Pentole&Pallone -Gol, sfotto’ e veleno nella coda

Nella puntata odierna di Pentole&Pallone Alex Ziccarelli, chef sopraffino, calciofilo nato, ha abbinato l'ex bandiera della Roma, Francesco Totti, ad uno dei piatti piu' tipici della cucina popolare romanesca: la coda alla vaccinara. Il piatto, una volta destinato ai poveracci, ora e' apprezzato da tutti, VIP compresi.

La mimica di capitan Totti dopo il 4-0 alla Juventus

La coda di vaccinara e’ servita

di Alex Ziccarelli

Una carriera unica  e, possiamo anche dire, straordinaria quella di Francesco Totti, a

Roma e dintorni “er Pupone’’, uno dei calciatori italiani più dotati ed amati di sempre, una delle ultime bandiere.

Roma e Totti, la città ed il suo simbolo perenne.

Un rapporto nato nel 1993 e conclusosi nel 2017 sul campo, per lui che dalla Lodigiani passa alla Roma esordendo in serie A a 16 anni e che lascia osannato come un idolo in una giornata vista da milioni di telespettatori.

Alla Roma vince 1 scudetto, 2 supercoppe italiane e 2 coppe Italia oltre ad un europeo under 21.

Eroe del quartiere S.Giovanni, inizia la carriera con Boskov, prosegue con Carletto Mazzone ed esplode con Zeman. Quando sulla panchina della Roma c’era Mascellone Capello, nel match del 7 febbario del 2004, la Roma sconfisse la Juve per 4-0 e la mimica di Totti (Zitti, 4 e a casa) fa il giro del mondo.

Giocatore e uomo di riferimento in ogni campo, per tecnica e personalità, sia alla Roma che in nazionale, vice campione d’Europa nel 2000 e campione del mondo nel 2006, miglior cannoniere di tutti i tempi della squadra capitolina e quello con più presenze, 5 volte miglior calciatore italiano e scarpa d’oro nel 2017.

Sposato con la showgirl Ilary Blasi e 3 figli.

Racconta sempre che se non avesse fatto il calciatore avrebbe fatto il benzinaio, sempre sorridente e con il portafoglio pieno.

Un anno e mezzo fa perde il papà Enzo, figura mitica nell’ambiente giallorosso.

Lascia nel 2017 con un commovente discorso ancora nella memoria di ogni tifoso romanista ed entra nella dirigenza della società dove però rimane solo due anni.

Romano de Roma, di lui si ricordano le battute per ogni vittoria sui rivali della Lazio, romanista e romano fino al midollo, nel 2001 si tatua sulla spalla il profilo di un gladiatore per festeggiare lo scudetto della Roma, come suo fratello Riccardo e l’attore Claudio Amendola.

 Parlare di Totti, er Pupone e parlare di cucina ci porta conseguentemente ad uno dei piatti simbolo della Roma più autentica, più popolare e più vera, la Roma di Testaccio, dell’isola Tiberina, di Trastevere, di figure immortali come Proietti, Sordi ma più tradizionalmente legate alla romanità a tavola come la Sora Lella: la coda alla vaccinara.

Nel corso degli anni la coda alla vaccinara, da piatto destinato ai meno abbienti, è divenuta una delizia per intenditori, che tutt’oggi viene preparata in molti ristoranti tradizionali e offerta a tutti coloro che apprezzano la tradizione romanesca.

Tutti la conosciamo, soprattutto se abitiamo a Roma: una vera goduria, una storia di sapori e tradizioni e una consistenza che non si dimentica facilmente. Scopriamo insieme come prepararla a casa.

Ingredientiper 4 persone

  • 1 Coda di bue 

  • 1 Kg Pomodori pelati passati 

  • 1 Sedano 

  • 1 Carota 

  • 1 Cipolla 

  • 1/2 bicchiere Vino bianco secco 

  • qb Olio Evo 

  • qb Sale 

  • qb Pepe

Procedimento

    1. Sciacqua la coda sotto l’acqua corrente fredda, falla asciugare e tagliala a pezzi lungo le giunture per ottenere i cosiddetti "rocchi"

    2. Soffriggi la coda in olio evo per circa 10 minuti.

    3. Aggiungi la cipolla, la carota e mezzo sedano tagliati a pezzetti.

    4. Lascia cuocere per 10-15 minuti.

    5. Sfuma con il vino bianco.

    6. Versa il pomodoro salato e pepato e aggiungi l’altra metà del sedano tagliato.

Una volta raggiunto il bollore, metti il fuoco al minimo e lascia cuocere per circa 5 ore senza coperchio, mescolando di tanto in tanto.

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