “prosperity action group” ha deciso che per ridurre il deficit del Canada bisogna aumentare la GST cioe' la tassa che colpisce i consumi di tutti ricchi , poveri e mezzo e mezzo, alla stessa maniera.

Secondo questi illustriprofessionisti del dolce far niente, il governo  incasserebbe $15 milardi di tasse in piu'. Questa e' la cifra che secondo Revenue Canada ( come citato da Odoardi Di Santo nell’articolo dell’altro ieri) il Canada perde ogni anno per i $ 150 miliardi nascosti dai milionari e compagnia nei paradisi fiscali ogni anno. Agli  illustri fannulloni senatori  non e' passato nemmeno per la capa  che il governo potrebbe una volta tanto andare a bussare alla porta dei mariuli e non tartassare gli onesti cittadini.

Tanto per parlare di mariuoli, imprendotori, multinalzionali e governo, un aumento della GST significherebbe che la benzina verrebbe a costare probabilmente un dollaro a litro, che il pane, le uova, la carta igienica sarebberio pagati allo stesso modo da chi ha mucho dinero, in banche nostrane ed in quelle offshore, e dalla gente comune, inclusi i poveracci a salario minino o disoccupati.



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