di Nicola Sparano
Buon Natale, pace in terra agli uomini di buona volonta’.
Di questi tempi e’ la frase che va di moda, si ripete all’infinito anche se di cristiani con il sale in testa se ne sono perse le tracce e la pace e’ una parola vuota piena pero’, purtroppo, di morti perlopiu’ innocenti.
“Comunque, come tradizione vuole: Merry Xmas a tutti, meno che uno”.
- Come meno di uno? Chi sarebbe l’escluso?, mi chiederete.
“La risposta alla domanda e’ complicata, perche’ l’uno in questione e’ un accorpamento, una fusione, una sorta di maxi-Trinita’: padre, figlio e assortite teste di caxxo”.
- Che fai?, direte voi. Prima lanci la pietra, poi nascondi la mano?
“Il discorso e’ che l’escluso, il mio “uno”, non e’ uno, ma due, tre o quattro”.
- E daje, con questo pastrocchio di parole finisce che, a chi ti legge, fai girare qualcosa d’altro.
“Calma e gesso, e’ Natale, le parolacce sono vietate”.
- E allora, please, prova a spiegarti senza intingere la linguaccia nel profano.
“Saprete, spero, che la mia ex penna e’ stata sempre carica di ironia e sarcasmo per descrivere personaggi, fatti e situazioni con bonario e divertito distacco”.
-Embe’…
“Dammi tempo che ti buco, disse la goccia alla roccia. Ora provo a spiegare partendo dal fatto che siamo nei giorni in cui si augura pace in terra agli uomini di buona volonta’”.
- La pace e’ merce rara di questi tempi, o no?, e c’e’ chi ci mette buona volonta’ per seminare morte e distruzione.
“Ecco, appunto, seguitemi, se ancora non vi siete scocciati, che ora vi enumero chi, a parer mio, merita di essere cancellato dalla lista natalizia vita natural durante”.
1) Non mi sogno di augurare buon Natale a Bibi, Putin, Zelensky ed i capi arabi delle frazioni violente. Sono personaggi guerrafondai che ne sbattono della nascita del Bambino anche perche’ non sono cristiani cattolici, ma ammazzano e fanno ammazzare nel nome di altre fedi. Nei loro riguardi “la pace in terra agli uomini di buona volonta’” e’ frase vacante, vuota, senza significato.
2) Un altro escluso dagli auguri e’ colui che ho ribattezzato: PPT. L’acronimo – parola formata dalle iniziali di altre parole – in questa circostanza significa POTENTE PERICOLOSO TROMBONE.
Sapete chi e’, vero? Donald le ha sempre sparate grosse ed ora che sta per rientrare nello Studio Ovale si accinge a mitragliare nel mucchio, e chi coglie coglie. Uno dei suoi bersagli e’ il Canada che gli fa gola soprattutto per le risorse idriche: l’acqua canadese tra un po’ di anni varra’ piu’ del petrolio, piu’ dell’oro, piu’ di tutto. Ecco perche’ ha messo il carro davanti ai buoi affermando che “molti canadesi vorrebbero che il Canada diventasse il 51mo stato della sua America. Il presidente eletto, che studia come modificare la Costituzione in modo da diventare presidente a vita, alle bugie e’ abbonato, fosse Pinocchio il suo naso sarebbe arrivato sulla luna. I canadesi, infatti, considerano una bestemmia indossare l’abito a stelle strisce e salire sul carro dell’imbonitore sarebbe una disgrazia. PPT nel suo primo mandato voleva alzare muri e comprare la Groenlandia dalla Danimarca. Ora vorrebbe il Canada come 51esimo Stato americano. TTP continua a picconare il Paese alleato e a minare il suo sempre più traballante premier Justin Trudeau, dopo la minaccia di dazi al 25% se Ottawa non blocca il traffico di droga e di immigrati al confine.
3) Justin Trudeau, fu Pierre, quasi quasi merita un Merry Xmas di arrivederci a grazie. Di questi tempi ha l’acqua alla gola e forse aspetta una bella nevicata per gettare la spugna come fece son pe’re, suo padre, nell’inverno del 1984. In ogni caso il suo probabile successore, un altro Pierre con radici franciosi ha preso la palla al balzo tuonando: Il Canada non sara’ mai uno stato americano.
Buon Natale a tutti i cristiani normali vicini e lontani, che sutto l’alberto troviate pace, armonia, salute, serenita’ e qualche picciolo extra.