Parte la carica degli illustri trombati

Allegri, Sarri, Spalletti e Mourinho tornano in Serie A per migliorare la classifica di Juve, Lazio, Napoli e Roma. Ci riusciranno?

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di Nicola Sparano

Si riparte dallo scudetto dell’Inter, ma con un’Inter senza i maggiori protagonisti del trionfo, con una Juve più tosta, con una Roma versione Special One, con una Lazio che cambia pelle, con un Napoli che passa dalla Calabria alla Toscana, con un Milan che ha maggiore consapevolezza di poter battersi per il titolo e con la solita eccellente Atalanta.

Signori, sportivi veri e sportivi fanatici, e' in partenza il campionato degli illustri trombati.

Quattro delle squadre piu' titolate del Bel Paese hanno fatto ritorno all'usato garantito, tecnici dalle carriere alla jo-jo, ma sempre ben remunerate, of course.

Se non hai i soldi per prendere Messi o per tenerti Lukaku, allora investi sul capopolo tutte le speranze di arrivare quando piu' in alto possibile sull'albero della cuccagna.

Il ritorno alla quasi normalita' (stadi pieni almeno a meta', si spera) e' stato anormale per le panchine: 11 avvicendamenti su 20, una vera rivoluzione.

La panchina, si sa, e' come l'ascensore, sale e scende.

I piu' titolati tra coloro che hanno premuto il bottone dell'attico sono: Acciuga (Allegri), Il Comandate (Sarri), Cabezon (Spalletti), Special One (Mourinho).

Tutti e quattro hanno un passato illustre, tutti e quattro erano pagati per stare a spasso.

Avrebbero potuto trastullarsi nel dolce far niente, tanto i soldi del licenziamento arrivavano lo stesso.

Quando si e' presentata la chance di essere protagonista nel massimo campionato, tutti e quattro hanno risposto: presente.

Non hanno accettato di tornare in gioco per ingordigia, ma per dimostrare che non sono finiti, che posseggono ancora quello che serve per far fare alla nuova squadra il salto di qualita'.

Il che sulla carta sempre possibile, anzi probabile.

Perche' tutti e quattro hanno preso le redini di un team reduce da una classifica che piange, da posizioni suscettibili di miglioramento.

Ecco, i quattro fichi del bigonzo hanno un solo compito: portare la propria squadra laddove volane le aquile, in alto sempre piu' in alto.

Ci riusciranno?

Dei quattro soltanto uno potrebbe mettere i tacchetti sullo scudetto, ma gli altri renderanno piu' interessante la corsa perche' sanno come infiammare la squadra in campo, il popolo sugli spalti, nei bar e nei salotti.

Dall'ascensore e' sceso Il Padrino, cioe' Antonio Conte, che nel cielo interista e' transitato come una cometa, prima brillante con lo scudetto, poi cadente per non restare intrappolato nello sfacimento della dinastia Suning.

Tre dei quattro tornati in auge sono toscani, uno e' portoghese.

Acciuga sarebbe Max Allegri perche' da giovane calciatore era magro come una sardina.

Comandante e' il titolo onorifico che ha accompagnato Maurizio Sarri da Napoli a Londra, poi a Torino sponda Juve, ora a Roma sponda Lazio.

Cabezon e' stato il nomignolo appioppato a Omar Sivori: anche Luciano Spalletti ha ha testa extra large, per cui...

Special One, aka Mou, e' alla Roma per far scordare i tempi...cupi di una squadra dalla difesa con piu' archi del Colosseo. Mourinnho e' tecnico forte, deciso, autorevole che sa come interpretare la fase difensiva. E' il garante della voglia del riscatto giallorosso, anche perche' lui stesso punta deciso al proprio riscatto. Ai tempi dell'Inter era lui che decideva il mercato, a Moratti chiedeva : prendimi quello e quell'altro. Alla Roma il mercato non lo ha fatto lui, ma i nuovi arrivati non sembrano male.

Allegri, classe 1967, torna a guidare la Juve dalla quale aveva ricevuto il benservito nel 2019 perche' riusciva a vincere soltanto scudetti. Il dopo Allegri non e' stato un disastro, o quasi, nonostante il gigantesco investimento Ronaldo. Fallito l'esperimento di vincere brillantemente attraverso il sistema Sarri, la Juve tornera' pragmatica, badera' al sodo senza perdersi in fronzoli. Max ha ritrovato Bonucci e conosciuto Cristiano Ronaldo che vorrebbe andare via ma nessuno in Europa vuole lui e il megastipendio che gli passa la Juve. Con il difensore ci si fu lo scazzo famoso che porto' il centrale al Milan. Ronaldo abitualmente gioca per se, segna ma resta avulso dalla manovra. Allegri dovra' ricucire questi strappi, rilanciare Dybala e sistemare il centrocampo dove tutti sono incontristi corridori, incluso l'ultimo arivato Locatelli, e nessuno sa dettare i tempi e fare veramente da collante tra difesa ed attacco. Resta da vedere che ruolo giochera' in societa' il nuovo arrivato ex ferrarista Maurizio Arrivabene e se Pavel Nedved fara' meglio come vice del bos Andrea.

In ogni caso la Juve e' di nuovo “top dog”, parte con i favori del pronostico e degli scommettitori.

Mourinho, classe 1963, universalmente conosciuto come lo Special One, oggi pretendente al trono di Re di Roma, mancava dal Bel Paesedal 2010, anno in cui aveva regalato il triplete all'Inter. Lo Special One sta provando a rifare il pelo alla Lupa partendo dalla difesa ex bucaiola. La Roma ha perso Dzeko e preso il bomber del Chelsea, Abraham, ma il miglior acquisto potrebbe, dovrebbe essere, quel Zaniolo se la sorte non gli si accanisce di nuovo contro.

Maurizio Sarri, classe 1959, che a Napoli ribattezzarono il Comandante, e' reduce da due cacciate consecutive, Chelsea e Juventus. Nella Lazio trova un ambiente, e un presidente, storicamente volatile, che provera' a portare i giocatori in un territorio quasi del tutto sconosciuto, la concezione del calcio fondata sulla velocità e la propensione offensiva attraverso il possesso palla. A Torino, nella Juve, non ci riusci', disse : “Questa squadra e' inallenabile”. Solo il tempo dira' se la Lazio abbraccera' il sarrismo.

Luciano Spalletti, classe 1959, alle piazze calde e' abituato visto che ha allenato la Roma. A Napoli e' stato chiamato per recuperare quel punto perso in extremis che fece svanire il sogno, ed i milioni, della Champions. El Cabezon toscano prova ad entrare tra i “top 4” con la stessa squadra che aveva Gattuso. Ma tutto dipendera' da Insigne. Il gioco del Napoli passa per i suoi piedi, se resta. Se va via, Spalletti dovra' arrangiarsi alla meglio, magari pregando Gesu’, non Lui, ma il nuovo arricato, suo ex allievo, Juan Jesus.

Non succedera', ma se dovesse succedere che la Juve non vinca il campionato le aspiranti al titolo sarebbero due, e tra le due non c'e' la squadra campione in carica.

L'Inter, infatti, ha perso i suoi tre pilastri – Conte, Hakimi, Lukaku – e probabilmente anche Lautaro – e consegna le redini ad un tecnico emergente alla sua prima apparizione al tavolo dei grandi, Simone Inzaghi. Ora come ora l'Inter non sembra attrezzata per difendere il titolo. E' nuova ed e' tutta da scoprire.

L'Atalanta, ad occhio e croce, ha tutto per rompere l'egemonia delle grandi citta' e portare lo scudetto in provincia. I bergamaschi non hanno cambiato una virgola, Gasperini ha un team colladuato alla grande e con un gioco che non ha uguali in Italia.

Anche il Milan si e' tenuto il tecnico che aveva, Pioli, ed ha fatto buon viso e cattivo gioco alla “fuga” di Gigio Donnarumma, prendendo un portiere francese che non sembra male. Calhanoglu e' andato via, all'Inter, mentre e' arrivato Giroud. Il 35 francese e' una punta punta il cui terreno di caccia e' l'area di rigore altrui. Il che presuppone una variante importante al gioco di attacco. Molto ruota intorno al ruolo di Ibra che per ora sembra calcisticamente immortale. Se Zlatan dara' alla squadra lo stesso contributo di un anno fa, anche il Milan rientrera' nella corsa allo scudetto, come e' accaduto solo nella prima parte del campionato scorso.

Per concludere, le cosiddette sette sorelle - Inter, Atalanta, Milan, Juventus, Napoli, Lazio e Roma – battaglieranno per conquistare scudetto e posti Champions.

Tre resteranno con le pive nel sacco, fuori dalla zona miliardaria.

Chi vincera' lo scudetto, chi andra' in Champions, chi fallira' l'obiettivo minimo?

Buon campionato a tutti.

Il campionato in Tv, dove?

Per quanto riguardano i diritti Tv gni anno le cose cambiano, diventato sempre piu’ confuse. Una cosa pero’ e' certa, da noi le partite con il commento in italiano saranno soltanto sul Telelatino. DAZN ha perso il diritto della Serie A in Canada e America. In America i diritti sono del network CBS. La Serie A sara' data a pagamento anche dal network Fubo Tv Inc. Rai e Raitalia? Niente Serie A.

1ª Giornata (21-23 agosto 2021)

Sabato 21 agosto (orari italiani)

21/8 Ore 18.30 INTER-GENOA

21/8 Ore 18.30 VERONA-SASSUOLO

21/8 Ore 20.45 TORINO-ATALANTA

21/8 Ore 20.45 EMPOLI-LAZIO

Domenica 22 agosto

22/8 Ore 18.30 UDINESE-JUVENTUS

22/8 Ore 18.30 BOLOGNA-SALERNITANA

22/8 Ore 20.45 ROMA-FIORENTINA

22/8 Ore 20.45 NAPOLI-VENEZIA

Lunedì 23 agosto

22/8 Ore 18.30 CAGLIARI-SPEZIA

22/8 Ore 20.45 SAMPDORIA-MILAN

SERIE A 2021-22, ELENCO ALLENATORI (IN MAIUSCOLO I NUOVI)
Atalanta: Gasperini
Bologna: Mihajlovic
Cagliari: Semplici
Empoli: ANDREAZZOLI
Fiorentina: ITALIANO
Genoa: Ballardini
Inter: S. INZAGHI
Juventus: ALLEGRI
Lazio: SARRI
Milan: Pioli
Napoli: SPALLETTI
Roma: MOURINHO
Salernitana: Castori
Sampdoria: D'AVERSA
Sassuolo: DIONISI
Spezia: THIAGO MOTTA
Torino: JURIC
Udinese: Gotti
Venezia: Zanetti
Verona: DI FRANCESCO

13 club su 20 in mano a stranieri

Non tutti i proprietari dei club sono italiani: dominano gli USA

Delle 20 squadre iscritte al prossimo campionato, 13 su 20 hanno proprietari italiani, ma ci sono sei squadre che fanno eccezione e tra queste, la maggior parte hanno proprietari provenienti dagli Stati Uniti. Se l'Inter è capeggiato dal gruppo cinese Suning con a capo Steven Zhang, gli altri proprietari provengono tutti dall'America: in primis c'è il canadese Joey Saputo, patron del Bologna, seguito da altri colleghi che provengono tutti dagli USA. Il Milan è capeggiato dal Gruppo Elliott, la Fiorentina dall'imprenditore Rocco Commisso, di origini italiane ma che ha fatto le sue fortune in America, la Roma per anni è stata in mano all'imprenditore James Pallotta, anche lui statunitense che ha recentemente ceduto la società alla famiglia connazionale Friedkin, poi Robert Platek, americano e proprietario dello Spezia, infine il neopromosso Venezia è in mano all'imprenditore Duncan Niederauer.

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