Trudeau, cala il sipario: i Liberali rischiano di scomparire
di Odoardo Di Santo
Chrystia Freeland vice Primo Ministro e Ministro delle finanze lo scorso lunedi 16 dicembre si apprestava a presentare il documento finanziario del governo.
Invece ha fatto detonare una bomba che ha messo in crisi il governo e creato il caos per il Primo Ministro Trudeau ed il partito liberale.
Il momento era già difficile.
Il deficit che nelle previsioni del governo la scorsa primavera del governo era di 40 miliardi, ha raggiunto ora la cifra di 61,9 miliardi con l’economia che secondo esperti è a rilento, sulla soglia della recessione.
In Ontario la disoccupazione ha superato 8%.
Il compito di Chrystia Freeland era aggravato dal dissidio con il Primo Ministro che voleva incrementare le spese ed il deficit mentre lei suggeriva di essere prudenti specialmente alla luce del potenziale cataclisma scaturito dalle dichiarazioni di Trump che aveva sventolato ai quattro venti che avrebbe imposto il 25% di dazi sui prodotti canadesi.
Ma Trudeau vive avulso dalla realtà dei cittadini alle prese ogni giorno con i costi delle case ormai inaccessibili, degli alimentari che salgono alle stelle, con gli affitti impossibili per le fasce più povere della popolazione.
Per non dire dei Banchi Alimentari ( Food bank) frequentati da molti cittadini della famosa classe media di cui ha sparlato Trudeau per dieci anni che ormai non ce la fanno più .
Invece di dedicarsi ad affrontare la difficile situazione del paese per risolvere i problemi che assillano quotidianamente i cittadini e soprattutto dare una guida per affrontare le minacce di Trump, all’insaputa di Chrystia Freeland ha scelto l’intrallazzo cercando di attirare Mark Carney ex governatore della Banca del Canada e di quella Inglese offrendogli il ministero delle Finanze
Lunedi mattina ha informato Chrystia Freedman che dopo la presentazione del documento economico non sarebbe stata più ministro della finanze ma le sarebbe assegnato un ministero senza portafoglio.
Freeland non ha accettato ma anzi ha rassegnato le dimissioni ed ha scritto una dura lettera a Trudeau dichiarando di non essere d’accordo sul modo come fronteggiare la seria minaccia di Trump.
Nessuno meglio di lei poteva giudicare le debolezze di Trudeau di cui era stata mano destra per dieci anni difendendolo sempre nel mezzo degli scandali.
Durante lo scandalo SNC Lavalin, Freeland aveva dichiarato di avere 100 per cento fiducia in Trudeau che era stato accusato dal Ministro della Giustizia e Attorney General Jody Wilson-Raybould di riservare un trattamento di favore alla compagnia per bassi scopi politici che lei trovava inaccettabile.
Jody Wilson-Raybould non fu più ministro .
Freeland durante le elezioni del 2021 rimestando nel fango, aveva messo su Twitter un contorto video di Erin O’Toole insinuando che l’allora leader conservatore voleva privatizzate la sanita’.
Aveva difeso Trudeau sempre, anche quando usò l’ Emergency Act nella crisi del Convoglio della cosidetta liberta’ che blocco’ Ottawa per settimane.
Ora Freeland si prendeva la rivincita.
Rincarando la dose nella lettera praticamente accusava il Primo Ministro di cattiva gestione del governo e dell’economia e dei suoi a “costosi espedienti politici”.
(Trudeau aveva deciso di dare 250 dollari ai canadesi con reddito di lavoro fino a $150.000 per un costo all’erario di oltre sei miliardi di dollari, per comprarsi qualche voto)
Ha minacciato inoltre di concorrere alle prossime elezioni, una velata minaccia Trudeau di mirare a concorrere alla leadership del partito liberale.
Alla vigilia del 2025 il Primo Ministro Trudeau è riuscito a portare il paese sull’orlo di una crisi esistenziale senza pari.
Dopo dieci anni da quando fu eletto la prima volta nel 2015 sta guidando il partito liberale alla sicura disfatta e possibilmente all’oblio.
I liberali ed il governo sono ormai fuori controllo, lacerati da lotte intestine, senza senso di direzione e privi di leadership, con il governo nel caos, con ministri che cercano di salvare la pelle allontanandosi dalla barca che affonda.
La crisi è il risultato del fallimento politico ed umano di Trudeau che ha dimostrato di avere tutti i difetti e le lacune per creare le condizioni di un fiasco colossale che nelle presenti difficili circostanze può arrecare danni enormi al Canada.
Trudeau è vanaglorioso, arrogante, egocentrico, dall’aria furbesca e sornione che suona falso quando parla sempre su prestabiliti argomenti di discussione di sua scelta (talking points) e mai come una persona genuina.
Sulla scia della crisi corrente il deputato liberale Waine Long lo ha definito ora” illuso” perché non si rende conto che è detestato dai canadesi.
Da tempo, nei sondaggi, il governo ed i liberali sono precipitati oltre 20 punti al di sotto dei conservatori che sono guidati dal leader Pierre Polievre un personaggio iroso divorato dalla voglia di accedere al potere ad ogni costo.
Ostico e velenoso ,è sempre all’attacco di presunti nemici e fa presagire un imminente disastro annunciato.
Una impossibile scelta tra i due, ma i canadesi, pur non fidandosi, dichiarano nei sondaggi di volere votare Polievre, perché odiano maggiormente Trudeau.
Diviene chiaro ogni giorno che un numero crescente di deputati liberali per anni leali e servili - quando Trudeau era solido in sella solido o piuttosto cosi sembrava - lo stanno abbandonando.
Da allora è iniziato il fuggi fuggi, dopo che alla riunione del gruppo parlamentare la Freedman e’ stata accolta con una standing ovation.
Trudeau si è rifiutato di rispondere alle legittime domande dei giornalisti e non ha parlato ai canadesi in questo critico momento quando il Canada è ripetutamente minacciato e deve dimostrare di avere una leadership solida per guidare il paese all’inevitabile scontro con Trump.
Il traballante Primo Ministro ha deciso di prendere tempo per “riflettere” sul suo futuro, probabilmente convinto come e’ che sia l’uomo della provvidenza per guidare il destino dal Canada .
Non si rende conto che ormai è alla frutta. Il treno è giunto all’ultima stazione. È tempo di scendere.
Intanto, cresce ogni giorno il numero dei deputati che vogliono liberarsi di Trudeau .
Secondo la CBC nella riunione virtuale dei parlamentari liberali dell’Ontario più di 50 sono stati d’accordo che il Primo Ministro deve dimettersi.
Di certo Trudeau non pare voglia seguire l’esempio di suo padre Pierre Trudeau che aveva studiato dai gesuiti e conosceva bene Machiavelli.
Nell’84 fece la famosa camminata nella neve e decise che lasciava la politica per sempre.
Justin ha studiato,ed è stato maestro di teatro e simultaneamente ha avuto un Ministro delle finanza laureata in lingue slave.
Come maestro di teatro non vuole lasciare il palcoscenico senza l’ultimo applauso.
Ma ora il sipario è calato.
Nessuno applaude.
Anzi i suoi boiardi hanno metaforicamente lanciato una salve di pomodori fradici.
Le opposizioni hanno dichiarato che appena il Parlamento tornerà a riunirsi presenteranno la mozione di sfiducia e sarà la sua fine.
Senza rimpianti.